“Sono qui da pochi mesi, vissuti davvero intensamente: eppure a volte mi sembra di non riuscire a fare tutto quello che vorrei. Certamente i prossimi saranno anni decisivi per il commercio alessandrino, e tra gli operatori del settore percepisco entusiasmo, e la capacità di mettere in campo progetti innovativi”.
Mattia Roggero, assessore al commercio (“ma anche al marketing territoriale e al turismo: settori che possono dare una spinta decisiva alla crescita del territorio”) della giunta Cuttica, ha ‘ereditato’ alcune deleghe pesanti dal suo predecessore, Riccardo Molinari, e si sta muovendo nel solco di una continuità che significa da un lato valorizzazione commerciale del centro cittadino (“è un outlet naturale straordinario: dobbiamo però creare le condizioni perché i commercianti possano lavorare al meglio”), dall’altro capacità di innovare, che significa come Comune essere ‘cabina di regia’, ma anche ‘agevolatore’ nei confronti di chi vuole investire, e a idee e progetti da sviluppare. C’è, in queste settimane, il conforto di dati che parlano di ‘inversione di rotta’, e di aperture in aumento negli ultimi 12 mesi, e al contempo l’incognita grande distribuzione: una serie di nuovi insediamenti che dovrebbero aprire i battenti a partire dall’autunno, un po’ tutto attorno alla città, cosa significano? Un nuovo ‘assedio’ e attacco al commercio tradizionale? O sono invece, comunque, un segnale di dinamismo con cui confrontarsi, senza demonizzazioni?
Assessore Roggero, partiamo dai numeri, che parlano di saldo positivo nelle aperture di attività commerciali alessandrine negli ultimi 12 mesi. Cosa significa?
E’ un’inversione di rotta importante, dopo anni di decrescita costante. Questo non significa che dobbiamo cantare vittoria, o illuderci che le difficoltà siano superate. Ma sa cosa mi fa essere ottimista? In questi primi mesi come assessore ho girato il nostro comune, in centro come in periferia, dal Cristo alla Fraschetta. E ho constatato di persona, ancora prima di leggere i dati, che le aperture di nuove attività non solo ci sono, ma sono caratterizzate da una notevole capacità di analizzare il mercato, e di muoversi con progetti veri…
Non sono insomma le classiche operazioni ‘da disperati’: sono disoccupato, provo ad aprire un negozio…
No, assolutamente. Ho incontrato finora tutti commercianti preparati e capaci, che sanno analizzare il mercato, e che si muovono ben consapevoli di quale target vogliono raggiungere, e come, con quale tipo di proposta. Il che oggi è fondamentale, e fa la differenza.
E la grande distribuzione? Anche lì, dall’uscita verso Spinetta all’area di via Giordano Bruno, fino agli Orti, abbondano i nuovi progetti. Andranno in conflitto con il commercio tradizionale?
Io non credo: semmai è prevedibile una forte ‘selezione’ all’interno della grande distribuzione, e vinca il migliore. Facciamo però una premessa: questa giunta non ha concesso alcuna nuova autorizzazione, e si trova a gestire progetti di privati che sono stati autorizzati anche parecchi anni fa, a livello regionale. Detto questo, sono contrario ad ogni forma di demonizzazione. Personalmente prediligo il commercio tradizionale, di prossimità e vicinato: dove si può trovare qualità di prodotto ma anche relazione umana. Il mio partito, la Lega, è da sempre su queste posizioni. Ma questo non significa demonizzare: la grande distribuzione esiste, come uno spazio crescente ha il commercio on line. La strada per il commercio tradizionale è la capacità di specializzarsi sempre più, e di soddisfare i bisogni reali della clientela.
E il ruolo del comune quale sarà?
Noi dobbiamo sapere creare le condizioni perché il commercio in città possa crescere, tanto nelle vie del centro quanto in periferia: penso al Cristo e alla Fraschetta, in particolare. Come? La strada della ‘no tax area’, avviata da chi mi ha preceduto, ossia Riccardo Molinari, proseguirà sicuramente per il triennio 2018-2020, con cifre che saranno messe a bilancio di anno in anno. Non parliamo certamente di centinaia di milioni di euro, ma qualcosa significa. Però è solo un primo passo.
Quali i successivi?
Diversi. Nei giorni scorsi sono stati resi noti dalla Regione Piemonte esiti del bando Percorsi Urbani del commercio: abbiamo ottenuto una valutazione molto positiva (quasi 150 mila euro di finanziamento a fondo perduto, ndr), il che significa poter partire con la valorizzazione di un’area importante del centro cittadino (via San Giacomo e via San Lorenzo), riqualificandola e rendendola fruibile agli alessandrini, e a chi arriva da fuori città. Anche qui, mio compito sarà valorizzare il lavoro svolto nell’ultimo anno da Riccardo Molinari e dal sindaco Cuttica: è grazie a loro se oggi possiamo partire da questo concreto finanziamento, e guardare avanti.
Ma c’è lo snodo dei parcheggi, assessore: per trasformare il centro in outlet naturale non solo per residenti bisogna anche che le persone possano raggiungerlo agevolmente, e se possibile in maniera non troppo onerosa….
