Vincono ‘i populisti’: ora Governo di centro destra, e dimissioni di Renzi? [Controvento]

di Ettore Grassano

 

 

Movimento 5 Stelle e Lega sono i due veri vincitori di queste elezioni. Da anni, in maniera stucchevole e ai limiti (o oltre i limiti) del ridicolo l’establishment e il sistema mediatico giocano a creare ‘il mostro populista’, e gli italiani rispondono votandoli in massa, ‘i populisti’. E ora? Lo spread tornerà a ‘correre’, e Unione Europea e finanza internazionale cercheranno di ribaltare il risultato delle urne, e la scelta degli italiani? Non ci sarebbe di che stupirsi, naturalmente.

Prima, però, vediamo che succederà a Roma nelle prossime settimane. Ossia quale governo andrà a formarsi, numeri definitivi alla mano. Ossia, il presidente della Repubblica affiderà un primo mandato esplorativo a Luigi Di Maio, come leader del primo partito, o direttamente ad un esponente del centro destra, in quanto prima coalizione? E all’interno del centro destra, il premier sarà Matteo Salvini,  o chi altro?

L’ipotesi di un governo di centro destra, ad oggi, appare la più probabile, ma naturalmente non resta che attendere.

L’elemento evidente è, oggi, la netta sconfitta del Partito Democratico, che tre anni di leadership renziana hanno ridotto ai minimi termini, di consenso e di simpatia. Mai il centro sinistra in Italia, nel suo complesso, è caduto così in basso: naturalmente l’analisi non può essere sintetizzata in poche righe, ma basta analizzare le scelte degli ultimi cinque anni sul fronte tutela dei lavoratori e gestione del fenomeno immigrazione per rendersi conto della distanza enorme che esiste oggi tra i partiti di centro sinistra, e la sensibilità popolare. A proposito: con un Pd sotto il 20% arriveranno le dimissioni di Renzi, o il ragazzaccio toscano non ci pensa neanche?