“L’alleanza di centro destra sui territori è forte e salda, sia per le amministrazioni già in essere, sia in prospettiva elettorale: mi riferisco ovviamente alle imminenti consultazioni di domenica prossima, sia alle regionali e comunali piemontesi del 2019″.
Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega in Piemonte, e vice capogruppo del Carroccio alla Camera, non ha dubbi, e cerca di sedare sul nascere voci, indiscrezioni, interpretazioni di mezze frasi che rimbalzano da qualche giorno sul web. Nessuna ‘abiura’ del centro destra insomma, come formula politica e come ‘sintesi’ di valori e obiettivi.
“Quel che è successo in questi mesi a livello politico nazionale è noto a tutti: la legge elettorale non ha consentito a nessuno dei tre poli di avere una maggioranza, e il presidente della Repubblica non ha ritenuto opportuno affidare, in prima battuta, l’incarico al leader del principale partito del centro destra, ossia a Matteo Salvini, perchè provasse a cercare una maggioranza in Parlamento. Dopo i vari passaggi che sappiamo, si è arrivati ad un accordo di programma con i 5 Stelle, che contiene molti dei punti qualificanti della proposta di governo del centro destra: del resto sono stati gli stessi Berlusconi e Meloni a dare il via libera a Salvini perchè cercasse una via d’uscita, a fronte della pericolosa situazione di stallo in cui l’Italia era venuta a trovarsi”.
Insomma, l’alleanza di centro destra, secondo il segretario della Lega Piemont, non solo non ‘traballa’, ma rimane la prospettiva politica ‘alternativa’ a cui tendere, specialmente in vista delle elezioni regionali piemontesi del 2019.
“Sento dire che Chiamparino starebbe lavorando ad una prospettiva di alleanza fra i moderati, cercando di dialogare con Forza Italia, ma francamente mi sembra la mossa della disperazione. Ho contatti quotidiani con i vertici regionali di Forza Italia e Fratelli d’Italia, e i rapporti sono più che mai leali e trasparenti”.
Anche il consigliere regionale valenzano Luca Rossi, nell’intervista di ieri su CorriereAl, ribadiva in effetti lo stesso concetto: “Un centro destra unito, per tornare a governare il Piemonte fra meno di un anno”.
Non resta che osservare gli sviluppi, con un occhio a Torino e l’altro a Roma. Senza dimenticare che domenica andranno alle urne (elezioni amministrative) quasi 7 milioni di italiani: circa il 15% dell’elettorato complessivo, per un test da cui certamente si potranno tratte considerazioni significative.