1) L’anno scolastico si è appena concluso e in occasione delle vacanze estive sarebbe tempo di realizzare alcune opere di manutenzione ordinaria o straordinaria per il recupero e la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Occorre renderli più sicuri ed accessibili, in modo che all’inizio del nuovo anno scolastico le scuole siano pronte ad ospitare gli alunni. Si legge in data 17 giugno di progetti che prevedono lavori di efficentamento energetico, miglioramento/adeguamento sismico e adeguamento alle norme di prevenzione e protezione dagli incendi dell’edificio per i plessi della scuola dell’infanzia e primaria Rodari-Villaggio Europa, Peter Pan e Rattazzi, Sabin–Ferrero e Galileo Galilei”, notizia tratta dall’articolo: “Bando regionale “Interventi Edilizia scolastica”: ecco le scuole interessate”. Si suppone sia il bando della Regione Piemonte “BU19-10/05/2018 che sancisce: Deliberazione della Giunta Regionale 4 maggio 2018, n. 12-6815 Approvazione dei criteri generali per la redazione della programmazione triennale e dei piani annuali di edilizia scolastica 2018-19-20, in attuazione dell’art 10 del D.L. n. 104/2013 – Decreto Interministeriale MEF-MIUR-MIT n. 47 del 03-01-2018 per interventi su edifici scolastici di proprieta’ pubblica sede di scuole statali dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° e 2° grado e di poli dell’infanzia. Assessore Pentenero. Bene ottimo, ma non dimentichiamo la scuola Bovio. Da La Stampa del 2 febbraio scorso: “Il corridoio della scuola è inagibile. La palestra degli alunni si raggiunge solo passando dal cortile. Proteste alla Bovio di Alessandria: una madre scatta le foto e denuncia la situazione”. Nonostante mesi di denunce anche su Facebook, mi è stato confermato da genitori che la situazione non è cambiata di una virgola. Quindi il pro memoria è indirizzato all’Assessore Comunale Silvia Straneo con le Deleghe: Servizi educativi e scolastici – Pubblica istruzione e nidi d’infanzia – Edilizia scolastica – e al Dirigente di area, responsabile e preposto ad occuparsi degli edifici scolastici. Si tratta solo di un corridoio, ma ha un’utilità importante. Chiedo: due mesi potrebbero bastare per ripristinare questa annosa situazione con il fior fiore di ingegneri, architetti, geometri e forse geologi che abbiamo in Comune per mettere in sicurezza quel corridoio? A fine agosto verificheremo.
Voto: 5
2) A Vincenzo Costantino. Trovo interessante il contenuto di molti punti trattati nella sua lettera inviata alle redazioni locali: “Lentamente muore una città senza futuro e senza identità”. Il titolo a mio pensare dovrebbe essere però così: “Una città in coma senza futuro e senza identità, si auspica una potente cura terapeutica”. A questa amministrazione bisogna dare il tempo di tentare una cura che risvegli Alessandria dal coma. Se poi fra tre/quattro anni la situazione sarà cambiata di poco quel titolo lo vedrei così: “Senza futuro e senza identità celebriamo le esequie di Alessandria: la città è morta”. E’ vero, la città e i suoi sobborghi sono stati abbandonati per anni in uno stato di sfacelo totale, un declino che parte esattamente quindici anni fa senza mai fermarsi. Parallelamente è venuto a mancare un buon rapporto di ascolto, dialogo, collaborazione, condivisione tra l’istituzione politica, i burocrati e il cittadino comune. La parola “democrazia”, portata avanti come una bandiera dai nostri “reggenti” di ogni colorazione e raramente messa in pratica, in questi anni è stata applicata solo raramente. A chi obietta che esagero rispondo che la situazione è sotto gli occhi di tutti. Nella lettera Costantino fa questa riflessione: “Alessandria, a differenza di altre città, in questi ultimi vent’anni non è stata capace di prosperare, pianificare e realizzare il proprio futuro – Quale futuro e quale vocazione avrà la nostra città nei prossimi anni?”. C’è un tema a cui nel “palazzaccio rosso”, nessuno vuole mettere mano: il Piano Regolatore della città. E bravo Costantino, ha toccato un tasto tabù, riporto fedelmente la frase: “Per guardare al futuro il primo intervento è quello di mettere mano al Piano Regolatore della città, fermo dal 1993. E’ lo strumento principale della pianificazione urbanistica e dello sviluppo di un comune; i tempi sono maturi per pensare ad un nuovo PRG anche perché in questi ultimi anni abbiamo assistito ad uno stravolgimento del territorio attraverso approvazioni di varianti che hanno di fatto permesso di realizzare opere ma allo stesso tempo si è fatta la fortuna di pochi sulla pelle della città”. Già, le famose comode “varianti” a macchia di leopardo, a cui aggiungo la “minimizzazione” dell’estate 2005. Solo per il punto trattato nella lettera in merito al PRG Costantino meriterebbe un bel 10.
