Ddl pensioni di reversibilità: un altro colpo allo Stato sociale?

Nei contenuti del Ddl sulle pensioni di reversibilità c’è l’intenzione di effettuare tagli alle stesse infliggendo un altro duro colpo, l’ennesimo, allo Stato sociale.

C’è il concreto rischio che si intervenga pesantemente e in modo indiscriminato su milioni di pensionati e di riflesso su famiglie e giovani che da loro dipendono, prelevando risorse che in particolare negli ultimi anni in un contesto di crisi e di mancanza di lavoro, si sono rivelate sempre più indispensabili per il loro sostentamento.

Nel Ddl è previsto che l’accesso alla pensione di reversibilità sia legato all’Isee e quindi al reddito familiare, andando conseguentemente a ridurre il numero delle persone che oggi godono di questo diritto.

Infatti è risaputo che il tetto dell’Isee è molto basso (fissato solitamente alla soglia della povertà) e per superarlo, facendo saltare tutti i benefici, ci vuole poco. Secondo il Ddl le reversibilità saranno considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali.

Volendo fare qualche esempio, è sufficiente che una donna anziana viva ancora con suo figlio che percepisce un piccolo reddito da lavoro per far saltare il diritto, o che la stessa donna decida di condividere la casa con un’amica (magari vedova titolare di pensione) per perdere la reversibilità.

Anche la casa contribuisce a determinare l’Isee, così la vedova che vive nella dimora coniugale rimarrebbe con la casa ma perderebbe il reddito.

Si continuano a colpire le fasce di cittadini più deboli!! Possibile che si continui a mettere le mani nelle tasche dei soliti noti, che hanno già poco su cui contare, e non si voglia colpire l’evasione fiscale, la corruzione, tagliare la spesa pubblica improduttiva, gli sprechi, ecc. ecc.?

Non ci si rende conto che chi percepisce una pensione di reversibilità la usa prevalentemente per sostenere i propri familiari, le giovani generazioni che non hanno un lavoro, e quelli che pur avendo un lavoro non riescono lo stesso ad arrivare a fine mese???

Anzichè fare cassa sui più deboli, si intervenga sugli obiettivi prioritari, quelli che da sempre rappresentano i cancri che divorano il Paese impedendogli di crescere come dovrebbe. E non sulle pensioni!!!

Pier Carlo Lava – Alessandria