di Pier Luigi Cavalchini
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Se non erano le preventivate “più di trecento” erano comunque molte le presenze, venerdì mattina fino al tardo pomeriggio, al “CentoGrigio” di Alessandria. L’occasione era quella dell’ormai famosa, anche a livello nazionale, riunione sulle “Sessanta milioni di opportunità” collegate alla continuazione (e conclusione) delle attività di preparazione e scavo del tunnel che andrà collegare (come sesta, e non terza, galleria), le regioni Piemonte e Liguria. Si direbbe che i lavori, anche se con un titolo leggermente modificato e con l’iter della giornata variato con “finestre” riservate a chi non è (e non era) d’accordo con questa grande opera di sette e più miliardi euro, si siano svolti sostanzialmente come previsto.
La preponderante presenza degli amministratori, con gli undici Sindaci in evidenza, ha voluto – quasi – significare una decisa presa di distanza contro i “fedifraghi”, (definiti in più interventi “mele marce”) del Consorzio COCIV e di una serie di aziende ad esso collegate.
Peccato che si stia ragionando su nomi importanti con funzioni di massima dirigenza e, quindi, difficilmente ascrivibili ad “incidente di percorso”. Questo sentimento, misto di sorpresa e di rivolta – per come si sono svolti i fatti e per come sono stati resi pubblici tramite intercettazioni gravissime ora al vaglio della Magistratura – ha infatti provocato una dura reazione ad inizio incontro di più di cento persone che hanno cercato di impedire, prima, e condizionare, poi, l’andamento dei lavori del convegno. Qualche tafferuglio e qualche parola di troppo hanno permesso di arrivare alla ribalta nazionale e, in qualche modo, sono serviti a riprendere l’attenzione su una tematica quanto mai importante per il futuro del nostro territorio. Si pensi solo alla destinazione futura dello “smarino”, il resto degli scavi misti a vari prodotti chimici, che verrà purtroppo stoccato anche vicino ad Alessandria (oltre che in decine di altre cave-discarica).
Tornando alla cronaca della giornata, comunque, è stato chiaro che lo scossone c’è stato ma, quasi con più forza sia la dott.ssa Romano (attuale Commissario, in attesa di nuovi garanti super partes) sia praticamente tutti gli altri partecipanti hanno provato ad eseguire il compito loro assegnato, facendo finta di nulla.
I risultati sono presto detti: per i quaranta e più milioni restanti, una volta assegnati il milione (in media) già previsto per gli undici Comuni attori dell’operazione, non si è arrivati ad una proposta “netta” e ben riconducibile ad un obiettivo, anche se il rappresentante di RFI ha raccomandato più volte un utilizzo centrato su rinnovo binari a terra, sistemi elettronici, linee aeree con nuovi criteri di elettrificazione e, in alcuni casi, potenziamento delle linee. A quanto pare anche la “fetta più grossa” del finanziamento governativo verrà smembrata in centinaia di piccoli – medi interventi che, come gli altri già in qualche modo annunciati dai Sindaci, andranno a coprire tutto lo spettro delle possibili spese future per questi Comuni. Enti Locali che, accettando l’opera ed impatto sul territorio conseguente, ottengono compensazioni, anche considerevoli. Già ricordata la quota base, spettante per decreto ai vari Comuni (un milione tondo tondo) resta da vedere cosa si farà del (molto) rimanente e, pare, di “nuove aggiunte” promesse dal Commissario Romano “a dimostrazione di una capacità di risposta a sensibilità provenienti dal territorio a cui gli Organi di Governo non intendono sottrarsi”.
Alcuni partecipanti ci hanno raccontato di progetti riguardanti la “promozione turistica” di questi luoghi, di “miglioramenti nella viabilità interna alle cittadine e di miglioramento delle reti stradali locali e provinciali”, di “grandi idee in vista di una piena valorizzazione storico artistica delle zone interessate dall’opera” e, dulcis in fundo (forse, ironico, senza volerlo) “un potenziamento delle bellezze ambientali e delle risorse idriche dei vari bacini”.
Molto generico, per il momento, l’approccio, ma è lo stesso Commissario dott.ssa Iolanda Romano a tirare le somme e a spiegare che questo è solo il “primo passo”. Molto chiaro il comunicato finale, che non lasci dubbi sulle valutazioni attuali e sulle prossime intenzioni: “Ringraziandovi ancora per la collaborazione alla riuscita dell’OST svolto oggi 29 ottobre 2016 ad Alessandria vi mandiamo l’instant report che riassume gli esiti delle discussioni. Ho raccolto dagli enti che insieme a me hanno promosso l’iniziativa (RFI, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e gli undici sindaci del territorio) valutazioni vmolto positive della giornata, che è stata un successo grazie al contributo costruttivo di tutti voi.Si è trattato di un primo passo importante verso la costruzione di un dialogo con il territorio, fondamentale per avviare un progetto di sviluppo, ma non ci fermiamo qui. Nelle prossime settimane vi terremo informati sulle prossime tappe di un percorso di condivisione che oggi è appena iniziato e che proseguirà con tutti coloro che sono disponibili ed interessati a costruire proposte.
Seguite le nostre attività sul sito commissarioterzovalico.mit.gov.it per conoscere i prossimi appuntamenti e il calendario delle tappe dell’infopoint itinerante che sarà attivo dal prossimo martedì 8 novembre.”
Ora vedremo cosa succederà. La mobilitazione, popolare, comunque significativa e tutt’altro che rumorosa e “caciarona” fa ben sperare, se non in un ripensamento (difficile da ipotizzare, a questo punto), sicuramente in una continua attenzione allo svolgimento di tutti i passaggi costruttivi, autorizzativi e di controllo. Anche se, abbiamo l’impressione, il grosso della questione si sia ormai spostato nelle segrete stanze delle Procure di mezza Italia.