Voto: 8
3) “Gli immigrati che ci pagano le pensioni”. Nella sua relazione annuale Tito Boeri, presidente dell’INPS, ha detto che: “se chiudessimo le frontiere agli arrivi dei migranti extra-comunitari il nostro sistema pensionistico si troverebbe in grosse difficoltà”. Non lo dice solo Boeri, lo dicono quelli del PD e sinistre varie, lo dicono certi giornalisti del vecchio regime che, sia su carta che in video, hanno intrapreso una feroce e permanente campagna elettorale atta a mettere in cattiva luce questo Governo. Sono però tutti smentibili, perché certe situazioni che miracolosamente vengono alla luce ogni giorno dicono l’esatto contrario, e confermano un vero mercato ‘ad ingrasso’ di chi si occupa dell’immigrazione e accoglienza a partire dalle ONG, fino ad arrivare all’abbandono di migranti disperati o sfruttati, che vagano sul territorio nazionale. Questa news spiega perché fa comodo avere “schiavi” non in regola, quindi non utili per Boeri e l’INPS. “Arruolati ad Alessandria per 5 euro l’ora: blitz contro il caporalato”.
Carabinieri e Ispettorato del Lavoro hanno individuato e identificato 52 lavoratori: 42 sono risultati senza un regolare contratto. Erano gestiti da una cooperativa di intermediazione con sede al quartiere Cristo e condotti nelle vigne dell’astigiano e del cuneese. Si legge su Il Piccolo di venerdì 22 giugno che due erano clandestini, dieci richiedenti asilo, ventidue profughi a loro volta ospiti di cooperative sociali alessandrine. Intanto: perché negli articoli viene omesso il nome della cooperativa? A che organizzazione della cooperazione alessandrina fa parte? Chi sono le cooperative responsabili dei ventidue profughi che prestavano questa mano d’opera non in regola? Su cinquantadue, quarantadue ‘in nero’ pure sfruttati: e questi sarebbero quelli che ci pagano le pensioni? Quanti sono i casi in Italia che nessuno denuncia e non si vengono a sapere? Segnalo anche questa news: “Lasciano l’Italia, ma non rinunciano alla disoccupazione: la truffa di 30 extracomunitari”.
Percepivano l’indennità di disoccupazione anche se avevano lasciato l’Italia. Sono stati pizzicati 30 cittadini extracomunitari residenti in vari comuni della provincia di Udine, di 12 diverse nazionalità. La truffa è stata scoperta durante una serie di controlli eseguiti sui permessi di soggiorno. I 30 stranieri, che avrebbero dovuto comunicare l’uscita dall’Italia, hanno percepito indebitamente 200mila euro.
Due news che confermano il buon lavoro intrapreso dal nuovo Governo. Spero che il Governo faccia ogni tipo di controllo per evitare di sprecare il denaro in quel modo, e chiudo con la segnalazione ISTAT: sono oltre 5 milioni gli italiani che vivono in povertà assoluta.
Voto: 2