“Alessandria è bellissima e ha potenzialità notevoli, dalla logistica al turismo d’arte, oltre che enogastronomico. E anche il commercio, se leggiamo seriamente i dati, non va mica male come qualcuno continua a sostenere: semplicemente cambia pelle. In questa città dobbiamo solo uscire dalla dimensione del mugugno, che non porta da nessuna parte. E poi certo dobbiamo risolvere questa grana dei rifiuti: bella eredità ci hanno lasciato, quelli di prima…”.
Gianfranco Cuttica di Revigliasco, in completo nero, sembra quasi un attore della Mostra del Cinema di Venezia, conclusa da poco. Appoggiato al balcone del suo ufficio di primo cittadino di Palazzo Rosso, guarda piazza della Libertà dall’alto, in questo settembre soleggiato. Poi dice “rientriamo, o pensano che il sindaco non lavori: e non è davvero così, siamo impegnati 7 giorni su 7, io e tutta la squadra”. E’ trascorso ormai più di un anno dal suo insediamento, e ‘il Prof’, come lo chiamano amici e militanti della Lega, il suo partito, è ‘carico’ dopo la pausa estiva. E pronto ad illustrarci priorità e strategia per i prossimi anni del suo mandato: “stiamo ponendo basi importanti, che guardano al lungo periodo: come qui dentro credo non si facesse da parecchio”. Sull’organizzazione a Palazzo, peraltro, Gianfranco Cuttica di Revigliasco ha anche qualche sassolino nella scarpa, che si toglie volentieri….
Signor Sindaco, Palazzo Rosso un anno dopo: la famosa luna di miele con gli alessandrini è finita?
Non lo so, non credo tanto a queste cose. So che stiamo lavorando seriamente, a pancia sotto, da un lato per risolvere le tante emergenze che abbiamo ereditato (casse vuote e rifiuti, per citarne solo due, ndr), ma dall’altro guardando anche alla prospettiva in campo lungo. Allo sviluppo insomma.
Tre priorità ‘secche’ per i prossimi anni di mandato?
Senza esitazioni: logistica e trasporti, decoro urbano e sicurezza, cultura come lievito anche economico. Da dove vuole cominciare?
Logistica: se ne parla quasi sempre ‘a vuoto’ dai tempi del ‘triangolo industriale’, roba del secolo scorso. Fatti concreti pochi: però ogni tanto, come l’araba fenice, l’ipotesi logistica rinasce….
Ce la stiamo mettendo tutta. Abbiamo rimesso in piedi Slala, che può essere strumento straordinario, se gestita con intelligenza. Il vero snodo si chiama Retroporto di Alessandria: oggi area enorme, degradata e abbandonata. Domani il fulcro di un’area vasta, capace di veicolare merci e business. Spero di avere novità importanti nei prossimi mesi: lavori in corso.
Trasporti: davvero da Alessandria in un’ora col treno si potrà arrivare a Milano?
E’ scommessa in cui crediamo, e anche su questo fronte non escludo che Slala possa svolgere un ruolo importante. Abbiamo raccolto 30 mila firme, e mobilitato soggetti anche molto diversi tra loro. Ora entriamo nella fase della trattativa concreta, la più delicata. Però pensiamo a cosa significherebbe essere davvero periferia di Milano. Alessandria che diventa ‘attrattiva’ come residenza per migliaia di nuove persone. Finalmente non solo nordafricani (mi perdoni la battuta), ma laboriosi lombardi: mescolanza di culture diverse, certo, ma con basi comuni. A quel punto il mercato immobiliare torna a crescere, e anche il commercio cittadino ne beneficia. Persino il comune introiterà più tasse, possiamo dirlo?
Diciamolo…e a proposito di migranti, qual è la situazione?
Abbiamo detto stop: dal nostro insediamento non ne sono arrivati altri, e la politica dell’attuale governo ha il mio pieno consenso di cittadino, e di amministratore. In città abbiamo un numero di stranieri significativo, ma il problema non è naturalmente lo straniero regolare, integrato, che lavora. Il problema sono quelli che vivono di accattonaggio e i parcheggiatori abusivi, per non dire di peggio. Noi lì come amministrazione abbiamo dato un giro di vite, e offriamo alle forze dell’ordine il massimo di collaborazione.
