“E’ stato un anno vissuto pericolosamente, e non privo di amarezze: dal referendum alle elezioni comunali. Ma chi fa politica per passione, e in buona fede, sa ricavare insegnamenti anche dalle sconfitte”.
Daniele Coloris, segretario cittadino del PD di Alessandria, è appena tornato da qualche giorno di relax a Londra (“metropoli effervescente, e piena di giovani italiani: l’impressione è che della Brexit, e lo dico da europeista convinto, non gliene importi nulla. Vanno per la loro strada, c’è grande vitalità: personalmente ho sempre avuto una passione per l’Inghilterra, dalla musica allo sport, alla cultura”), e già si è tuffato nell’organizzazione della Festa dell’Unità di Fubine, alle porte: “coprirà due week end, questo in arrivo, e il prossimo, e quest’anno avrà una dimensione regionale: venerdì dibattito con Chiamparino, Viotti e Ravetti sulla sanità piemontese. Tema delicato, appuntamento da non perdere”. Con lui, persona cordiale e pacata, che non si sottrae alla riflessione anche autocritica, proviamo a capire qual è la situazione del Partito Democratico alessandrino, e come si appresta a vivere i prossimi appuntamenti: da quelli congressuali d’autunno, all’opposizione da organizzare in consiglio comunale.
Segretario Coloris, agosto di relax, ma anche di riflessione?
Il relax è già finito direi, con la breve e piacevole parentesi londinese. Riflessione sicuramente, più che mai necessaria: anzi, l’ultimo venerdì del mese organizzeremo una riunione plenaria degli iscritti alessandrini, che sono circa 340, proprio per ricominciare a parlare di futuro, e delle sfide che ci attendono.
Sarà un momento anche di autocritica? La sconfitta elettorale alle comunali ad Alessandria proprio non ve l’aspettavate a quanto pare. Però i segnali non mancavano, dalle classifiche di gradimento del Sole 24 Ore ai mugugni della gente…
Il Sole 24 Ore in altri documenti e analisi ha messo anche in evidenza in questi anni l’ottimo lavoro svolto sul piano del risanamento dei conti. Certamente sull’esperienza amministrativa 2012-2017 a Palazzo Rosso occorrerà riflettere con lucidità, a mente fredda. L’amarezza per la sconfitta c’è stata, certamente, ma gli elettori hanno sempre ragione. E’ il bello della democrazia.
Sul banco degli imputati c’è l’ex sindaco Rossa, o anche altri?
Nessun imputato, ma la necessità di riflettere su quel che è successo. Personalmente ho vissuto l’esperienza da consigliere comunale, e nella fase finale anche da segretario cittadino. Quindi la mia parte di responsabilità me la prendo tutta. Certamente Rita Rossa nel 2012 fu un elemento di traino, un valore aggiunto, mentre dopo 5 anni di amministrazione nel 2017 non è più stato così. Ma, ripeto, abbiamo perso tutti. Anche se…..
Ecco, facciamo qualche distinguo segretario Coloris: perché avete perso?
Se guardiamo i numeri, assoluti e in percentuale (si veda tabella a fianco, ndr), possiamo constatare che il Partito Democratico ad Alessandria dal 2012 al 2017 ha aumentato il proprio consenso, in controtendenza rispetto al trend nazionale. Dove sicuramente siamo stati carenti, in questi cinque anni, è stato nel consolidare, e magari allargare, il sistema delle nostre alleanze, e del radicamento nel tessuto civico. Basta guardare chi sono stati gli altri candidati sindaco: Trifoglio e Ivaldi erano in giunta nel 2012, Miraglia da sempre alleato con i Moderati.
L’alleanza con il Quarto Polo al ballottaggio gli alessandrini non l’hanno proprio capita Coloris…
Lo so bene: il tema vero però non è quella scelta finale, che non è servita a nessuno. E’ capire perché nel quinquennio abbiamo perso per strada un pezzo di sinistra, dal mondo socialista ad esponenti del mondo della sinistra come Gemma, Barberis, Nespolo e così via.
Intanto vi apprestate ad un quinquennio di opposizione: ha colpito la scelta di non affidare il ruolo di capogruppo nè a Rossa, nè ad Abonante….
Sono state scelte personali, Rita ha ritenuto di fare un passo indietro, e Giorgio probabilmente ritiene di essere più libero di muoversi come semplice consigliere. La scelta di Paolo Berta come capogruppo però è importante e anche simbolica: premia l’impegno di una vita di un grande uomo, che ha sempre lottato contro le avversità.
E Demarte che fa i capricci?
Credo che ci siano spazi per ricucire: Enzo è stato il secondo come preferenze personali, avrebbe probabilmente gradito qualche incarico diverso. Troveremo la soluzione.
Intanto si avvicina la scadenza dei congressi locali: cosa succederà?
Entro fine mese dovrebbero arrivare dal nazionale indicazioni definitive, ma credo che non oltre ottobre gli iscritti al partito saranno chiamati ad eleggere i nuovi organismi provinciali e comunali, mentre per i segretari regionali è probabile che si organizzino le primarie, ma sempre in tempi rapidi. In primavera ci saranno le elezioni politiche, e dobbiamo arrivarci preparati. C’è ad oggi un punto interrogativo su chi avrà diritto al voto: in un primo tempo si pensava anche i nuovi iscritti del 2017, ma le iscrizioni si sono aperte solo da un mese, per cui attendiamo chiarimenti.
Lei e il segretario provinciale Scarsi, entrambi renziani, vi ricandiderete?
Scarsi nel frattempo è anche impegnato nella partita delle elezioni provinciali, in cui il nostro candidato sarà Rocchino Muliere: la domanda in ogni caso la deve porre a lui. Per quanto mi riguarda, l’ultimo è stato un anno vissuto davvero pericolosamente, dal referendum alle elezioni comunali. La passione per la politica è intatta, ma gli impegni professionali, con i turni anche di notte in stazione, pesano eccome. Ci ragioneremo: se ci sono le condizioni per continuare ad impegnarmi, nel modo più utile al partito, non mi tirerò indietro. Ma non sono un carrierista: la politica per me è passione, e impegno per la mia comunità.
Intanto a Fubine vi attendono con la Festa dell’Unità due fine settimane impegnativi: ma ad Alessandria niente?
A settembre certamente qualcosa organizzeremo anche qui da noi. Intanto però siamo impegnati perché la Festa di Fubine, di forte richiamo non solo provinciale, riesca al meglio. Come da tradizione, ci si diverte e si apprezza il buon cibo, ma si prova anche a riflettere. Sulla sanità piemontese e alessandrina ad esempio, con il dibattito di venerdì sera che vedrà anche la partecipazione di Sergio Chiamparino, oltre che dei ‘nostri’ Ravetti e Viotti. Un’occasione per capirne un po’ di più su un tema che ci riguarda davvero tutti.
Ettore Grassano