Sì, sono d’accordo con Giorgio Abonante – che per altro stimo – che spesso non riuscire a comunicare nel giusto modo è un pasticcio e crea danni, anche grossi.
No. Non sono d’accordo con la ricostruzione che si fa nell’articolo-intervista.
Non si può far discendere dai numeri corretti in un assestamento – che, modalità formali in allora vigenti a parte, è esattamente quello che l’attuale Giunta ha fatto negli scorsi tre anni – per dire che gli “stanziamenti azzerati …. un segnale di asfissia” e farne discendere la responsabilità di un danno da evitare in ogni modo ed invece voluto e cavalcato: il dissesto.
Addirittura la Camusso lo aveva già capito e lo ha pacificamente definito come una opinabile scelta…, ma lo ha fatto anche la attuale Sindaco sotto giuramento in un’aula di tribunale! (per chi non ci creda consiglio di leggere le trascrizioni della udienza in cui è stata sentita durante il processo penale a carico del Sindaco Fabbio, dell’Assessore Vandone e del Direttore Finanziario dell’epoca)
Come ho avuto modo di dire tempo fa, la Corte dei Conti non ha il sacro dono della infallibilità e può esprimere pareri che possono anche essere messi in discussione e forse essere anche dichiarati sbagliati; lo sanno bene alcune Amministrazioni Regionali e Comunali – che non dirò di quale parte siano per evitare dietrologie – che le hanno disattese ed impugnate e che hanno difeso le proprie strategie e “tirato dritto” – adesso si può dire, perché lo usa fare anche il Dott. Renzi – ed evitato le ricadute sui propri amministrati… che bisognerebbe sempre tenere fuori dalle lotte di poltrone e non ignorare pur di conquistarle!
Onestamente ritengo davvero che Giorgio Abonante sia convinto di dire la verità, quando difende la sua impostazione: i numeri però dimostrano un’altra di verità, e probabilmente è come gli sono stati comunicati che lo hanno messo in errore… in buona compagnia per altro!
Non un centesimo di denaro che dovesse essere pagato è stato“cancellato” nel 2010: quanto effettivamente necessario, e da pagare, è stato inserito nei conteggi del 2011 – quelli del bilancio di previsione e ben prima che la Corte dei Conti ne chiedesse una già effettuata ancorché opinabile correzione – e lo “scorrimento degli impegni” – strano concetto ma che vuol solo dire che quello che non devo pagare oggi, anche se lo ho previsto, lo contabilizzo quando devo pagarlo effettivamente – è diventato legge dello Stato Italiano e deve essere obbligatoriamente applicato da tutte le amministrazioni pubbliche! …ma noi siamo un meraviglioso e strano Paese in cui se ammazzi qualcuno – per esempio in auto – il giorno dopo sei un libero cittadino e invece se fai il giornalista d’inchiesta – vedi Sallusti, Arena ed altri – ti prendi qualche anno di galera. E quindi che si processi qualcuno, perché ha interpretato a beneficio di una collettività una norma prima che venisse “ufficialmente interpretata” in tal modo, mi rattrista, ma non mi stupisce.
E, per inciso, è sempre un problema di comunicazione.
Per qualche tempo mi sono dedicato a rispondere alle notizie che circolavano su quello che era stato l’operato della Amministrazione Fabbio e che erano – e sono – totalmente prive di riscontri oggettivi, poi, capito che non c’era possibilità di farsi ascoltare ho lasciato perdere: oggi mi pare che ci sia più spazio per riuscire a comunicare ed essere almeno presi in considerazione se non compresi e condivisi, e mi pare un passo avanti decisivo per ristabilire la verità, non la mia, ma quella oggettiva.
Siccome poi non faccio parte del “Circo della Politica” – specifico così nessuno dei “miei” si fa venire la strana idea che sia in competizione per alcunché – la mia è una “incursione” nel dibattito di squisita notazione tecnica ed in difesa di una Città, di quanto necessario ad una Città ed a coloro che la abitano e la vivono, esattamente come quella fatta quando a marzo del 2012 con numeri e dati mi sono fermamente opposto alle affermazioni della “accusa” alla Corte dei Conti.
Voglio ricordare che la Corte dopo 30 giorni da quella audizione avrebbe dovuto, se lo riteneva, emettere una pronuncia in cui si chiedeva di andare al dissesto come già aveva in precedenza immaginato: ebbene, niente di niente fino a che – ed è storia nota – la attuale Sindaco chiese di essere ascoltata dalla Corte. Mi permetto di dubitare che abbia difeso la Città e soprattutto l’interesse dei cittadini a non essere vessati ed anzi ad esser sostenuti in una congiuntura economica davvero complicata.
Tolgo il disturbo dicendo due cose.
La prima. Un processo al Sindaco Fabbio ed alla allora Giunta, quello per decidere se c’era o meno una diretta responsabilità loro sul dissesto di Alessandria si è concluso con una assoluzione, piena, senza se e senza ma.
La seconda. Il sistema rifiuti ad Alessandria non necessitava salvataggi “lacrime e sangue” da parte di AMAG, bastava evitare il mostro giuridico dell’annullamento di una Gara Europea aggiudicata da una commissione esterna, e ci sarebbe stata una AMIU/IREN nella raccolta e trasporto e forse gli stessi anche per lo smaltimento e nelle casse del Comune di Alessandria almeno 60 milioni di euro.
È la verità, controllate pure, ma lo so, è difficile comunicare la verità dei fatti e dei numeri…
*Già Ragioniere Capo Comune di Alessandria