1) Alla proposta di titolare il Meier: “Ponte 6 novembre 1994”. Quindi il 10 va alla persona (non cito il nome per la privacy) che su Facebook ha postato questo bellissimo commento: “ Si potrebbe dedicare il nome del ponte Meier al “6 novembre 1994” per ricordare questa triste data per la nostra città, per i suoi abitanti, per chi ha perso dei cari, in fondo la sorte del caro vecchio ponte e la storia di questo nuovo si sono intrecciate proprio quel giorno…” Suggerimento che sposo al 100%, titolazione che toglierebbe ogni indecisione, e tutti sarebbero contenti. Come sempre molti i commenti positivi, e ne cito uno su tutti che mi è piaciuto particolarmente per la sensibilità che esprime: “E’ una proposta seria e rispettosa dei lutti, dei sacrifici e della ricostruzione” . Questo ponte può piacere o non può piacere, sono sincera, a me non è mai piaciuto ma apprezzo il servizio che sarà in grado di offrire per l’attraversamento breve in sicurezza per tutti, compresi pedoni, disabili, ciclisti tra le due sponde. Proprio per il servizio che offre, molto diverso dal ponte Tiziano, auspico adeguata manutenzione, e che non subisca il degrado del ponte che l’ha preceduto. Vorrei ricordare soprattutto ai “nostalgici” che il “ponte sul Tanaro” detto per affezione “ponte Cittadella”, già da molti anni prima del tragico 6 novembre 1994 aveva forti carenze a livello di manto stradale, e anche sulla ringhiera tutta arrugginita e in molti punti “decorata” con nastro segnalatore di pericolo. Solo nel 2008 l’ex sindaco Fabbio asfaltò il manto stradale pieno di buche, e per quell’azione tanto per cambiare subì critiche. Durante e dopo l’abbattimento e ancora oggi, ad alcuni noti personaggi che “lacrimando” si battono il petto dal dolore (ma solo periodicamente) per tale “dipartita”, vorrei ricordare che nulla hanno fatto nei trenta anni precedenti per richiedere e pretendere di fare manutenzione alla struttura in tutte le sue parti. Forse manco si rendevano conto sullo stato in cui versava. Sulla manutenzione del nuovo ponte però ho forti timori: lo stato attuale del ponte Tiziano insegna quanto poco si rispettano beni pubblici di grande valore.
Voto: 10
2) “Polizia, blitz anti parcheggiatori in piazzale Berlinguer”. Bel colpo inferto finalmente, e un forte segnale per dimostrare che certi “accolti” non possono permettersi di venire nel nostro paese a spadroneggiare, minacciare, molestare, costituirsi in pericolosi gruppi. Che lo vadano a fare nel loro grande e spazioso continente: l’Africa! In questa città abbiamo dimostrato di essere generosi, tolleranti, pazienti ma a tirare troppo la cinghia poi si spezza. Ora vediamo quanto dura. Il piazzale Berlinguer è il grande parcheggio gratuito di fronte all’ingresso secondario dell’Ospedale Santi Antonio e Biagio presieduto (anzi quasi ‘espropriato’ da parecchio tempo) da una banda sfrontata di parcheggiatori abusivi e probabilmente anche clandestini, che la fanno da padroni recando molestie, minacce e danni. Tante le giuste proteste degli utenti dell’ospedale, del personale turnista, dei cittadini. L’arroganza e la spavalderia verso le istituzioni e le forze dell’ordine del gruppo delinquenziale corposo e ben organizzato era preoccupante, pari ad una sconfitta dello Stato e delle Istituzioni. Un sospiro di sollievo per la notizia che ha iniziato a girare su Facebok la mattina del 26 ottobre, tratta dal sito de “Il Piccolo”. La notizia ha riportato un minimo di serenità e di giustizia, adesso che abbiamo dimostrato a quei delinquenti che qui esistono regole da rispettare. Riporto la parte più saliente:
“E’ scattato questa mattina intorno alle 8 il blitz della Polizia nel parcheggio dell’ospedale: una trentina di agenti si è presentata infatti in piazzale Berlinguer, chiudendo ogni uscita (comprese quelle in direzione di parco Carrà e Villaggio Commercianti). Alcuni parcheggiatori abusivi hanno anche provato a fuggire, ma sono stati immediatamente fermati: appena la scorsa settimana, infermieri e lavoratori del ‘Santi Antonio e Biagio’ si erano lamentati per la mancanza di sicurezza nell’area”.
Voto: 8
3) L’articolo de “Il Monferrato” di martedì 18 ottobre, pag.6 a titolo: “San Germano, l’odissea degli eritrei: casa inagibile, tre notti nell’hotel.” I fatti citati nell’articolo sono il chiaro esempio del disordine che regna nella gestione degli immigrati. L’improponibile ministro Alfano se ne lava le mani appioppandone quantità sempre più in eccesso a Prefetture che non sempre sono in grado di gestire una grana simile. Quindi le stesse si affidano a cooperative nate ‘alla bisogna’ che non sapendo più dove ‘parcheggiarli’ vanno in cerca di ex agriturismi, ex alberghi, case di riposo, ex colonie, residence di periferia, case e appartamenti disabitati in moltissimi casi fatiscenti: una manna per molti, una forma disordinata di accoglienza che va a braccetto con certa politica. A questo proposito desidero ricordare i rapporti stretti garantiti con le istituzioni dalla coppia romana Carminati/Buzzi, e la frase: “Tu sai quanto ci guadagno sugli immigrati?” E vengo al dunque: San Germano fa parte del comune di Casale Monferrato, e ha circa 1450 residenti. Si legge che i cittadini si sono trovati, dalla sera alla mattina, oltre una decina di immigranti collocati in un edificio di proprietà di un casalese, non agibile e privo di riscaldamento. L’edificio in questione era adiacente alla scuola materna e gli immigrati si aggiravano nell’area giochi dei bambini. Inoltre per scaldarsi avevano acceso un falò all’esterno dell’immobile che li ospitava. Ovviamente le proteste sono arrivate alla sindaca Palazzetti: verificata la non idoneità dell’immobile, gli stessi sono stati ospitati all’Hotel Business di Casale per poi destinarli ad altra zona. Ora: le prefetture controllano le cooperative ed associazioni che si sono prese in carico questo nuovo business? Chi controlla giornalmente gli immigranti che vengono parcheggiati in appartamenti privati o in strutture inutilizzate? Agli ospitati vengono dati i supporti come sancito dalla carta stilata ad hoc, e dalle regole ministeriali? Terminato il periodo, che ne è di chi non si vede riconosciuto lo status di rifugiato? Costoro vengono rimpatriati? Vengono lasciati al loro destino, ossia quasi sempre a delinquere per sopravvivere? In ultimo: i sindaci vengono informati nei tempi dell’arrivo nei comuni di ospitati, e a chi e dove saranno ‘parcheggiati’?
Voto: 2