E sembra funzionare, in effetti. Più complicata è però la situazione sul fronte del decoro urbano: dal verde pubblico decisamente naif ai palazzi fatiscenti..Insomma sindaco Cuttica, Alessandria è ancora brutta e sporca più o meno come era prima di voi…
Lo so, e non sa quanto questo mi faccia arrabbiare. La squadra di assessori sta lavorando bene, con una serie di iniziative importanti, e abbiamo anche stanziato qualche risorsa in più. Ma i risultati non si vedono ancora. Approfitteremo dei mesi invernali per fare in modo che, dal 2019, ci sia una nuova organizzazione e nuove responsabilità, con incarichi precisi. Non le nascondo che sono contrariato anche per la lentezza di certe procedure qui, a Palazzo. Le pare possibile che si arrivi a dover chiudere la sala giunta, o lo stesso ufficio del sindaco, perché entra acqua dal tetto ad ogni pioggia? A me no, divento furibondo: e se i soldi ci sono, e da tempo, qualcuno mi deve spiegare perché certi lavori non partono mai. Dobbiamo forse annegare, vittime della burocrazia?
A tal proposito, sindaco: c’è chi dice che ci avete messo un anno a fare un ‘minimo’ di spoils system. A Palazzo come nelle partecipate, è davvero così difficile sostituire i dirigenti, o siete stati troppo timidi?
La risposta è semplice: i dirigenti comunali, se a tempo indeterminato, sono pressoché inamovibili: puoi al più farli ‘ruotare’ nelle funzioni, e lo stiamo facendo eccome. Una new entry, importante, c’è stata, con un nuovo giovane dirigente a tempo determinato, che si occupa dell’informatizzazione dell’ente: ne abbiamo decisamente bisogno. Per il resto, ci sarà presto qualche pensionamento. Nelle partecipate invece puoi rimuovere il management quando vuoi: ma se ci sono contratti in essere li paghi comunque. In passato non si badava a certi dettagli: ma oggi gli alessandrini cosa penserebbero se pagassimo con il loro denaro rescissioni di contratto anticipate? Non resta che incentivare dimissioni volontarie, quando è il caso.
Amag sempre più multiutility: anche Aral entrerà nella sua orbita?
Questione delicatissima, che stiamo seguendo con la massima attenzione. Quel che è certo è che secondo noi Aral non deve fallire, anche se abbiamo ereditato un anno fa una situazione disastrosa. Da un lato una valanga di debiti, dall’altro l’indagine giudiziaria partita da Brescia. Nominare un ex Prefetto, figura integerrima, come amministratore (con l’appoggio del Prefetto in carica) ci sembrò la scelta più corretta e trasparente, e lo fu. Vedere il Partito Democratico attaccare a livello personale il dottor Giacchetti, e noi per averlo scelto, mi ha lasciato senza parole. Comunque andiamo avanti, i nostri esperti sono al lavoro, e certamente se riuscissimo a convincere i primi cittadini di Solero e Quargnento ad alzare di tre metri l’attuale discarica molti problemi sarebbero risolti. Ma per il futuro, lo dico chiaro, basta discariche. Credo che Aral debba diventare un’azienda innovativa nel settore della trasformazione dei rifiuti, e operare su un bacino più ampio dell’attuale. Guardiamo verso Genova, in particolare. Ma non solo.
E il teleriscaldamento? Si farà? Qualcuno sostiene che si tratti di un progetto destinato a ‘cannibalizzare’ Alegas….
Tutto dipende da come i progetti vengono realizzati dal punto di vista tecnico, e con quali accordi. Il progetto, partito prima che noi arrivassimo, per quanto di riguarda può essere realizzato: naturalmente non mi faccia entrare in aspetti tecnici e autorizzativi, quella è partita che devono giocare altri. Però che il teleriscaldamento, con sole 2 o 3 grandi caldaie operative anziché le migliaia di caldaie domestiche di oggi, abbia un senso in una città ‘piatta’ come la nostra, da un punto di vista della lotta all’inquinamento mi pare assolutamente evidente.
A proposito di Pm10, l’esperimento delle fioriere ‘anti smog’ in centro procede?
Procede certamente, a costo zero per il Comune, e verificheremo quali saranno i risultati. Così come mi interessa ‘spingere’ sul fronte delle auto elettriche nel parco comunale, perché credo che da Palazzo Rosso debba arrivare l’esempio. Pazienza se c’è voluto un anno per arrivare ad acquistare un’utilitaria. Vorrei rinnovare tutto il parco auto, ma i ‘tempi’ della nostra burocrazia li conoscete, e li subisco anch’io, per quanto stiamo cercando di far cambiare passo alla struttura.
