Roggero: “Commercio e turismo sono linfa vitale: lavoriamo per il futuro di Alessandria, se ci crediamo davvero”

di Ettore Grassano

 

 

“Non ho mai comprato nulla on line, se non qualche biglietto aereo: credo nella prossimità, nel rapporto diretto, umano, con chi mi vende un vestito, un paio di scarpe, una borsa”. Comincia con una ‘dichiarazione di principio’ la chiacchierata con Mattia Roggero, il nuovo assessore al Commercio (e anche alle altre attività economiche, oltre al marketing territoriale e al turismo) del comune di Alessandria. Roggero si è insediato ufficialmente nell’ufficio che fu di Riccardo Molinari lunedì scorso, ma già da qualche settimana il suo nome ‘rimbalzava’ nel ‘mondo Lega’,dove Mattia (classe 1991, una laurea specialistica in economia e un lavoro a tempo indeterminato nel settore bancario: “ma mi sono messo in aspettativa: questa è una sfida da affrontare seriamente, e a tempo pieno”) è conosciuto e apprezzato da tempo. “Sono coordinatore provinciale dei Giovani Padani dal 2015, e attualmente anche vice regionale: nella Lega sono entrato a 15 anni, proprio convinto e coinvolto dalla passione di Riccardo Molinari”). Proviamo allora a capire come Mattia Roggero ‘vede’ la situazione del commercio locale, da giovane alessandrino prima ancora che da assessore. E come pensa di provare ad ‘incidere’, nei prossimi 4 anni di lavoro a Palazzo Rosso.

 

Assessore, la domanda classica di questi tempi è “ma chi glielo ha fatto fare”?
(sorride, ndr) La risposta, senza nessuna retorica, è la passione. Passione per Alessandria, che è la città dove sono nato e cresciuto, e che amo. E anche la passione per la politica, che non è quella cosa ‘sporca’ e piena di arrivisti che purtroppo domina l’immaginario collettivo. O meglio: ci sono sicuramente anche quelli, ma 12 anni di impegno volontario e disinteressato nel movimento giovanile della Lega mi hanno convinto che esiste molto altro. E non sono solo per fortuna a pensarla così, siamo in tanti…

 

Generazione Molinari?
Se vuole fare una sintesi giornalistica, ci sta. Riccardo è stato di fatto il fondatore dei Giovani Padani ad Alessandria, già all’epoca con un filo diretto con Matteo Salvini. Dietro di lui siamo arrivati in tanti: tutti appassionati, tutti interessati al bene comune, e non a ‘sistemarci’. Personalmente sono appena andato in aspettativa da un lavoro nel settore bancario: che, ci terrei ad evidenziarlo, mi sono trovato da solo. Anzi mi hanno cercato mentre ancora stavo completando la laurea magistrale in Economia. E durante gli studi ho fatto il barista, il cameriere: non sono mai stato con le mani in mano. Come me tanti altri ragazzi, della Lega e non. L’immagine dei ‘bamboccioni’ senza spina dorsale è ingenerosa.

 

Molti suoi coetanei però dopo la laurea Alessandria la salutano, e vanno a cercare lavoro dove c’è…
E’ normale, anch’io fino all’altra settimana lavoravo fuori provincia: si cercano opportunità dove ci sono. Chi fa politica ha oggi il compito di fare in modo che le opportunità tornino ad esserci anche a casa nostra. L’economia alessandrina ha tante potenzialità, dentro e fuori dal commercio: dobbiamo tornare ad essere ‘attrattivi’.

Ha giustamente già indossato la ‘giacchetta’ dell’assessore: con quali priorità?
Il primo passo è l’ascolto, e l’unione delle forze. In un momento come questo occorre ‘fare squadra’, non perdersi in diatribe sterili. Per fortuna non partiamo da zero: il percorso tracciato nei mesi scorsi da chi mi ha preceduto, ossia Riccardo Molinari, in squadra appunto con il sindaco Cuttica e con tutta la giunta è importante: Gli ‘aiuti’ alle attività economiche che, nei prossimi anni, decideranno di insediarsi ad Alessandria o di ampliare l’attività esistente, sono un progetto concreto, e importante. Altrettanto lo sono i percorsi del commercio, con i progetti presentati in Regione nelle scorse settimane, per il rilancio di alcune vie del centro: speriamo che il co-finanziamento regionale arrivi, e che si possa procedere. Insisteremo, ma attenzione: non dobbiamo pensare solo al centro cittadino…

Quindi rilancio delle attività economiche anche in periferia?
Dal Cristo, con corso Acqui e non solo, ai sobborghi a partire da Spinetta, il territorio alessandrino è sempre stato ricco di piccole attività economiche, che devono tornare ad essere centrali. Il comune farà la sua parte, cercando di creare le condizioni favorevoli al rilancio dell’esistente, ma anche a nuovi insediamenti. Per me il bicchiere è sempre mezzo pieno, non mezzo vuoto: e mi piace pensare a come riempire l’altra metà.

