1) Pian piano, e con concretezza, qualcosa ad Alessandria sembra muoversi. Non solo in Amag Ambiente, come abbiamo ricordato di recente. Mi riferisco alla notizia appresa su La Stampa di sabato 25 novembre, pag.44: “I grandi progetti per la città dovranno ancora aspettare. Nei piani del Comune fino al 2020 solo ordinaria amministrazione”. Approvo pienamente tale scelta perché per ricostruire o sanare qualsiasi situazione si parte sempre da una base, e tale era il degrado di Alessandria fino a pochi mesi fa, che giustappunto saranno necessari ben due anni, e speriamo che bastino, per tornare ad essere una città normale. Un elenco spiccio per tornare ad essere una “città normale” come dice l’Assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini: manutenzione carreggiate, marciapiedi, pavimentazioni, caditoie e tombini stradali. Manutenzione ed efficientazione energetica, adeguamento norme sicurezza scuole, stadio Moccagatta, ripristino facciata Palazzo Rosso e cimiteri. Telecamere e manutenzione semafori e “occhi” per la sicurezza urbana non solo viabile. Per ultimo cito il progetto su Casalbagliano perché merita una considerazione a parte: seguo le loro vicende almeno dal 2015, inascoltati per tanto tempo, ed è mia opinione anche ‘presi per i fondelli’ da troppo tempo. A questi nostri concittadini quando piove anche normalmente nelle loro case entra la fogna. Tralasciando i danni provocati da acqua e liquame che ogni volta obbliga a ricomprare beni di necessità e a risanare muri: mi chiedo con quale “faccia tosta” sia stato permesso per anni da ogni autorità amministrativa e peggio ancora quella sanitaria preposta per la salute pubblica, di non fare nulla per evitare che il liquame pericoloso della fogna li colpisse. Ogni residente di Casalbagliano che ha patito tale schifo, subendo alla pari tale menefreghismo, ha avuto troppa pazienza. Questa è una loro colpa, perchè troppa pazienza non aiuta: ci sono mezzi per ottenere i giusti diritti. Alla Giunta e all’Assessore Barosini promuovo il principio di progetto, perché lo ritengo corretto per ripartire.
Voto: 8
2) Abbandoniamo per un momento il Tanaro per passare alla Bormida, e portare in evidenza un pro-memoria a chi stringe i cordoni della borsa, sull’unico ponte utile che collega la città a tutta la zona Est, e al sobborgo di Spinetta Marengo dove sorgono grandi fabbriche. Nell’autunno 2014 il ponte è stato chiuso per la piena da maltempo, e lo stesso è accaduto anche il 25 novembre 2016. Pare che ai nostri “comandanti” interessi poco occuparsi di quell’attraversamento utilizzato ogni giorno da migliaia di cittadini e lavoratori. Non tutti possono permettersi di utilizzare i costi dell’autostrada in caso di chiusura, inoltre non esiste un piano di Protezione Civile per portare alla conoscenza dei lavoratori e dei cittadini un percorso alternativo extra autostrada per rientrare in Alessandria e viceversa. Per anni abbiamo prestato attenzione al Tanaro, fiume senior di Alessandria, ma forse è tempo che chi ha competenza e responsabilità si occupi anche della Bormida, impegnandosi nella dotazione di un secondo ponte. Le motivazioni: l’attuale e unico ponte sulla Bormida è stato inaugurato nel 1915, da allora oltre la sponda sono nate industrie, le campagne si sono urbanizzate aumentando la massa veicolare leggera e pesante, e il povero e unico ponte non sta facendo poco. Negli anni ho sentito politici ed amministratori dichiarare ‘un secondo ponte è necessario’, ma non se ne è mai fatto nulla. Nel marzo 2015 si leggeva sugli organi di informazione locali la dichiarazione e promessa del capo della Protezione Civile Gabrielli al sindaco Rita Rossa: “Sì al secondo ponte sul fiume Bormida per le problematiche idrauliche che l’attuale ponte sulla Bormida, ormai vetusto per il traffico che deve sopportare e per le campate che possono rappresentare un problema in caso di piena significativa”: questo accadeva due anni fa. Andando indietro nel tempo un BUR- Bollettino Ufficiale n. 10 del 9/03/2006 – Deliberazione della Giunta Regionale 7 febbraio 2006, n. 15-2111 – relazione Borioli e Caracciolo, recita: “ Variante di accesso ad Alessandria lungo la ex SS10 “Padana Inferiore” oggi S.R. 10 “Padana Inferiore” con nuovo ponte sul F. Bormida”. Risultato? Campa cavallo e sono passati undici anni. Occorre un secondo ponte spartano e robusto, possibilmente progettato da professionisti di casa nostra e con una campata che consenta il passaggio di una piena. C’è qualcuno in questa città con la vista un po’ più lunga del proprio naso, non propenso a promesse o chiacchiere elettorali, che si impegni a realizzare il secondo ponte sulla Bormida???
Voto: 2
3) “Piemonte autonomo perché siano i Piemontesi a poter decidere del loro futuro”. Dopo Veneto e Lombardia ho auspicato che anche la mia Regione si attivasse per far sentire la propria voce. Ma in Veneto e Lombardia si sono mossi i governatori, qui in Piemonte oggi politicamente è impensabile anche solo supporre una azione del genere da parte di chi è al comando, Chiamparino e soci. Quindi ci hanno pensato quelli della Lega con Matteo Salvini e Riccardo Molinari che martedì 28 novembre hanno presentano anche ad Alessandria il Comitato referendario “Piemonte Autonomo”. E’ importante che qualcuno inizi a far capire che i piemontesi non sono solo sudditi, dispensatori di tasse e sacrifici a vantaggio dello spreco altrui. Oggi esistono regioni di serie A (quelle a statuto speciale), e altre di serie B, ma certi privilegi Renzi&soci nella stesura del referendum non hanno voluto toccarle per non perdere appoggi. Nonostante tutto e con mia immensa soddisfazione Renzi ci ha perso le “penne”! Quindi ben venga la richiesta di autonomia soprattutto economica, per quella decisionale “spetta e spera” difficile sia concessa al popolo regionale, in quel settore decide sempre chi è al vertice politico della Regione che sia di destra o sinistra. Se qualche partito o movimento avesse dubbi o critiche per l’azione che si presta ad intraprendere la Lega di Salvini consiglio di leggere su questo tema il “Buongiorno” di Mattia Feltri “Le due Italie” da La Stampa del 24 ottobre, che spiega bene perché qualcuno in questo paese arriva a certe decisioni, attento alle discrepanze create tra Regioni di cui alcune si stanno rivelando “pozzi senza fondo” e andrebbero rimesse in riga. Al momento è solo la Lega di Salvini che se ne preoccupa e cerca di farsene carico.
Voto: 9