Sanità alessandrina: nel piano 2018-2023 c’è anche il nuovo blocco operatorio per l’ospedale infantile e la ‘missione’ della ricerca [Centosessantacaratteri]

10 a Enrico Sozzetti, zero agli anonimi del web! [Le pagelle di GZL] CorriereAldi Enrico Sozzetti

 

Si chiama ‘azienda all’opera’. Un acronimo che sintetizza i contenuti del piano strategico 2018-2023 dell’azienda ospedaliera ‘Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo’ di Alessandria e che fissa i cinque punti essenziali e strategici per lo sviluppo della sanità dell’ospedale hub delle province di Alessandria e Asti e dei rapporti con le rispettive Asl: Operazione eccellenza; Perseguire l’efficienza; Essere con il territorio; Ricerca come missione; Accoglienza e ben-essere. Obiettivi precisi per “potenziare il ruolo dell’azienda ospedaliera oltre il confine regionale” nell’arco di cinque anni, superando il termine del mandato triennale dell’attuale direzione guidata da Giacomo Centini.

Nel salone dell’ospedale è andato in scena il futuro ospedaliero, illustrato in modo informale dallo stesso Centini, in piedi di fronte alla platea, attraverso una serie di diapositive e circa sette minuti di interviste a diversi operatori rispetto che hanno illustrato l’ospedale che vorrebbero. Le risposte hanno ruotano intorno alla “centralità del paziente”, ai miglioramenti organizzativi attraverso “tecnologie di ultima generazione e meno burocrazia”, a maggiori “spazi per attività scientifica e didattica”, a una “crescente umanizzazione dei reparti”. Tutti elementi che si ritrovano nel piano strategico, insieme ad alcuni progetti. Uno dei primi è quello del nuovo blocco operatorio dell’ospedale infantile che verrà allestito al secondo piano dell’Arrigo grazie a una donazione di circa tre milioni di euro. “Le procedure sono già state avviate” ha annunciato Centini. Poi c’è il rafforzamento delle alte specialità (“Daremo di più a chi dimostra di usare meglio le risorse”) e la riconversione delle vecchie sale operatorie per potenziare le attività chirurgiche e rendere Alessandria ulteriormente attrattiva e competitiva. Quest’anno la produzione crescerà di altri 4,5 milioni di euro e per l’assunzione di nuovo personale è stata autorizzata dalla Regione Piemonte una spesa ulteriore di 2,4 milioni di euro (“È una deroga al tetto di spesa, non è denaro chiesto alla Regione” ha precisato Centini). Ci sono le premesse per proseguire nella riduzione della mobilità passiva che è in diminuzione, ma che pesa ancora per 42,5 milioni di euro.

Nel piano strategico è anche dedicato un capitolo all’accoglienza e alla riqualificazione degli spazi dell’ospedale, dove quotidianamente arrivano a circolare fra le seimila e le ottomila persone, a partire dai corridoi e dagli accessi. Ma i punti cardine sono, insieme a una serie di interventi per aumentare l’efficienza e diminuire gli sprechi, il rapporto con il territorio e la ricerca. L’azienda punta a migliorare la gestione in rete delle attività cliniche con gli ospedali della provincia e i percorsi integrati di cura con l’Asl Alessandria, mentre con i medici di medicina generale l’azione sarà focalizzata in particolare sull’assistenza domiciliare. La ricerca come missione è uno degli asset di sviluppo. L’integrazione con l’Università del Piemonte Orientale e il potenziamento delle attività di produzione e di ricerca scientifica viaggerà di pari passo attraverso l’infrastruttura funzionale aziendale. Fra i progetti, c’è anche la creazione di un centro di chirurgia robotica e la definizione del percorso di accreditamento del mesotelioma e delle patologie ambientali finalizzato al riconoscimento di Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico). Su questi punti, Giacomo Centini ha incassato la totale collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale attraverso il Rettore, Gian Carlo Avanzi, che ha parlato di “ottime premesse per l’università”.

Il Piano strategico, frutto di un percorso condiviso di ascolto e confronto, anche attraverso una serie di focus group organizzati su base volontaria, con tutti i dipendenti, è stato apprezzato da Antonio Saitta, assessore regionale alla sanità, che ha sottolineano la necessità di dare continuità all’azione aziendale, ben riassunta dall’arco temporale dei cinque anni, e che ha confermato l’impegno della Regione per l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “per il quale tutta la struttura deve continuare a lavorare così, senza avere alcun complesso di inferiorità verso la Lombardia”. Infine, un altro impegno esplicito: “Se aumenta la produzione, sono maggiori gli investimenti e se si produce di più significa che ci sono qualità e specializzazione”. A livello regionale, Saitta ha poi annunciato che sono previste 1.400 nuove assunzioni di personale che si sommano ai circa 1.800 posti di ricambio del personale.