Casalbagliano sulle barricate: “non siamo un paese fantasma: paghiamo le tasse come gli altri alessandrini, dovete ascoltarci!”

Castello_casalbaglianoIl simbolo del paese è uno splendido castello, ormai in condizioni che definire precarie sarebbe riduttivo. Il problema vero però a Casalbagliano è tutto il resto: fogne che ad ogni pioggia torrenziale si trasformano in ruscelli che ‘corrono’ per le vie del borgo, auto che ‘sfrecciano’ in centro paese senza alcun rispetto dei limiti di velocità (per non dire di Strada Vecchia dei Bagliani, “che in questa stagione sembra una pista di pattinaggio tanto il manto è scivoloso”), il web una‘chimera’, senza neanche la più ‘striminzita’ delle connessioni Adsl, e con un traffico dati che viaggia ancora a 640 Kb: pieni anni Novanta insomma.

E poi servizi inesistenti: zero poste, zero farmacie, zero trasporto pubblico, zero bar e negozi. Zero di quasi tutto insomma, per un sobborgo del comune di Alessandria tra i più periferici e ‘disastrati’, eppure in crescita sul fronte dell’espansione edilizia e abitativa: “al censimento del 2011 eravamo 1173 abitanti, non proprio un paese fantasma insomma: e negli ultimi anni siamo cresciuti ancora, e paghiamo le tasse esattamente come i residenti di Corso Roma, degli Orti o della Pista: perché nessuno ci ascolta?”.

A parlare sono alcuni esponenti del Comitato di cittadini che si è costituito casalbagliano-2spontaneamente (“i partiti qui non c’entrano nulla”) lo scorso anno, proprio in ottobre, e che oggi, esattamente un anno dopo, conta su una sessantina di adesioni, “ma arriveremo presto ad un centinaio, e stiamo preparando una serie di iniziative di peso: tra pochi mesi ad Alessandria si vota, sappiamo bene che è il momento migliore per farci sentire”. A parlare per primo è Giovanni Gigantino, presidente del Comitato, che insieme ai suoi compaesani punta in alto, e in questi mesi si è rivolto addirittura alle istituzioni europee, segnalando a Bruxelles la situazione di incredibile ‘arretratezza tecnologica’ di questo lembo di Comune di Alessandria: “i progetti, o forse i proclami, dell’Unione Europea e del nostro Governo parlano di arrivare a breve, in tutte le città italiane, a fornire servizi Internet a banda larga per 100 mega, e comunque fissano a 30 mega lo standard per tutto il resto d’Italia. Lo sa noi a quanto ‘viaggiamo’ in rete? 640 kb!”. Ossia, chiariamo per i non esperti, circa 50 volte meno dello standard promesso a breve per le periferie. Avete presente quei modem analogici anni Novanta che utilizzavamo negli anni Novanta per spedire la posta elettronica (senza allegati pesanti, ovviamente) e poco più? Ecco: a Casalbagliano l’adsl è ancora una chimera (e del resto in molti altri sobborghi alessandrini l’adls realmente erogato non supera i 2 mega di potenza, ndr), e le autorità europee, che hanno risposto prontamente al Comitato di Casalbagliano, altro non hanno potuto fare che ricordare le scadenze fissate dall’Unione, e i finanziamenti concessi ai diversi Paesi ‘arretrati’, Italia in primis.

“Ora aspettiamo segnali concreti dai nostri amministratori e operatori del settore – sottolinea Gigantino -. Nel frattempo molti di noi hanno disdetto i contratti telefonici classici: perché pagare per quel che in realtà non hai?”.

casalbagliano-5Ma non è solo il ‘deficit’ di connessione web (pur fondamentale per tutti: non solo per informarsi, ma per lavorare e relazionarsi con il mondo esterno) a mandare su tutte le furie gli abitanti di Casalbagliano. L’elenco delle lamentele è lunghissimo, e il disagio reale. “Si pensi solo alla viabilità – interviene Stefano Volante, altro membro del Comitato -: sulla Strada Vecchia dei Bagliani in una settimana abbiamo contato 5 piccoli incidenti, compresa un’ambulanza finita fuori strada. Lì per gran parte dell’anno l’asfalto è scivoloso, e non ci vengano a dire che la questione è già stata affrontata: non basta mettere un cartello per uscirne, ci vogliono provvedimenti seri. In via 4 casalbagliano-paloMartiri, ossia in pieno centro paese andando verso Villa del Foro, le auto sfrecciano via veloci, i marciapiedi non ci sono, e le persone, bambini compresi, che attraversano per andare a Messa, all’oratorio e per passeggiare rischiano la pelle ogni volta. Abbiamo chiesto che siano installati dissuasori di velocità e/0 VeloOk, ma stiamo ancora aspettando, pare ci sia un ‘rimpiattino’ di competenze tra Comune e Provincia: ma ormai non hanno un’unica guida politica?”. Anche sinergie sul fronte dirigenziale, se è per quello: ma a quanto pare l’efficienza di entrambe le strutture ancora latita. “E’ venuto a fare un sopralluogo l’assessore Ferralasco, e se non altro hanno rifatto la segnaletica orizzontale: ma è troppo poco, serve altro”.

Poi ci sono le fogne, che spesso e volentieri ‘straripano’, causando casalbagliano-1ingenti disagi in diverse vie del paese: “Sulla questione – continua Volante – abbiamo registrato nel tempo l’interesse del consigliere Di Filippo dei 5 Stelle, e Annaratone di AlCentro: proprio una mozione di quest’ultimo ha richiesto uno studio idrogeologico della nostra zona, e confidiamo che risultati concreti arrivino verso fine anno”. Ovviamente l’auspicio è che all’individuazione del problema (causato da un’urbanizzazione crescente negli ultimi decenni, con fogne che sono rimaste le stesse di cinquanta o sessant’anni fa) seguano interventi concreti, perché “ogni volta che ci sono piogge intense e il Tanaro va in piena, il depuratore sul fiume si blocca, e rimanda le acque delle fogne verso il paese”.

L’elenco dei disagi a Casalbagliano non finisce qui, e tocca ad Andrea Lenaz integrarlo: “Non abbiamo più le poste, non c’è una farmacia, c’era un bar che ha chiuso da un po’: ci rimane la Soms come centro di aggregazione, ma è davvero poco. E sulla questione scandalosa di Internet già segnalata dai miei colleghi vorrei aggiungere una domanda: ma le risorse ingenti destinate all’Italia dall’Europa su questo versante che fine fanno? Chi le intasca e per fare cosa, se poi in tante zone come la nostra, non certo isolate o ‘imbriccate’ in cima ad un monte, non arrivano casalbagliano-marinettiservizi decenti? E che dire di via Martinetti? Lì ci abitano ormai una cinquantina di famiglie, e la sera ad illuminare la zona ci sono soltanto due vecchi lampioni di trent’anni fa: ma le pare possibile?”.

No, in effetti no: che ci siano sobborghi in condizioni di semi abbandono, a pochi chilometri da Palazzo Rosso e tassati esattamente come i cittadini del centro è assolutamente inaccettabile. A Casalbagliano però hanno dissotterrato l’ascia di guerra, e sono decisissimi a farsi ascoltare, in questi mesi. Vedremo se dall’amministrazione arriveranno segnali concreti, al di là degli slogan pre elettorali.

 

E. G.