Parliamo di sviluppo del territorio: il comune non può certo sostituirsi ai privati nel fare impresa e creare occupazione, ma può creare le condizioni perché Alessandria sia attrattiva. Come?
Tutto quel che stiamo facendo va in realtà in questa direzione, e un bilancio lo faremo nel 2022. Partiamo dal commercio: dati alla mano, è emerso nelle scorse settimane che la realtà non è così cupa. Certo, ci sono attività che dismettono, ma sono più numerose quelle che aprono: da tanti esercizi ‘di prossimità’, tutti molto specifici e ‘pensati’, fino a nuove strutture di grande distribuzione, che generano comunque occupazione, e mostrano come Alessandria sia attrattiva. Ma noi guardiamo anche oltre…
Turismo culturale, come dimostrato anche di recente….
Esattamente: Aperto per Cultura e l’evento dedicato a Umberto Eco tracciano una via, che andrà percorsa con metodo, coinvolgendo una pluralità di soggetti pubblici e privati, ma con una regia. Da questo punto di vista Costruire Insieme può e deve diventare una risorsa straordinaria, e la presidenza di Cristina Antoni potrà certamente aiutarci. Penso alla valorizzazione, finalmente, di Marengo, e al valore aggiunto, in termini di ‘attrattività’ turistica (con le ovvie ricadute per il tessuto economico locale) che possono essere generate da musei, sale d’arte, Palazzo Cuttica, ma soprattutto da quel marchio straordinariamente spendibile in tutto il mondo che è Maison Borsalino. Il progetto del Museo del Cappello era al ‘palo’ quando siamo arrivati, nonostante tanti slogan in campagna elettorale. Abbiamo dovuto ripartire da zero, comprese le gare: nel 2019 saremo pronti con una proposta davvero innovativa, che penso possa diventare un punto di riferimento per un turismo non solo italiano, ma internazionale. Sento spesso dire: ‘non riusciamo ad intercettare i milioni di turisti che vanno all’Outlet”. Ecco, io vorrei che i turisti scegliessero Alessandria per quel che può proporre, in termini qualitativi. Poi, essendo in zona, andranno anche all’Outlet.
Sindaco Cuttica, Cittadella o centro cittadino? Da più parti dicono che lei preferisca la seconda opzione…
La Cittadella è una risorsa straordinaria, e ci investiremo (fondi Por Fesr, ndr) un milione di euro in questi mesi, e 7-8 milioni di euro nel biennio 2019-2020. Sappiamo bene però che un grande progetto di valorizzazione di quella struttura, che peraltro non è nostra, richiederebbe ben altre cifre. A chi però mi propone di trasferire là in blocco attività importanti dico: ma vi rendete conto che così rischieremmo di ‘svuotare’ ancora di più il centro cittadino, che invece vogliamo valorizzare? Per la Cittadella pensiamo invece, prima di tutto, oltre che naturalmente alla manutenzione ordinaria, ad un percorso ciclopedonale tutto intorno, e in futuro anche ad aree adibite a parcheggio nella zona retrostante. Inoltre prevediamo interventi importanti, di concerto con il Ministro dei Beni Culturali, per ristrutturare il Palazzo del Governatore, che potrà ospitare una serie di associazioni e iniziative.
In centro città, invece?
La valorizzazione di tutta l’area dell’ex Ospedale Militare, con particolare riferimento all’ex Chiesa di San Francesco, è una nostra assoluta priorità, e riteniamo che il progetto complessivo di riqualificazione del ‘cuore della città’ sia un passaggio fondamentale per rimettere ‘in moto’ tutta Alessandria, dal punto di vista culturale, turistico ricettivo, commerciale. Senza dimenticare i progetti legati alla ‘smart city’ in diversi punti strategici del nostro comune. Pensiamo, in particolare, a ‘pali intelligenti’, che consentano al tempo stesso l’illuminazione ‘mirata’ del territorio, ma anche il suo controllo attraverso videocamere e altri dispositivi elettronici. Vogliamo che Alessandria diventi città moderna, che guarda al futuro ma che riesce, al contempo a valorizzare appieno le tante risorse legate al suo passato, alle sue radici. Una sfida complessa, ma non impossibile.