Il ponte dei sospiri e una città combattuta fra umili e superbi [Centosessantacaratteri]

Sozzetti Enricodi Enrico Sozzetti
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Il ponte dei sospiri ad Alessandria c’è. Si chiama Meier, il nome del progettista. Ed è già stato aperto una volta. Non che sia finito. No. Il cantiere è sempre lì che prosegue fra alti e bassi. Ma adesso che la struttura da diciotto milioni di euro sta per essere aperta per la seconda volta in occasione della gara podistica della StrAlessandria tutto sembra più facile. Dall’asfaltatura al montaggio del carter dell’arco, dalle luci alle rifiniture: il Comune ha annunciato una accelerazione dei lavori. Aperto una prima volta per la passeggiata di Capodanno, adesso il Meier si prepara a fare da palcoscenico per una gara che vedrà migliaia di persone correre su e giù. In sicurezza? Chissà. A sentire gli organizzatori, vi sarà sufficiente vigilanza perché tutto vada bene. Anche il Comune dice che di problemi non ve ne saranno. In ogni caso, per non sbagliarsi, il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto perché invece ritiene che non vi siano le condizioni necessarie di sicurezza. Certo è che la gara podistica non si farà mancare niente, visto che passerà, nella serata del 13 maggio, anche di fianco a un altro cantiere, quello di piazza Santa Maria di Castello.
Alessandria è così. Punta a trasformare in definitivo quello che è precario per nonPonte Meier 4 arrivare a voltare pagina e guardare a orizzonti nuovi. Il teatro comunale, dopo la bonifica da amianto, è aperto per metà. La StrAlessandria si corre su un ponte che è ancora un cantiere (e anche quando sarà finito, dovrà passare il collaudo prima di essere definitivamente aperto), le strade sono in condizioni precarie (più che la città delle biciclette sembra la città del Camel Trophy), le opere incompiute (sia sul piano progettuale, sia su quello materiale) non mancano.

Certo, il Bilancio 2015 chiude con un avanzo, annunciano a Palazzo Rosso. Però i Revisori dei conti parlano anche di “notevoli problematiche nella gestione della liquidità, con molti debiti da pagare e l’innalzamento dei tempi di pagamento”. Un punto, quest’ultimo, che rappresenta un indicatore particolarmente negativo. Qualche altra criticità è stata evidenziata, sempre nella relazione di Revisori, rispetto alle società partecipate per le quali “non abbiamo avuto riscontri certificati in base alle disposizioni della Corte dei Conti”. Il ponte dei sospiri, la città che vuole pensare in grande però non riesce a uscire da una quotidianità dove diventa straordinaria quella che è normale amministrazione, un capoluogo che vuole essere al centro di tutto, ma non supera la camicia di forza della autoreferenzialità. E fra un anno si vota. Un altro traguardo cui Alessandria punta tentando di dare soddisfazione a chi è stato finora bocciato dalle urne, a chi ha velleità da statista, a chi è in cerca di rivalse. La politica? Se c’è, continua a restare molto defilata. Il motto di Alessandria è ‘umilia i superbi ed esalta gli umili’. Ma a volte sembra sia interpretato al contrario.