Lo scorso sabato Alessandria si è salvata per una trentina di centimetri.
Sarebbe bastata un’oretta in più di piogge alle sorgenti del Tanaro per mandare a bagno mezza città. Oppure ulteriori costruzioni in area golenale a monte d’abitato per affondare nuovamente nel fango.
Il PD alessandrino gioisce affermando “È arrivata molta acqua, più di quel tragico 6 novembre”. Siamo stufi di chiacchiere da bar. Dovremmo confrontarci e analizzare dati certi. Ci auguriamo che AIPO verifichi al più presto l’andamento delle portate in modo da valutare quali interventi saranno necessari per mettere veramente in sicurezza la città.
Anche il fiume Bormida ha destato estrema preoccupazione, riempiendo completamente le aree golenali a monte della città. Ci chiediamo che fine abbia fatto lo smarino conferito nelle cave Clara e Buona completamente sommerse dalle acque del Bormida nella piena di venerdì scorso.
Non sappiamo quanto smarino sia stato spostato a valle della piena, ma soprattutto non conosciamo le quantità di quanto è già stato conferito nella cava. Le terre potrebbero contenere amianto, lubrificanti e tensioattivi, enon è escluso che questi materiali siano stati trascinati dalla piena a valle, e dispersi sui campi coltivati.
Dato che il comune si è prodigato a chiedere più controlli, vorremmo vedere i risultati delle analisi di quanto era stato conferito in cava prima dell’alluvione.
Visto che COCIV ha già ripreso i conferimenti in assenza delle verifiche richieste dal Presidente dell’Osservatorio Ambientale, ritenendo inefficace una semplice lettera inviata a Cociv, invitiamo il sindaco ad emettere immediatamente un’ordinanza per impedire ulteriori conferimenti dello smarino nelle cave cittadine.
Sono almeno due anni che ribadiamo in commissione l’inutilità del terzo valico e la follia di utilizzare una cava proprio sull’ansa del Bormida. La giunta invece, nonostante abbia più volte cambiato opinione, ne ha di fatto concesso l’utilizzo.
Movimento 5 Stelle Alessandria