Il Cortese è un vitigno a bacca bianca autoctono di alcune zone del Piemonte (dove è tradizionalmente chiamato “Corteis”). Se ne hanno tracce in Regione dal XVIII secolo; è comunemente associato alla zona di Gavi, ma dà ottimi risultati in tutta la zona a Sud di Alessandria (indicativamente, da Ovada ai Colli Tortonesi).
Il grappolo del Cortese è abbastanza spargolo (‘rado’, ‘poco compatto’) da proteggerlo dai rischi di marciume e muffa che l’umidità (specie mattutina) nelle zone di allevamento potrebbe comportare. Le criticità principali sono invece la sottigliezza della buccia (che rende piú facile l’attacco da parte di animali e meno resistente l’acino agli agenti atmosferici) e l’alta vigoria della pianta (fattore che, se non controllato, facilmente si schiera a favore della quantità piú che della qualità).
L’uva è presente in diverse Denominazioni italiane: Basilicata I.G.T. (Lucania), Bianco di Custoza D.O.C. (Veneto), Garda D.O.C. e Garda Classico e Oltrepò Pavese D.O.C. e Provincia di Mantova I.G.T. (Lombardia); ma naturalmente è in Piemonte che esprime pienamente le sue potenzialità, sia nelle D.O.C. Colli Tortonesi e Monferrato e Piemonte sia in due Denominazioni che la vedono assoluta protagonista: Cortese dell’Alto Monferrato D.O.C. e quel Cortese di Gavi D.O.C.G. che è forse l’espressione piú emblematica del vitigno.
La produzione del Gavi è consentita nei Comuni di: Bosio (alcune Frazioni), Capriata d’Orba, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi (alcune Frazioni: Monterotondo, Pratolungo, Rovereto), Novi Ligure, Parodi Ligure (alcune Frazioni), Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo; può esser prodotto, oltre che nella versione tranquilla di base, anche come: Frizzante, Spumante, Riserva, Riserva Spumante Metodo Classico. Il Cortese dell’Alto Monferrato può esser prodotto in una piú ampia zona fra le Provincie di Alessandria e di Asti e contempla l’eventualità dell’apporto di uve diverse per un massimo del 15%; oltre che in quella base, esiste nelle versioni: Frizzante e Spumante.
I profumi che caratterizzano i Vini da Cortese sono tutti sottili e freschi: agrumi gialli, susina appena spiccata, biancospino, erba rorida, mandorla verde, nocciola di ramo; in bocca il vino è snello e fine: di notevole acidità all’ingresso e per lungo tempo, lascia sul finale una sensibile scia sapida.
Si tratta di un vino ottimo da bere giovane, ma che è in grado di regalare grandi soddisfazioni anche dopo un affinamento in bottiglia adeguatamente prolungato. La versione spumante non è affatto un vezzo, ma anzi un’espressione notevole e coerente delle peculiarità del vitigno: da provare almeno per un raffinato e rinfrescante drink nella prima serata, e non ci si saprà astenere dal metterlo in tavola subito dopo.
Sugli abbinamenti, c’è molta versatilità a patto di porre attenzione alla cospicua acidità e al gusto molto fine: sushi, passato di verdure, pasta con verdure, frittata alle erbe aromatiche, gamberi al vapore, fritto di lago; da provare con la pizza Margherita.