Francesco Torello Rovereto (Castello di Grillano): “Dalla vigna alla cantina, da noi solo vini biologici: e i nostri clienti-ospiti apprezzano la differenza”

   “Da ingegnere metalmeccanico a imprenditore agricolo: nel 2003 mi sono deciso e ho ‘fatto il salto’: dalle grandi costruzioni in acciaio alla produzione di vino biologico, qui nella quiete dell’Alto Monferrato Ovadese”. Francesco Torello Rovereto sintetizza così una scelta di vita che, in realtà, è l’evoluzione coerente di un lungo percorso famigliare: “la tenuta Castello di Grillano fu acquistata da mio nonno nel 1935, ed è una passione tramandata di generazione in generazione: fino a 15 anni fa però delegavamo ad altri la conduzione, mentre ad un certo punto ho deciso di impegnarmi in prima persona. E per fortuna vedo la stessa passione negli occhi dei miei figli, Federica e Filippo”.

Vincitore del Premio Marengo 2018 come miglior vino biologico è l’Ovada (Dolcetto di Ovada superiore) del 2016, ma l’offerta di Castello di Grillano è vasta: “produciamo 8 vini diversi, e a latere c’è anche l’attività sul fronte accoglienza e eventi: con degustazione, naturalmente”.

 

Ingegner Torello Rovereto, il vino come passione costante della sua vita, che ad un certo punto diventa anche business: è così?
Per la mia famiglia la tenuta Castello di Grillano è sempre stata un fiore all’occhiello, e un buen retiro in cui ritrovarci per stare insieme. Naturalmente senza trascurare, fin dall’inizio, le potenzialità economiche della struttura. Io ad un certo punto, per coltivare pienamente la mia passione, ho deciso di dedicarmici a tempo pieno. Un impegno gravoso, che però già condivido con i miei figli: Federica, che ha 31 anni, si occupa delle attività di marketing e comunicazione, mentre Filippo, 28 anni, per ora dà il suo contributo come video maker: in futuro vedremo.

La punta di diamante della produzione è il Dolcetto superiore, o meglio l’Ovada, secondo la nuova denominazione. Ma soprattutto parliamo di vino biologico ‘certificato’: cosa significa, e perché è importante?
Il vino premiato con il Marengo è frutto della vendemmia 2016: 100% uve dolcetto, prodotto secondo i dettami biologici previsti dalla rigorosa certificazione europea Icea. Produrre vino nel rispetto dell’ambiente è da sempre una precisa scelta di Castello di Grillano. Questo significa che il processo produttivo è caratterizzato, in vigna, dall’esclusione dell’utilizzo di pesticidi, prodotti di sintesi, diserbanti e concimi “chimici”, secondo i più rigorosi dettami dell’agricoltura biologica e, in cantina, da una vinificazione nel rispetto della natura e delle antiche tradizioni. Crediamo che la strada della qualità vera, e dimostrata, sia l’unico vero modo per differenziarsi, ed offrire il meglio ai nostri clienti. I nostri vini sono anche idonei ad una dieta vegana, e abbiamo una linea di produzione senza solfiti aggiunti.

Quante bottiglie producete all’anno?
La nostra è una tenuta di circa 5 ettari di vigneti: una dimensione artigianale per scelta: per poter davvero seguire tutto in maniera diretta, dal campo alla cantina, fino alla distribuzione. Arriviamo complessivamente alle 20 mila bottiglie: il 70% è Ovada, e a seguire barbera, chardonnay, cortese. In tutto 8 vini, venduti per lo più sul mercato italiano, grazie al tam tam, al passa parola, alle visite guidate in cantina, su cui puntiamo molto.

Internet e i social ‘pesano’ nella vostra attività? Se sì, solo come promozione e marketing, o anche per e-commerce?
L’ingresso in azienda di mia figlia Federica, dopo una sua esperienza pluriennale in un’agenzia di comunicazione a Milano, ci sta consentendo una maggior penetrazione nel mondo Internet: dal sito aziendale di presentazione delle nostre attività, ad una presenza capillare sui social, con particolare attenzione per facebook e instagram. Valuteremo anche la strada dell’e-commerce: ma trattandosi di una produzione di qualità, artigianale, certamente privilegiamo un rapporto diretto con la nostra clientela.

Anche perché la visita a Castello di Grillano vale il viaggio…
Siamo vicinissimi sia a Genova che a Milano, eppure arrivando qui si entra in un’altra dimensione. Dal parco con piscina alla guest house, fino alle cantine e ai vigneti, dove portiamo volentieri i nostri ospiti, si ha davvero la sensazione di vivere in un tempo ‘sospeso’. Stiamo anche sviluppando con metodo il filone ospitalità ed eventi, sia per gruppi italiani che stranieri: in particolare austriaci e svizzeri, in questi ultimi mesi. Ovviamente con degustazione dei nostri vini.