Fatta finalmente chiarezza sui fondi e le procedure per favorire la rilocalizzazione degli edifici residenziali nelle zone inondabili di Alessandria. Soddisfazione del Consigliere di LeU Valter Ottria: “le procedure amministrative per le ricollocazioni rimangono tutte in piedi e nessuna nuova perizia dovrà essere redatta”.
Dopo l’interrogazione urgente del consigliere di Liberi e Uguali, Walter Ottria e la risposta della Giunta regionale martedì in Consiglio, si è fatta chiarezza sulla situazione degli alluvionabili alessandrini che da anni aspettano e chiedono di potersi ricollocare in zone più sicure da inondazioni, come previsto dalla legge.
Partiamo dalle certezze: “la Regione Piemonte nel dicembre del 2017 ha reso più semplice la procedura, in seguito ad un perdurante silenzio di molti Enti Locali; lo ha fatto attraverso la delibera di Giunta n. 31-6223 che è stata finanziata con 1 milione e 400 mila euro nell’ultimo bilancio, su richiesta del sottoscritto – evidenzia Walter Ottria -; tale DGR, contrariamente a quanto pubblicato nei giorni scorsi, non è stata revocata e richiede ai Comuni in cui sono presenti edifici alluvionabili da ricollocare di raccogliere la documentazione dei privati e inviarla alla Regione”.
Ma qualcosa è andato storto, lo comunica l’assessore nella sua risposta: “la procedura della DGR prevede che l’Amministrazione comunale presenti la proposta di rilocalizzazione dei singoli edifici, contenenti una stima di massima della spesa per il contributo di rilocalizzazione e delle spese connesse, nonché il relativo cronoprogramma, mentre il Comune di Alessandria aveva provveduto ad inviare esclusivamente la domanda del proprietario, la perizia asseverata e la scheda di consistenza edilizia, documenti pertanto non sufficienti all’avvio del procedimento”.
“Per questi motivi – prosegue la Giunta – la procedura prevista dalla delibera di giunta regionale numero 31 del 2017 per Alessandria non risulta al momento applicabile e si procederà ad utilizzare la procedura prevista decisa dal Consiglio dei Ministri il 6 settembre scorso che mette a disposizione, per tutto il Piemonte, una cifra di circa 13 milioni di euro”.
“Per fare ciò – commenta Ottria – i presentatori della domanda non dovranno però presentare ulteriori perizie rispetto a quelle già redatte e presentate; si evitano almeno ulteriori spese e lungaggini alle famiglie che da troppo tempo attendono notizie certe”.
“Mi preme sottolineare come lo scopo della mia interrogazione sia raggiunto: si è fatta finalmente chiarezza sulle procedure da seguire e sui fondi a disposizione: ora – conclude Ottria – non resta che procedere con gli adempimenti previsti per mettere finalmente in sicurezza queste famiglie”.