Anche perché commercio e attività di ‘prossimità’ non sono solo business, ma hanno una valenza sociale evidente…
Assolutamente sì: sociale, e di sicurezza. Ogni vetrina è un ‘punto luce’, una sentinella sul territorio, in termini non solo economici. Ben vengano dunque le reti di associazioni, la capacità di aggregarsi e di sviluppare progetti e sinergie.

Alessandria 850: ai primi di maggio la città celebra un compleanno importante, e si parla di Alessandria 850: una pagina facebook sul compleanno della città, e sul suo futuro. Che ne pensano i candidati a sindaco? CorriereAlfesteggiamenti ed eventi che dureranno 12 mesi…
Confermo: anche qui, il comune si propone come ‘catalizzatore’, lasciando peraltro alle associazioni di categoria e ai commercianti stessi ampia facoltà di proposta e iniziativa. Più progetti metteremo in campo in questi 12 mesi, più saranno le ricadute positive sulla città. Intanto la sera del 5 maggio partiremo con una grande festa nelle vie e nelle piazze, e uno ‘street food’ che speriamo possa coinvolgere tanti locali, e migliaia di alessandrini.

Commercio on line e grande distribuzione: sono loro i ‘nemici’ del commercio tradizionale?
Sono competitors, come si fa a negarlo. Del resto un comune non può certo vietare nè uno nè l’altro, anche se personalmente non ho mai comprato praticamente nulla in rete, se non qualche biglietto aereo. E prediligo assolutamente il negozio di prossimità, con la capacità che il negoziante ha di instaurare un rapporto umano, personale. Naturalmente però a fronte di certi fenomeni occorre dare risposte basate sulla qualità, sulla capacità di alzare l’asticella del servizio personalizzato. Questo è il compito dei commercianti: noi come comune faremo sempre di più la nostra parte.

Anche se molto dipende dalle normative nazionali assessore, e quindi dalle scelte del prossimo Governo…
Certamente, e se dovesse essere un esecutivo a guida Lega, o comunque con un nostro ruolo centrale, è certo che il commercio, come l’agricoltura e in generale le attività economiche tradizionali sarebbero al centro, protagoniste. I risultati delle liberalizzazioni del centro sinistra negli anni Novanta, del resto, ce li stiamo godendo tutti, e mi pare che piacciano davvero a pochi italiani.

Lega in forte crescita fra i giovani dicono i sondaggi, assessore Roggero: lei, da dentro, sa spiegarsi come mai?
Posso confermare ‘sul campo’, per così dire: attorno alle nostre battaglie da diversi anni ormai si aggregano sempre più ragazze e ragazzi, animati da fortissima passione. Conta immagino la qualità del messaggio, e la nostra capacità di affrontare temi che stanno davvero a cuore alle persone, dal lavoro all’immigrazione. E poi il coinvolgimento vero nelle decisioni: proprio in queste settimane ad esempio stiamo discutendo se cambiare il nome del movimento, da Giovani Padani a Movimento Giovani Leghisti, o semplicemente Lega Giovani. E saremo noi a decidere, non altri per noi. Segnalo inoltre che sono frequentatissimi i nostri seminari di scuola politica, in cui si discute con esperti di economia piuttosto che di amministrazione locale: è così che ci si prepara davvero ad essere classe dirigente, o semplicemente a fare la propria parte, e a pensare con la propria testa.

Da quando a quando si è ‘giovani’ in Lega?
Gli iscritti arrivano numerosi a partire dai primi anni delle scuole superiori, e si resta nel movimento giovani fino dopo i trent’anni, anche senza un limite preciso. Del resto la gioventù in politica non è solo fatto anagrafico, ma di cuore. Posso farle il nome di un leghista che non smetterà mai di essere un giovane, ad esempio: si chiama Piervittorio Ciccaglioni, e sono onorato di averlo ora come collega in giunta a Palazzo Rosso.