Amministratore locale sì, e di quelli che non si risparmiano. Ma senza trascurare la passione per la politica nazionale, e consapevole di rappresentare una ‘gamba’ importante del tavolo del centro destra, “anche se sono convinto che lo scenario nel 2019 cambierà radicalmente, prima o subito dopo le elezioni europee: certi simboli sono probabilmente al capolinea, e credo che anche l’innaturale alleanza di Governo tra Lega e 5 Stelle non durerà a lungo”.
Gianni Barosini, assessore ai Lavori Pubblici (ma anche al Patrimonio e al Welfare Animale) del comune di Alessandria, in questa intervista si scatena: partiamo dallo scenario politico generale, ma i fari sono come sempre puntati su Alessandria (“città che amo davvero tanto, e che tanto mi ha dato”): da Palazzo Ghilini a Palazzo Rosso (“presto non più Palazzo Rotto spero: ce la stiamo mettendo tutta, dopo un’incuria e un abbandono durati decenni”), passando per la riqualificazione delle zone industriali, e dei cimiteri. E sulla giunta Cuttica: “Stiamo lavorando bene, siamo un bel gruppo, ci crediamo: certo, servirebbe un po’ più di coraggio…”. Ma in che direzione? Proviamo a capirlo.
Assessore Barosini, lei è ancora coordinatore regionale dell’Udc? Qualcuno la dà ormai in quota Fratelli d’Italia, dopo il sostegno del suo Gruppo a Federico Riboldi alle recenti elezioni provinciali…
(sorride, ndr) L’Udc è da anni una parte integrante del centro destra, ed esiste ancora. E’ innegabile però che tutto il quadro politico sia in evoluzione: dopo le elezioni Europee che ne sarà di Forza Italia e di Fratelli d’Italia? E la Lega staccherà prima o poi la spina a questa innaturale alleanza con i 5 Stelle, considerato che valori e obiettivi in comune ne hanno davvero pochi? Io credo che cambieranno molte cose. E che il centro destra unito sia fondamentale per dare futuro e speranza al nostro Paese. Alle elezioni provinciali, è vero, Sìamo Alessandria ha sostenuto con convinzione un candidato di centro destra, di valore: e ora auspico davvero una forte sinergia operativa tra Palazzo Ghilini e Palazzo Rosso.
In contemporanea alle Europee, a maggio si voterà anche per le Regionali, e per rinnovare diverse amministrazioni comunali nei nostri centri zona. Barosini sarà in corsa per Palazzo Lascaris con Fratelli d’Italia, come dice il gossip politico? E Sìamo Alessandria sarà presente alle comunali di Casale, Novi, Ovada e Tortona?
Partiamo dal noi, che conta più delle mie ambizioni personali, che pure non nascondo. Il nostro gruppo, che da qualche anno si chiama SìAmo Alessandria ma opera nei fatti sul territorio alessandrino da un decennio, è una realtà forte e motivata, costituita da persone serie e perbene, fortemente radicate nel tessuto cittadino, a livello sociale e professionale. Nessuno di noi vive di politica, ma tutti viviamo la politica con passione, come servizio alla comunità. SìAmo Alessandria conta oggi a Palazzo Rosso su 3 consiglieri comunali e due assessori: il sottoscritto e la bravissima Silvia Straneo. Sì, nel 2019 ci saremo anche nei centri zona, e speriamo di portare, anche lì, un contributo essenziale alla vittoria del centro destra. Per quanto riguarda le regionali, no comment. Non perché voglio fare il prezioso: ma è davvero presto per prendere decisioni. Una cosa però la dico: se corro, corro per vincere, non per partecipare.
Rapporti fra Sìamo Alessandria e Lega?
Ottimi, non lo dico per opportunismo: il confronto sui temi è dialettico, sia chiaro. Però nella massima trasparenza, e si rema tutti dalla stessa parte. Vogliamo che Alessandria torni ad essere una città attrattiva, e non da cui i giovani devono fuggire per mancanza di opportunità. E crediamo che la mission debba essere una sola: gli interessi dei cittadini/elettori, che sono gli azionisti del comune. A loro si deve rendere conto, e la capacità di ascolto deve essere totale.
Qualche mese fa lei chiedeva spoils system Barosini, e sembrava alle prese con un ‘braccio di ferro’ con i dirigenti comunali: è ancora così?
Braccio di ferro no: confronto costante, anche serrato, sì. Rimango convinto che un amministratore locale debba poter incidere, verificare, controllare: in un comune delle dimensioni di Alessandria anche le scelte (e le tempisitiche) tecniche sono politiche, e gli elettori giustamente chiedono conto a me, non al dirigente. Perché hanno votato me: e torniamo appunto al tema del cittadino azionista.
Intanto Palazzo Rosso rimane Palazzo Rotto: tempi per riportarlo all’onor del mondo?
