All’inizio di settembre dello scorso anno alcuni residenti di Via Capitano Verrini chiedevano tramite lettera scritta al Comune la verifica dello stato di conservazione e della pericolosità della copertura in amianto di un capannone sito in Via Cassarogna.
Alla fine dello stesso mese arrivava via posta ai residenti la risposta del Comune nella quale vi era scritto che l’indice di degrado integrato con l’indice di esposizione aveva determinato un valore di rischio che non prevedeva, attualmente, interventi di bonifica, ma la sola valutazione annuale dello stato della copertura a cura di tecnico specializzato identificato dal proprietario. Una risposta che, a prima vista sembrerebbe esaustiva, se non fosse per il fatto che parrebbe che l’Amministrazione Comunale, di sua iniziativa, su coperture di abitazioni della medesima o minore età, sia intervenuta valutando l’indice di degrado delle coperture in amianto e obbligando successivamente i proprietari alla rimozione delle stesse.
“Parliamo di una superficie complessiva di circa 10.000 m2 di amianto posta in Via Cassarogna, quindi in città. Nella relazione tecnica a cura del tecnico specializzato identificato dal proprietario, l’indice di degrado viene valutato a 0,50, e qualifica lo stato di conservazione come “discreto”. A influire maggiormente sul calcolo di questo indice sono, tra le altre cose, l’elevata età della copertura (maggiore di cinquanta anni) e il fatto che i trattamenti superficiali siano assenti o presenti in cattive condizioni (con distacco superiore al 50%)”.
“Nella relazione tecnica a cura del tecnico specializzato identificato dal proprietario, l’indice di esposizione viene valutato a 20, e qualifica il livello di esposizione come “medio”. A influire maggiormente sul calcolo di questo indice sono, tra le altre cose, l’elevata probabilità di danno accidentale/intenzionale, il fatto che il manufatto sia aggettante direttamente su ambienti di vita/lavoro e l’estensione della superficie del manufatto. I monitoraggi ambientali hanno evidenziato che la zona con la maggiore concentrazione di fibre rilevate sia quella che da verso via Verrini. Oltretutto bisogna considerare che il vento sempre spira dal capannone in direzione della zona residenziale. Riteniamo doveroso garantire il medesimo trattamento per tutti i cittadini acquesi e assicurarne la salute”.
“Quello che ci interessa chiarire è quali siano le modalità e le procedure inerenti alle rimozioni delle coperture in amianto dagli edifici e se corrisponda a verità che l’Amministrazione abbia agito di sua iniziativa valutando l’indice di degrado delle coperture in amianto di alcuni cittadini acquesi con successivo obbligo a rimuovere le stesse, che peraltro sono della medesima o inferiore età di quella del capannone sopra menzionato.” – conclude Bonante – “Inoltre sarebbe interessante sapere se il Comune intenda adottare analoga procedura per il capannone sopra menzionato, in virtù soprattutto dell’elevata superficie di amianto presente”.
Claudio Bonante
Fratelli d’Italia – AN