Rossi (Forza Italia): “In Regione opposizione incalzante, per preparare l’alternativa: mi auguro con un centro destra unito”

Piemonte Orientale, i primi 20 anni dell’ateneo con Alessandria che resta sullo sfondo, mentre Vercelli e Novara diventano due quartieri della stessa città [Centosessantacaratteri] CorriereAl 3“Ad aprile siamo entrati in consiglio regionale in 8, con cambiamenti importanti nelle commissioni, fra i capogruppo e anche nell’ufficio di presidenza. Non dico un nuovo inizio, ma quasi. Anche se manca solo un anno alla fine della legislatura, quindi si guarda già avanti..”. Luca Rossi, ingegnere di 54 anni, esponente storico del centro destra valenzano e alessandrino, è oggi l’unico consigliere regionale del centro destra di casa nostra: “sono subentrato all’amico Massimo Berutti, eletto senatore, e sono operativo in quattro diverse commissioni (I, III, IV,VI), su temi di forte rilevanza per il nostro territorio: dalla sanità (che da sola vale l’80% del bilanci regionale, ndr) alle attività produttive e al turismo, da bilancio e partecipate regionali a cultura, università e sport”.

Proviamo allora a farci spiegare, dal consigliere Rossi, come Forza Italia si appresta ad affrontare l’ultimo anno di opposizione alla giunta Chiamparino, e con quali prospettive e strategie in vista delle elezioni del maggio 2019.

 

Consigliere Rossi, in queste prime settimane di attività in consiglio regionale abbiamo M5S Valenza: "Tutti insieme per il nostro Mauriziano" CorriereAlconstatato un suo impegno sul fronte sanità, con particolare riferimento a Valenza….
E’ vero, le sorti dei servizi sanitari a Valenza mi sta certamente a cuore, avendo peraltro seguito la vicenda in questi anni in consiglio comunale. Mi pare sconcertante la scelta di abbandonare la struttura del Mauriziano, per andare verso una delocalizzazione ‘spezzatino’ dei diversi servizi, senza neppure aver provato ad aprire, da parte del comune in particolare un confronto serio con la Fondazione Ordine Mauriziano (peraltro pubblica), che è proprietaria dello stabile. Ho cercato di far emergere la questione in Regione, vedremo con quali conseguenze.

L’ipotesi di fusione tra Aso e Asl a che punto sta?
Attendiamo ulteriori eventulali passaggi, ma ho l’impressione che il tentativo sia finito su un binario morto, e del resto l’operazione è sembrata a tanti piuttosto estemporanea, diciamo così. La questione sanità nella nostra provincia però è delicatissima, e il prossimo passaggio interessante sarà verificare i contenuti dello studio di fattibilità sul nuovo ospedale che è stato commissionato all’Ires. Proprio l’Ires peraltro venerdì 15 giugno presenterà qui da noi, in Provincia, la sua analisi annuale sul Piemonte sud, ossia quadrante Alessandria Asti. Dovrebbe emergere un quadro socio economico articolato e speriamo chiaro della situazione: in qualsiasi attività è sempre utile partire dall’analisi dei dati reali. Le sensazioni da sole possono essere fuorvianti.

Lei lo farebbe o no questo nuovo ospedale?
Certamente è un progetto a cui tendere, sempre ben tenendo presente da un lato quali sono le risorse necessarie, dall’altro le necessità del territorio. E non trascuriamo il fattore tempo: se si elabora un progetto ora, e lo si realizza fra 10 o 15 anni, il rischio è che nel frattempo sia mutato il contesto, e le necessità. E’ già successo in passato: facciamo in modo che non riaccada.

