Un cambio di passo nell’accompagnamento alla realizzazione delle grandi opere in Italia. Questo in estrema sintesi il bilancio del primo anno di attività del Commissario straordinario di governo per il Terzo Valico, Iolanda Romano, presentato lunedì a Torino, alla stazione di Porta Nuova.
“Un’esperienza innovativa – recita la nota del commissario Romano– resa possibile dal nuovo corso delle infrastrutture impresso dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, anch’egli presente all’incontro.
Il lavoro svolto dal Commissario nel 2016 e quello in programma nel 2017 deriva da un metodo innovativo, costruito su elementi di partecipazione, dibattito pubblico e trasparenza. Il primo anno di attività, e più in generale il mio mandato” sottolinea il Commissario di governo per il Terzo Valico Iolanda Romano “rientra nella revisione generale delle politiche per le infrastrutture e i trasporti, che pone al centro delle decisioni la programmazione e la condivisione delle scelte pubbliche. Una delle quattro strategie fondamentali della futura programmazione è di perseguire opere utili, snelle e condivise. Nel caso di un’opera già avviata come il Terzo Valico, questo significa innanzitutto puntare a tre obiettivi: ridurre l’impatto del cantiere sull’ambiente e sul territorio che attraversa, aumentare le opportunità che il progetto può portare alle comunità locali e ottimizzare l’opera per renderla più efficiente una volta completata”.
Rispetto al metodo utilizzato, il Commissario Romano ne sottolinea il carattere “ibrido, composto da un mix di strumenti sviluppati in diversi contesti metodologici e le rispettive matrici culturali, in cui il dibattito pubblico è una delle quattro componenti fondamentali. Il lavoro con gli attori è stato organizzato con tavoli separati e fortemente specializzati a seconda del tema da affrontare. Qui si è giocato il nuovo ruolo assunto in questo ultimo anno da RFI, nel modo in cui l’opera si relaziona con il territorio. I risultati rappresentano alcune criticità affrontate e risolte, ma non le esauriscono. In alcuni casi le criticità (per esempio lo sviluppo occupazionale o l’ambiente) costituiscono la base del programma di lavoro del prossimo anno”.
Il Ministro Graziano Delrio ha confermato che dopo il 18 aprile presenterà “il decreto per attuare il dibattito pubblico sulle grandi opere”. Una scelta “che va nella stessa direzione di quella compiuta un anno fa con la nomina di Iolanda Romano e del lavoro da lei impostato”.
“Dibattito pubblico, forte lotta alla corruzione, trasparenza dei dati, programmazione e opere utili – ha detto il Ministro – queste sono le nostre linee guida. Ma le nostre decisioni non possono essere preconfezionate. Esiste un’intelligenza di territorio: chi vive un luogo è capace di insegnarti e noi vogliamo ascoltare i territori. I nostri commissari sono già orientati a questo ascolto, perché hanno rispetto del territorio e credono nella permanenza del paesaggio, dell’ambiente e della cultura”.
“Il Terzo Valico dei Giovi – ha dichiarato Maurizio Gentile, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana – fa parte della rete dei Corridoi europei TEN-T, che connette il nostro Paese all’Europa. È quindi un’opera di portata internazionale, che però deve tenere conto anche delle istanze dei territori attraversati. Il lavoro del Commissario governativo ha prodotto un deciso miglioramento proprio nei rapporti con gli Enti locali e con i cittadini, soggetti che non possono essere esclusi dalla conoscenza di tutti gli aspetti di questo progetto. Grazie alla mediazione del Commissario, possono fornire preziosi contributi e suggerimenti per favorire l’integrazione dell’opera nei territori attraversati”.
Osservazioni importanti anche da parte del Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il quale ha evidenziato che la piattaforma logistica del nord ovest ha le condizioni per recuperare il gap che si è creato in decenni rispetto alle piattaforme logistiche del nord Europa e che questa deve essere una priorità anche a livello di Paese. Riguardo alla mobilità delle persone ha sottolineato come “la contrapposizione tra grandi opere e opere utili alla collettività delle persone sia frutto di cattiva ideologia o dell’incapacità di fare contemporaneamente le une e le altre, mentre non c’è incompatibilità tra le due cose”.
In occasione della presentazione del bilancio è stato organizzato un confronto di alto livello sulle innovazioni apportate dal governo nei grandi progetti infrastrutturali. Dopo la presentazione di Iolanda Romano, la discussione è stata aperta da Luciano Violante, in qualità di presidente di Italiadecide – Associazione di ricerca per la qualità delle politiche pubbliche, da sempre impegnata sul fronte della legge sul dibattito pubblico, quale strumento di primo piano per le infrastrutture e la competitività. Ha introdotto e sottolineato la grande novità del dibattito pubblico obbligatorio e preliminare alla realizzazione delle grandi opere: uno strumento importante per evitare errori e creare condivisione.
Di dibattito pubblico ha parlato anche Ennio Cascetta, coordinatore della Struttura tecnica di Missione presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con un intervento sulla nuova stagione nelle opere pubbliche, in cui rientra anche un nuovo Codice degli Appalti basato su pianificazione, programmazione, progettazione e condivisione. Ha inoltre ricordato che per il Terzo Valico si sta procedendo a una project review non per risparmiare costi, ma, a parità di investimento, per aumentare l’utilità dei progetti in corso. Un progetto è tanto più utile quanto meglio è inserito nel sistema e condiviso con il territorio.
Lo sguardo critico di Maria Rosa Vittadini, esperta di valutazioni di impatto ambientale, si è soffermato sugli aspetti controversi dell’opera, evidenziando ciò che deve ancora essere affrontato. Una voce critica, la sua, sulla stagione della Legge Obiettivo e sulla figura del contrente generale: da qui la proposta di mettere in atto una valutazione di impatto ambientale preliminare, inserendola nel progetto preliminare, in modo che anch’essa sia oggetto del dibattito pubblico.
Il tema della responsabilità politica per il futuro delle grandi opere è poi stato affrontato dal senatore Stefano Esposito, che, con Daniele Borioli e Stefano Vaccari, aveva firmato il disegno di legge ‘Norme per la consultazione e la partecipazione in materia di localizzazione e realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche’.
L’esperto di democrazia deliberativa Luigi Bobbio, che ha firmato il contributo di chiusura del primo bilancio, ha posto l’accento sul metodo, approfondendo il ruolo del Commissario come ‘manager di rete’. Secondo Bobbio, anche quando un’opera pubblica è stata decisa a seguito di un dibattito pubblico, occorre puntare l’attenzione sulla gestione dell’attuazione. Proprio in questa prospettiva l’esperienza del Commissario Iolanda Romano evidenzia l’importanza della presenza di una figura indipendente.
Il bilancio è disponibile on line sul sito commissarioterzovalico.mit.gov.it