«Come ti chiami, da dove chiami, ci son per tutti tanti premi…»
Giorgio Gaber, La strana famiglia
Sto per chiedervi di guardare con me un video (di non eccelsa qualità, lo riconosco) in cui riconoscerete certamente alcuni volti assai noti: Giorgio Gaber, Maurizio Costanzo, Gigi Proietti, Mariangela Melato, Gabriele Lavia, e altri ancora.
Il video è del 1992; la trasmissione è il “Maurizio Costanzo Show“. Buona visione. Al termine, riprendiamo il discorso.
Rieccoci insieme. Ditemi un po’: voi, onestamente, che cosa avete notato? Vi dico le mie osservazioni, poi magari ne riparliamo nello spazio riservato ai commenti.
In ordine sparso:
– Costanzo era quasi simpatico;
– Gaber è un genio;
– Proietti sta meglio adesso con barba e capelli bianchi;
– La Melato è bellissima, perché nasconde un velo di tristezza malinconica;
– Dei vari programmi citati nella canzone, è rimasto “Chi l’ha visto?”, mi pare;
– Il ritmo televisivo era diverso, non c’era la paura che lo spettatore facesse zapping su qualche altro canale…
Ma, soprattutto, era il 1992, avevo 24 anni, facevo ancora l’università e quella puntata lì l’avevo vista in diretta, tanto che in questo momento me la ricordo con grande precisione: ero seduto in cucina, stavo mangiando il mio piatto preferito delle 23 e qualcosa, ossia crackers spalmati di gorgonzola, con sopra una fetta di pomodoro (de-li-zio-si).
Ricordo anche che Lavia e Proietti si punzecchiavano su che cosa fosse veramente il teatro (Costanzo ripeteva: “C’è un buon Lavia, stasera”). Una coppia di attori, bravi anche se poco popolari, come Angela Goodwin e Franco Giacobini, si lamentavano della situazione del teatro italiano (se la vedessero adesso, questa “situazione”…).
Io mangiavo i miei crackers, ascoltavo, ridevo, mi commuovevo e memorizzavo. Ridevo, sì, grazie a Gaber e alla sua genialissima canzoncina, che fece colpo anche su Costanzo. Era il 1992, anno d’inizio di una Tangentopoli probabilmente non ancora esplosa. Era il 1992, e mancavano solo otto anni al Grande Fratello, la trasmissione che ha rincoglionito la tv.
Ora, nel 2017, siamo davvero tutti una strana famiglia, peggiore di quella evocata dal Signor G: «Stiam diventando tutti coglioni, pronto pronto pronto, con Berlusconi o con la Rai».