L’iniziativa del parcheggio gratuito per i primi 30 minuti in piazza della Libertà va in questa direzione, ed è apprezzata. Speriamo in autunno di poterci confrontare ulteriormente con Amag Mobilità, e di trovare altre formule ‘incentivanti’, soprattutto per certi periodi dell’anno. Peraltro dobbiamo essere anche più bravi nel divulgare certe opportunità: quanti alessandrini sanno, ad esempio, che da piazza Caduti di Nassirya (arrivando da Spinetta, area McDonald, ndr) e da piazza Perosi agli Orti, entrambe a parcheggio gratuito, ci sono tante linee di Amag Mobilità che portano in pieno centro? Probabilmente si tratta anche di educarci tutti, noi cittadini, ad un nuovo modo di vivere la città.
Una città che, sia pur ancora con qualche difficoltà sul fronte della raccolta rifiuti, appare decisamente migliorata nell’ultimo anno, sul fronte del decorso urbano…
Ci stiamo lavorando con metodo, e i risultati si vedono. Subito dopo la pausa di agosto riprenderemo con l’attività della nostra task force, in un gioco di squadra che coinvolge anche i miei colleghi di giunta Ciccaglioni e Barosini. Sembra poca cosa, ma non lo è: ogni settimana interveniamo in una via cittadina, sistemiamo porfido e verde pubblico, ora stiamo anche predisponendo la presenza capillare di posacenere. Tutto aiuta, anche se poi naturalmente decisivo è anche il senso civico degli alessandrini. Ma una città più curata, pulita e accogliente stimola anche a comportamenti virtuosi.
L’Università cresce, anche grazie alla partenza dei corsi di Medicina: studenti, ma anche docente e personale in genere sono anche un target interessante per il commercio ‘a tutto tondo’: dai locali, al mercato degli affitti…
Assolutamente sì, e stiamo predisponendo un ‘pacchetto integrato’ di offerte e sconti che speriamo possano vedere l’adesione di un ampio numero di esercenti. Alessandria deve diventare vera città universitaria, con tutte le ricadute importanti che sappiamo: sul fronte culturale ed economico, ma anche commerciale. Ma riguardo al mercato immobiliare, le do volentieri un’indiscrezione. Dopo la felice partenza, nei mesi scorsi, dei ‘patti territoriali’, con agevolazioni annesse sia per i proprietari che per gli affittuari privati, stiamo cercando di individuare, insieme alle associazioni di categoria del comparto, formule simili anche sul fronte commerciali. Vogliamo cancellare il fenomeno dei negozi sfitti insomma, almeno in centro: e ogni saracinesca che riapre è una vittoria non per noi politici, o solo per i commercianti, ma per tutta la città!
Dopo la pausa estiva si aprirà un periodo ricco di eventi e iniziative: l’obiettivo è essere ‘attrattivi’ anche rispetto ad un target extra alessandrino?
Fino a qualche anno accostare Alessandria alla parola turismo ci faceva sorridere, ma oggi sappiamo bene che non è così. Alessandria è davvero la porta del Monferrato, e una serie di importanti eventi già a settembre (e poi nei mesi a seguire, fino a Natale) contribuiranno ad esserla davvero attrattiva, per gli alessandrini, ma anche per chi arriva da fuori. Cito Aperto per Cultura, ma anche poi tutti gli eventi che seguiranno, da Alecomics a Gagliaudo, al Mercato Europeo. Faremo in modo che tutto il lungo periodo autunnale, che ci accompagna verso il Natale, sia una galleria di eventi, iniziative, appuntamenti capaci di attrarre migliaia di persone, ovviamente a beneficio di chi gestisce attività commerciali, ma anche di tutta la città, che sarà così più viva, e ‘valorizzata’. Il bilancio lo faremo a fine anno, ma ci sono i presupposti per far pensare ad un 2018 di forte rilancio, e speriamo ad un’onda lunga che continuerà anche nel 2019, e negli anni seguenti. Da questo punto di vista, stiamo ragionando in termini di forte integrazione con territori più vasti, e a progetti di respiro nazionale e internazionale. Analizzando i dati, e girando per fiere e convegni, si capisce che il ‘prodotto Piemonte’ funziona: cerchiamo di venderlo bene allora, e di renderci conto che Alessandria ne è un tassello importante.
Assessore, lei è ancora anche un giovane padano? Come procede l’attività del ‘movimento giovanile’ della Lega?
Lo sono, e mi onoro di esserlo, anche se certamente gli anni passano. Non so se ci chiameremo d’ora in poi Lega Giovani, o in che altro modo: decideremo in autunno. Certamente siamo un movimento in forte crescita: la dimostrazione che non è vero che i giovani ‘boicottano’ la politica. Non tutta almeno. Ad Alessandria quest’anno abbiamo avuto numerose nuove iscrizioni, e il nostro gruppo ha dato un contributo fondamentale ad entrambe le feste in provincia: quella di Fubine e quella, recentissima, di Capriata d’Orba, conclusasi con la presenza di Matteo Salvini di fronte ad una marea di persone. Ora prepareremo una serie di eventi autunnali, puntando molto sulla formazione civica, e sull’analisi di temi legati all’attualità.