Coldiretti Alessandria: piantare alberi ‘mangia polveri’ per combattere l’inquinamento

Camillo (Mdp): "Contro inquinamento e polveri sottili non bastano iniziative spot: servono provvedimenti strutturali" CorriereAlA favorire lo smog nelle città è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi ma in Italia ogni abitante dispone in città di appena 31 metri quadrati di verde urbano.

Ad Alessandria in base del “Protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog” stop ai diesel fino a euro 4, divieto di sosta con motore acceso, limiti di temperatura per abitazioni e spazi commerciali, divieto di utilizzo dei generatori a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) con classe di prestazioni energetiche ed emissive almeno per la classe 3 stelle, divieto assoluto di combustioni all’aperto (falò, barbecue, fuochi d’artificio ecc.) e divieto di spandimento di liquami zootecnici.

Il Comune si trova posizionato a livello di allerta 1° avendo superato per 4 giorni consecutivi il valore di 50 μg/m 3 di PM10, che rimarrà sino a martedì 7 gennaio  compreso, giorno di controllo da parte di ARPA Piemonte.

“Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto non si può continuare a rincorrere le emergenze ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato considerato che – sottolinea il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante è in grado di catturare 20mila kg di anidride carbonica (CO2) all’anno”.

“In questo contesto è positiva la conferma del Bonus Verde fortemente sostenuta dalla Coldiretti – aggiunge il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – che prevede attualmente una detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, giardini, terrazze, per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Una misura utile a qualificare le aree urbane ma anche a ridurre l’impatto degli inquinanti nelle città”.

Ricordiamo l’importanza delle piante “mangia smog” che vanno dall’Acero riccio alla Betulla verrucosa, dal Ginkgo Biloba al Bagolaro, dal Frassino comune all’Ontano nero, dal Tiglio selvatico all’Olmo capaci di ripulire l’aria da migliaia di chili di anidride carbonica e sostanze inquinanti come le polveri PM10 che ogni anno in Italia causano, secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente, circa 80.000 morti premature.