Seguo la vicenda giorno per giorno, e l’iter burocratico per l’assegnazione dei lavori pare finalmente al termine. Il tetto è sfondato, va rifatto. Così parte delle facciate, che cadono a pezzi. Ci saranno dei cantieri, qualcuno si lamenterà: ma Palazzo Rosso è il simbolo di Alessandria, oltre che, dal punto di vista funzionale, la sede di lavoro di centinaia di persone. Fondamentale che, in un anno simbolo come questo, per gli 850 anni della città, riusciamo a renderlo di nuovo un luogo gradevole e sicuro. Dopo che, me lo faccia dire, chi ci ha preceduto lo ha completamente abbandonato.
Parliamo di opere pubbliche locali, assessore Barosini: dal secondo ponte sulla Bormida al rifacimento dell’area di Piazza Garibaldi (se ne parla da trent’anni, ndr), all’area dell’ex piscina, da anni ormai chiusa e in abbandono. Qualcosa si muove?
La mia posizione è nota: sì a tutte le opere che lei cita, ma anche ad altre necessarie alla messa in sicurezza della città, e al suo sviluppo. Aggiungiamo all’elenco anche la riqualificazione, e l’assegnazione con gara trasparente, del centro sportivo Borsalino congiuntamente alla limitrofa struttura del Nuoto Club: felice intuizione quella del sindaco Cuttica, ossia pensare ad un progetto comune per due aree comunali limitrofe, e con mission affine.
Qualcuno obietterà: sì, ma i soldi dove li trovate?
Obiezione sacrosanta, ogni progetto deve avere una copertura, e la logica del project financing, con il coinvolgimento di privati in progetti seri di respiro trentennale mi pare l’unico percorso ragionevole.
Anche per i cimiteri succederà qualcosa di simile?
Ci stiamo lavorando, presto speriamo di avere novità importanti. Parliamo di 14 cimiteri comunali, aree di assoluto interesse per tutti gli alessandrini, per le quali occorre trovare una soluzione gestionale ottimale, e moderna.
A proposito di sviluppo, assessore Barosini: le zone industriali alessandrine risalgono agli anni Settanta, e i loro anni li dimostrano tutti….
Siamo riusciti a mettere a bilancio alcune centinaia di migliaia di euro per la loro riqualificazione, che certamente però non sono sufficienti. Eppure è questa la chiave: investimenti in infrastrutture, insieme ad opportunità ed agevolazioni come quella recentemente approvata alla Camera, su iniziativa dell’on. Molinari, sulle zone logistiche semplificate. Dobbiamo fare in modo che le imprese siano stimolate ad investire sul nostro territorio. A proposito di riqualificazione delle zone industriali: come mai non si è finora riusciti ad attrarre ‘grossi investitori’ o multinazionali (vedi Amazon, Campari, ecc.), che hanno preferito altre realtà, come novese e tortonese? Eppure Alessandria è in posizione favorevole e, sulla carta, ha un gran patrimonio, aree logisticamente appetibili, nelle stesse zone industriali esistenti ma anche in una nuova D7 potenzialmente collocabile sia nella zona di San Giuliano che di Cantalupo. Ebbene, è forse arrivato il momento di affidare ad un alto professionista esperto di marketing un incarico ad hoc per studiare quali siano i nostri limiti territoriali. Le infrastrutture? L’offerta di servizi? La carente rete-sistema delle Istituzioni? Insomma, investiamo denaro per poter crescere e guadagnare denaro. Con il sostegno delle nostre grandi realtà imprenditoriali, perchè ne abbiamo: chiederò loro cooperazione per creare finalmente sviluppo e prospettiva concreta a questa comunità. Sempre nell’ottica di ricercare ‘talenti ad altissima professionalità’ che ci aiutino ad elaborare finalmente concrete strategie per arricchire il nostro territorio: dobbiamo assolutamente trovare il modo di far arrivare almeno una minima parte dei milioni di visitatori dell’Outlet da Serravalle, mettendo a disposizione i beni ed i gioielli storico-culturali che possiediamo. Dobbiamo ricercare anche una strategia per sviluppare l’aspetto di Alessandria-città-universitaria, creando i massimo confort ricettivi per gli studenti. Come assessore al Patrimonio, penserei anche ad elaborare un bando che attragga investitori privati che puntino a fare business in tal senso nella nostro territorio.
Intanto gli alessandrini hanno molto apprezzato la sua iniziativa ‘chi rompe paga, o riaggiusta adeguatamente’, riguardo alle strade alessandrine, spesso oggetto di scavi, e di ‘rattoppi’…
Saremo rigorosi, gli strumenti legislativi per esigerlo ci sono. Non solo: segnalo anche che, finalmente, è stato completato da Amag l’affidamento della pulizie e manutenzione delle circa 22 mila caditoie presenti sul territorio del nostro comune. Pare una banalità, ma sappiamo bene quali disastri succedono in caso di maltempo e piogge insistenti. Anche qui: questione trascurata per decenni. Ora garantisco che non sarà più così. E perchè non pensare di esternalizzare anche servizi quali manutenzione strade e marciapiedi? Se si risparmiasse, se si ottenessero maggiori risultati (rispetto a quelli non certo soddisfacenti degli ultimi lustri), perchè no? Il Comune sia coordinatore di taluni servizi. Insomma: ho 100 idee per alleggerire la macchina comunale e rendere servizi più efficaci ed efficienti alla comunità.