Forza Italia che opposizione farà in Regione nei prossimi 12 mesi?
Un tempo si usava rispondere ‘costruttiva’. Io direi senz’altro critica e dura, ma guardando già al dopo. Il centro destra deve assolutamente puntare al Governo della Regione, per rimettere davvero in moto lo sviluppo del Piemonte, e innalzare la qualità dei servizi, in tanti settori nevralgici. O torniamo ad essere attrattivi per le imprese, o davvero non capisco come si possa essere ottimisti sul futuro. Siamo già al lavoro per questo, e nei prossimi mesi l’obiettivo è di essere davvero incisivi.

Il governo Lega 5 Stelle non rischia di rompervi ‘le uova nel paniere’? Ossia ha ancora senso ragionare in termini di allenza di centro destra sui territori?
(riflette, ndr) Io credo di sì, anche perché il centro destra unito sta governando alcune fra le principali regioni del paese, oltre a tante amministrazioni locali, tra cui Alessandria. Non mi chieda però oggi chi potrà essere il candidato governatore, proprio non lo saprei dire. Certamente noi di Forza Italia faremo in modo che, chiunque sia il candidato nel 2019, possa partire da una solida base di progetti, dossier, analisi e proposte.

Lei nel frattempo rimane anche consigliere comunale e provinciale?
Comunale a Valenza sicuramente sì, e in tandem con l’altro consigliere di Forza Italia, l’ex sindaco Cassano, stiamo lavorando sodo perché la nostra città, nel 2020, possa tornare ad essere amministrata dal centro destra. In Provincia ho ‘rimesso’ le deleghe nelle mani del presidente Baldi, e sia da lui che dal partito mi è stato chiesto di rimanere comunque consigliere almeno fino all’approvazione del bilancio.  In ogni caso il consiglio provinciale scade a fine anno, e le nuove elezioni di secondo grado si dovrebbero tenere nei 90 giorni successivi.

Le Province sono un bel rebus, uno dei tanti ‘incompiuti’ dei Governi degli ultimi anni. Ricette all'Italiana: Acqui, Murisengo e San Sebastiano Curone da lunedì su Retequattro con Davide Mengacci CorriereAl 5Negli slogan ‘non ci sono più’: nei fatti sono sempre lì, ma non riescono più ad erogare i servizi che fornivano in precedenza…
Non so quali siano le intenzioni al riguardo dell’attuale Governo, lo scopriremo. Certamente le Province sono state abbandonate in mezzo al guado: alla gente è stato fatto credere che sono state abolite, solo perché le elezioni non sono più dirette, ma di secondo grado: ossia non votano più i cittadini, ma gli amministratori locali. Di fatto le Province da un lato non hanno più le risorse per occuparsi adeguatamente di comparti vitali come le strade e l’edilizia scolastica, dall’altro sono ancora fondamentali, soprattutto per regioni come il Piemonte. Pensiamo alla nostra Provincia, con 190 comuni faticosamente diventati al momento 188 in virtù di due soli accorpamenti. Quasi tutte sono amministrazioni piccole e piccolissime, e proprio svolgendo il ruolo di consigliere delegato con il presidente Baldi mi sono reso conto di quanto un ente intermedio, di area vasta, tra comuni e Regione sia indispensabile.

M5S Valenza: "Regolamento del volontariato civico e immobilismo della maggioranza PD". E una riflessione su Aral CorriereAlConsigliere Rossi, all’orizzonte ci sono due scadenze elettorali: le regionali del 2019, e le comunali di Valenza nel 2020: le piacerebbe fare il sindaco nella sua città?
(sorride, ndr) Un passo alla volta: oggi penso a svolgere bene la mia attività di consigliere regionale a Torino, con un occhio di forte attenzione alla nostra provincia, e ai suoi bisogni. Peraltro sono l’unico consigliere del centro destra, quindi logica vorrebbe che mi fosse riproposto di candidarmi, e certamente valuterò l’ipotesi. Quanto alle comunali di Valenza, il 2020 è davvero ancora molto lontano: ma lì sono in consiglio e ci rimarrò, motivato ad ‘incalzare’ l’attuale amministrazione a guida Pd, perché cose che non funzionano come dovrebbero ce ne sono davvero tante.