Telepsichiatria: “l’innovazione di metodo e tecnologica al servizio di pazienti in forte condizione di disagio”

Telepsichiatria: "l'innovazione di metodo e tecnologica al servizio di pazienti in forte condizione di disagio" CorriereAldi Roberto Cavallero

 
Un progetto sperimentale, applicato per la prima a pazienti residenti in una Comunità psichiatrica e in un Gruppo Appartamento.

Si tratta di “Telepsichiatria”, approccio clinico rivolto ad un particolare tipo di patologie, psichiatriche appunto, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (15mila euro messi a disposizione ndr) e presentato alla stampa dall’ASL AL alla presenza, oltre che del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Pierangelo Taverna, del dott. Gilberto Gentili, Direttore Generale, e del dott. Giorgio D’Attilio, Responsabile Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze.

Nel dettaglio, un gruppo di pazienti, ne sono stati scelti ventisette in tutto e con gravissimi problemi giudiziari, che non possono per motivi clinici o logistici raggiungere le strutture sanitarie preposte, potranno usufruire della consulenza specialistica di psichiatri ed operatori da remoto, in supporto al personale presente in loco, grazie ad un sistema informatizzato di computer in rete con videoconferenza.

Un sistema, questo, che di conseguenza porterà ad un grande risparmio di tempo sugli spostamenti dei professionisti e conseguente cospicua liberazione di risorse umane a vantaggio della parallela implementazione dell’assistenza domiciliare.

Inoltre, grazie a questo sistema informatizzato, vantaggi ne trarrà anche il medico stesso in quanto qualora al termine del colloquio dovesse decidere di modificare la terapia del paziente, o se ci fosse la necessità di rilasciare un certificato, potrà farlo tramite l’utilizzo della firma digitale e l’invio della documentazione tramite posta elettronica.

Il progetto ha comportato acquisizione di computer fissi e portatili, software per la trasmissione delle immagini in rete e la realizzazione dell’infrastruttura di rete che garantisse collegamenti stabili e sicuri.
A seguire, la fase della formazione degli operatori sul campo ha consentito di avviare l’attività terapeutica vera e propria.

Le strutture coinvolte sono state il Centro di Salute Mentale di Alessandria, sito in Spalto Marengo, che funge anche da centro di coordinamento, e due sedi periferiche: un Gruppo Appartamento a Frassineto Po e ad Alessandria la Comunità Terapeutica “L’acero”, in piazza Basile.

Soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino di Alessandria, Maria Rita Rossa, e da Domenico Ravetti, Presidente Commissione Sanità della Regione, entrambi presenti alla conferenza stampa di presentazione: “Un grande passo avanti per la sanità piemontese, da diverso tempo ormai paragonabile ad una nave in un mare in burrasca. Questo progetto rappresenta una sorta di porto sicuro in cui questa nave ha potuto attraccare. Un passo avanti importante, compiuto nonostante le numerose difficoltà”, il loro commento.