Un 10 ai sindaci che fronteggiano l’immigrazione ‘imposta’ dall’alto [Le pagelle di GZL]

presepe-oltrepontedi Graziella Zaccone Languzzi

 

 

1) Al presepe allestito nella chiesa dell’ “Assunzione di Maria Vergine” di Oltreponte di Casale Monferrato. Un monumentale presepio, dove c’è tutta la magia del barocco di impronta napoletana e lo si può ammirare a pochi Km da Alessandria. Il creatore di tale opera è Beppe Puglia con la collaborazione del parroco Renato Dalla Costa. Ogni anno questa ricorrenza di natività si arricchisce di nuove figure ed è visitabile fino alla fine di gennaio 2017. Ho voluto segnalarlo per portarlo ad una più ampia conoscenza in funzione della novità regalata in questo Natale 2016 alla nostra città: la mostra dei presepi degli artigiani di San Gregorio Armeno a Palazzo del Monferrato. Questo prestigioso avvenimento in Alessandria sta portando una moltitudine di visitatori ed è consolatorio, visto il deplorevole momento che attraversiamo, dove i presepi vengono banditi da certi presidi ed insegnanti e dove il dolce canto di “tu scendi dalle stelle” è considerato offesa per la nuova umanità che accogliamo generosamente. Il presepio è una nostra tradizione ed è innegabile che tale tradizione sia viva più che mai soprattutto nei ricordi di chi è nato negli anni ‘40-’50, quando era molto più diffusa l’usanza di fare il presepio e l’albero di Natale era qualcosa in più. Un tempo le nostre case avevano stanze più ampie e il presepio occupava un grande spazio. Grandi e piccoli andavano alla ricerca di sassi grezzi per fare la grotta. Intorno alla grotta erano disposte piccole costruzioni in cartone fatte in casa e i personaggi erano di terracotta. La ricerca del muschio e dei ramoscelli di sempreverdi erano la vegetazione, la neve era realizzata con la farina e i ruscelli con la stagnola delle cioccolate. Lo sfondo era blu notte con la carta da zucchero su cui si appiccavano le stelle e la cometa, rigorosamente fatte a mano.
Voto: 10

 
2) Al sindaco di Altavilla Monferrato Massimo Arrobbio, e a tutti quei sindaci chealtavilla_monferrato-panorama_da_municipio rifiutano imposizioni dall’alto in merito all’accoglienza immigratoria. Sarebbe opportuno far sapere al Governo e alle Prefetture che in un paese che si suppone ancora libero le imposizioni non devono esistere, non sono permesse neppure al Padreterno. La lettera del sindaco di Altavilla mi ha colpito e dimostra che per l’ennesima volta sindaci di piccole e medie realtà devono fare i conti con questa forma di “tsunami umano” gestita nel modo peggiore possibile da Governi incapaci di trovare soluzioni. Non mi si venga a raccontare che l’Italia è una penisola difficile da controllare. A Roma i burocrati “super pagati” nei ministeri dovrebbero darsi da fare in modo efficace. A Bruxelles/Strasburgo gli eletti italiani dovrebbero alzare la voce contro i paesi a corona e oltre delle Alpi nel fare riaprire le frontiere agli immigranti, che siano profughi economici o individui che sbarcano con secondi e terzi scopi. Siamo tutti nell’Unione Europea, e come ce li becchiamo noi se li prendano anche loro: i diritti della carta universale per l’essere umano deve forse essere rispettati solo da noi italiani? Infine: che fa a Roma la Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Sistema di accoglienza degli immigrati? Il presidente PD Federico Gelli, che da febbraio presiede la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonchè sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate, controlla l’operato delle Prefetture? Legge i giornali? Guarda la TV ? Sa che succede oltre la porta del suo ufficio? Sa dire quanti sono gli stranieri sotto controllo? Quanti sono clandestini senza controllo? Quante coop sono nate allo scopo e se sono tutte regolari? Chi controlla i migranti piazzati in palazzine o alloggi privati? Conosce il giro di affari di questo business o questo è compito di controllo della Guardia di Finanza?
Voto: 10

 
renzi-gentiloni3) Nuovo Governo Gentiloni, o Renzi bis: sull’immigrazione cambierà qualcosa? Ormai la situazione è pari ad assalto – arrembaggio – invasione di chiunque, riconoscendo l’Italia un paese ‘molle’, con massima impunità, dove si viene mantenuti e si fa quel si vuole. Ad Angelino Alfano è stato tolto finalmente il compito di occuparsi di prefetture e immigrazioni: purtroppo però non ha tolto il disturbo, lo hanno assegnato agli Esteri e prepariamoci al peggio su quel fronte. Al suo posto è subentrato Marco Minniti, e vedremo se e cosa cambierà sul fronte immigrazione e sicurezza urbana nelle città o piccole comunità. Alfano ha lasciato in questo ambito un disordine pericoloso, e una grave situazione per le nostre casse a causa degli alti costi prodotti dall’accoglienza. Infatti dal sito ANSA si legge : “Governo: Minniti all’Interno, migranti prima “grana”. Sbarchi e Comuni anti-accoglienza, priorità da affrontare”
Per Minniti la grana più scottante è quella dell’immigrazione. Un dossier a forte rischio impopolarità, perchè presto andranno prese decisioni chiare sull’accoglienza. C’è infatti bisogno di sistemare le migliaia e migliaia di persone che continuano a sbarcare, in aggiunta ad un altro tema caldo che è quello della sicurezza urbana. Forte il rischio di perdita di consenso politico. Alcuni titoli da organi di Informazione: da Panorama del 23 novembre, pag. 53: “Esodo ormai fuori controllo – Confusione, affollamento, paura. La più grave crisi che ha investito il Paese è stata gestita malissimo.” La firma è dell’ex ministro Claudio Martelli, e il pezzo è terribilmente reale nella sua esposizione. Da l’Espresso del 7 dicembre: “Germania: meno immigrati, più investimenti. Ecco le nuove promesse di Angela Merkel“. La “signora e padrona” d’Europa sente il rischio del populismo che sta invadendo ogni paese, compreso il suo. La Brexit è un prodotto anche dell’eccesso di immigrazione. E ancora: su La Stampa del 9 dicembre: “L’UE: in Italia è irregolare l’80% dei migranti”. L’articolista è un inviato a Bruxelles, Marco Bresolin, e le notizie le prende di prima mano: prima che vengano ben ‘limate’ nel nostro paese, dove meno si viene a sapere meglio è!
Voto: 2