«Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente»
Frase attribuita (erroneamente) a Voltaire
L’Ordine dei giornalisti, benemerita istituzione a torto considerata inutile, parassitaria e portatrice di interessi particolari, ha avuto in queste ultime settimane la bella pensata di partorire due “sentenze” che hanno fatto e faranno discutere assai gli intellettuali di casa nostra (ma non la gente normale, che di questioni legate a giornalismo e giornali se ne infischia già da diverso tempo).
La prima decisione riguarda uno dei giornalisti italiani più antipatici e talentuosi attualmente in circolazione. Filippo Facci è stato sospeso dall’Ordine per due mesi (senza stipendio) per aver scritto l’articolo “Perché odio l’Islam”: «Odio l’Islam perché l’odio è democratico esattamente come l’amare, odio dover precisare che l’anti-islamismo è legittimo mentre l’islamofobia no, perché è solo paura: e io non ne ho, di paura» ha scritto Facci su Libero (e ho scelto la parte meno pesante).
Veniamo alla seconda “sentenza” dei severi censori dell’Ordine dei giornalisti. Padre Livio Fanzaga, voce di Radio Maria, viene sospeso per sei mesi (senza stipendio anche lui) per aver ricordato alla senatrice Monica Cirinnà, colpevole di aver redatto e portato ad approvazione il testo di legge sulle unioni civili, che prima o poi avrebbe dovuto spiegare al Padreterno le sue presunte malefatte: «Signora Cirinnà, arriverà anche il suo funerale. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello» ha detto padre Livio ai microfoni della sua radio.
Sinceramente, non sono d’accordo né con Facci né con padre Livio. Penso però che abbiano tutto il diritto di esprimere le loro opinioni, per quanto urticanti possano essere (calunnie e diffamazioni escluse, ovviamente). Credo si possa manifestare la propria avversità alle unioni civili, o il proprio odio per l’Islam, allo stesso modo con cui molti autorevoli opinion leader manifestano, da decenni, il loro odio per il cristianesimo. Chi li ha mai sanzionati per questo?
E’ una questione di libertà e responsabilità: due termini che sembrano essere scomparsi dal nostro lessico quotidiano, spazzati dal nauseabondo politically correct. Di cui, per inciso, la mai approvata legge sull’omofobia (qualcuno se la ricorda?) è un esempio lampante (ahi ahi, che cosa ho scritto… l’Ordine sospenderà anche me?).
Mi chiedo seriamente che ne è della libertà di opinione nel nostro sempre più misero Paese. Dove sono finiti tutti quei maître à penser che fino all’altro giorno ci hanno sfrangiato i cabbasisi con la famigerata frase di Voltaire (che poi non è nemmeno sua) sulla libertà di opinione, e oggi si nascondono dietro pseudo-giurie di pseudo-corporazioni?
(Per la cronaca, Voltaire morì nel suo letto a 83 anni. Per un cancro alla prostata).