Monti (Fiaip): “Non vendiamo immobili, ma la bellezza e la qualità del Monferrato Acquese nel mondo”

“Alcuni anni fa la nostra scelta è stata coraggiosa, certamente: smettere di vendere immobili, e imparare a vendere l’italian life style nel mondo. Oggi possiamo parlare di scommessa vinta, anche se certamente l’attività è in progress, e la sfida si rinnova giorno dopo giorno”. Base logistica Acqui Terme, mercato tutto il mondo, o quasi. Andrea Monti racconta con orgoglio la trasformazione dell’azienda di intermediazione immobiliare di famiglia da local a glocal.

“In realtà semplicemente ad un certo punto ci siamo resi conto di vivere in un territorio splendido – spiega Monti -, che meritava e merita palcoscenici più ampi. Da qui l’idea di sviluppare una partnership con www.greatestate.it, rete di agenzie immobiliare innovative che copre tutta la penisola, valorizzando nel mondo regioni come Toscana, Umbria, Marche, Liguria, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Puglia, e le grandi città meta turistica come Firenze, Roma, Venezia e Milano. Con un forte coinvolgimento da parte nostra, nelle attività di post vendita, di professionisti e artigiani del territorio”.

Acqui Terme e, più in generale, il Monferrato Acquese da questo punto di vista hanno ‘le carte in regola’ per emergere: “Non solo per il turismo termale, business peraltro qui da noi mal gestito da decenni, ma per il valore complessivo del nostro territorio: i tanti stranieri che lo scoprono si innamorano, ci investono, lo promuovono a casa loro. La qualità del prodotto, insieme alla qualità dei servizi offerti, sono sempre il miglior biglietto da visita”.

Ma facciamo un passo indietro, per capire come un’agenzia immobiliare tradizionale, di casa nostra, diventa un ‘tassello’ importante di un grande progetto internazionale. “L’attività nasce nel 1982 – spiega Andrea Monti – per merito di mio papà. Negli anni Ottanta e Novanta il business delle compravendite è quello tradizionale di queste aree, anche se già all’epoca cercavamo di essere innovativi, che all’epoca significava operare sui mercati della riviera ligure e della Costa Azzurra. Personalmente divento agente immobiliare nel 1995, e per diversi anni faccio i ‘salti mortali’: ossia lavoro (anche 12 ore al giorno, come oggi del resto), studi universitari in scienze politiche, e ben presto anche impegno all’interno della Fiaip, la nostra associazione di categoria. A questo aspetto ho sempre creduto molto: noi non siamo ‘venditori di case’, ma consulenti a tutto tondo, nel pre come nel post vendita. E figura terza, professionisti indipendenti rispetto a chi vende, e a chi compra”.

Andrea Monti della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali è oggi vicepresidente provinciale, e dal 2008 responsabile regionale Piemonte per l’estero, mentre in passato, dal 2004 al 2013, è stato responsabile regionale del settore turistico. Insomma, il mercato Piemonte lo conosce bene, soprattutto nelle sue declinazioni più ‘attrattive’, vendibili su mercati più ampi di quelli locali.

Ma qual è oggi il target di stranieri che guarda con interesse al Monferrato Acquese, e che concretamente investe? “E’ diversificato sia per nazionalità che per tipologia e interessi – spiega il rappresentante Fiaip -: ci sono svizzeri, olandesi, tedeschi, inglesi. E’ in crescita l’investitore dei paesi del nord Europa. Sono persone mediamente benestanti, dai 45 ai 60 anni, che visitano le nostre zone magari una prima volta come turisti, se ne innamorano e comprano. Lo fanno sia per avere una tenuta di campagna dove trascorrere le vacanze, magari in attesa di trasferirsi definitivamente una volta in pensione, sia come investimento: c’è chi affitta per brevi periodi a connazionali, chi decide di aprire qui attività di accoglienza eno-gastronomica e relais per il benessere, o di acquisire e gestire tenute ‘di pregio’, per produrre vini di qualità”.

Ma è stato ed è difficile ‘raggiungere’ determinati target, partendo da Acqui Terme? “Certamente l’affiliazione all network Great Estate ci ha permesso di mettere in campo strategie di marketing che una singola realtà avrebbe avuto difficoltà a realizzare: penso alla partecipazione, dai costi rilevanti, alle grandi fiere internazionali del turismo, per fare un esempio. Oggi che la fase di start up è ampiamente superata, e siamo una realtà consolidata e in crescita, lavoriamo molto sulla rete, ma essenziale rimane la qualità del rapporto umano diretto: se al cliente, anche solo potenziale, offri servizi di qualità, attenzione, correttezza, tutto questo ti ‘torna indietro’ positivamente nel tempo. Faccio il primo esempio che mi viene in mente: 8 anni fa un cliente danese ha investito da queste parti, e con noi si è trovato così bene che ogni tanto dalla Danimarca ci manda altri suoi connazionali, in un passa parola ‘certificatore’ di qualità, che rimane il miglior marketing possibile”.

Ma solo gli stranieri apprezzano e contribuiscono al rilancio del Monferrato Acquese? Da queste parti si parlerà sempre più inglese, tedesco, magari cinese? E l’Italia? “No, per fortuna tanti italiani, anche famosi, guardano con interesse a questo territorio: posso citare un manager Sky che è stato nostro cliente di recente. Ma anche lo stilista Etro, e nomi noti dello star system musicale e cinematografico, che però esigono una certa discrezione, proprio perché acquistano una tenuta sulle nostre colline proprio per ritirarsi con riservatezza, magari nel fine settimana: da Milano sei qui in un’ora”.

Rispetto al valore della consulenza professionale, Andrea Monti ci tiene a qualche precisazione ulteriore: “Come Fiaip ci stiamo battendo perché l’Italia dica no, con forza, alla normativa dell’Unione Europea che prevede, dal 2019, la piena liberalizzazione della nostra professione: in sostanza, qualsiasi iscritto ad altro ordine professionale, dagli architetti agli avvocati, potrebbe iscriversi ed esercitare. Ma questo è un mestiere vero: così come io non saprei fare l’avvocato, così un avvocato non conosce le ‘tecnicità’ del nostro settore. L’auspicio invece è quello di una sempre maggior specializzazione, anche universitaria e post universitaria, e una vera formazione continua”.

Ettore Grassano