Canevari: “Naso chiuso? Ecco cosa può essere, e come intervenire”

Canevari“Houston, ho un problema: update in rinologia” è il titolo evocativo dell’appuntamento che si è tenuto sabato scorso in Ospedale ad Alessandria, riservato a tutti gli addetti ai lavori della ‘filiera’ otorinolaringoiatra, con particolare riferimento ai medici di famiglia e ai pediatri del nostro territorio. “Che hanno partecipato numerosi”, conferma il dottor Frank Rikki Canevari, promotore del progetto e tra i maggiori esperti italiani di malattie nasali. Cinquantenne dallo stile informale, il dottor Canevari sembra un ragazzo, ma ha un curriculum di lungo corso e vera eccellenza, e un’agenda che lo vede sempre in movimento, in Italia e all’estero, per presenziare a tutti i principali incontri della comunità scientifica internazionale sul fronte della rinologia. “Ho lavorato per una ventina d’anni al San Matteo di Pavia, e da un paio d’anni sono qui ad Alessandria: dove ho trovato grazie al primario, dottor Raffaele Sorrentino, e ad uno staff medico e paramedico di prim’ordine gli stimoli giusti per accettare nuove sfide”.

Uno pensa al naso, e lo associa al raffreddore, o al più alla sinusite (che pure in pochiNaso laser sapremmo definire, o identificare): eppure un’ostruzione nasale può avere una molteplicità di cause, di sintomi, e conseguentemente di cure possibili e necessarie, a partire dall’ambulatorio del medico di famiglia fino alle visite e agli interventi specialistici. “Uno degli scopi dell’incontro di sabato scorso – precisa Frank Rikki Canevari – è stato proprio mettere a confronto diretto otorini, allergologi e medici di famiglia, in maniera tale da definire uno standard omogeneo di approccio. In sostanza, quando ci si trova con il ‘naso chiuso’, le ragioni possono essere molteplici, e certamente la prima cosa da fare è confrontarsi con il proprio medico di famiglia, o pediatra, per capire di cosa si tratta, per poi decidere come intervenire”.

Qualche numero certamente aiuta ad inquadrare la dimensione del fenomeno, a livello di patologie: “La rinite allergica – spiega Canevari – colpisce circa il 18% della popolazione, mentre un altro 15% viene colpito da rinite cronica non allergica. Cui va aggiunta la rinosinusite cronica con o senza polipi, più rara: numeri importanti, che hanno un’incidenza sulla qualità di vita della popolazione, e anche un rilevante impatto dal punto di vista dei costi economici, sul fronte della cura. Per questo è fondamentale che ci sia un lavoro di squadra, tra medici di famiglia e specialisti (pediatri compresi), per evitare disagi al paziente, e cure non appropriate. Naturalmente esistono anche i tumori nasali, ma quelli sono per fortuna molto rari”.

Tra le cause più frequenti che generano patologie di tipo rinologico c’è sicuramente l’inquinamento ambientale, mentre il ‘picco’ di soggetti a rischio è tra gli adolescenti, e poi via via dai 45 anni in su, fino all’età avanzata.

Insomma, per i soggetti di tutte le età: ai primi sintomi classici (prurito, congiuntivite, starnuti, naso che cola: e in casi più gravi epistassi, con perdita di sangue dal naso) meglio non fare da soli, ma rivolgersi immediatamente al medico di famiglia. Sarà lui a decidere in prima battuta, in base alla sintomatologia, se ricorrere soltanto a qualche medicinale, o se invece indirizzare il paziente verso un controllo specialistico.

Ospedale Alessandria 2In questo secondo caso, all’Ospedale Santi Antonio e Biagio entra in campo la piccola, qualificata task force coordinata dal dottor Canevari: “la prenotazione delle visite non passa per ora attraverso il Cup, ma viene gestita direttamente dalla nostra segreteria, in orario di ufficio (8-12; 13-15,30) dal lunedì al venerdì, al numero 0131.206392. I tempi di attesa sono intorno alle due settimane, ma naturalmente in caso di effettive urgenze si interviene immediatamente”.

Il dottor Canevari ci mostra con orgoglio la strumentazione che, oggi, consente controlli immediati, via laser e in maniera non invasiva, per stabilire qual è la situazione, e quindi come intervenire: “Nell’80% dei casi la cura consiste in terapie mediche, ossia trattamento antibiotico nei casi più acuti, e trattamento endonasale cronico, con lavaggi tramite spay a base di cortisone e antistaminici. L’intervento chirurgico si rende necessario invece più o meno nel 20% dei pazienti”. Stiamo parlando, per Alessandria, di circa 1.500 visite ambulatoriali all’anno, con 800 endoscopie nasali, e 300 interventi di chirurgia endoscopica.

Il dotto Canevari, che è anche segretario nazionale dell’Accademia Italiana di Rinologia, sottolinea poi lo stretto di legame di collaborazione che esiste non solo con i migliori centri di eccellenza italiani, tra cui Varese (Paolo Castelnuovo) e Brescia (Piero Nicolai), ma anche internazionali: “oggi le informazioni viaggiano in rete: gli specialisti spesso di incontrano per seminari in maniera itinerante (ci mostra sulla lavagnetta del suo ufficio la mappa, decisamente fitta, delle prossime trasferte, ndr), ma soprattutto siamo in contatto costante in tempo reale, per qualsiasi esigenza. Peraltro capita talora che sia il medico a spostarsi, in caso di particolari necessità, piuttosto che far spostare il paziente”.

Alessandria è ormai comunque su questo fronte un punto di riferimento non solo provinciale, ma regionale: il dottor Canevari è, tra l’altro, docente al master place internazionale che, ogni due anni, viene organizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore, e che vede la partecipazione di 35 specialisti di tutto il mondo: “la tecnica chirurgica che noi utilizziamo stabilmente è stata sperimentata per la prima volta in Austria, e ci sono importanti centri a Parigi e a Chicago: ma l’Italia è assolutamente in prima linea, e siamo molto attenti all’evoluzione sia delle tecniche che delle terapie”. Ultimo, importante aspetto è quello della formazione dei giovani medici: “stiamo mettendo a punto, in collaborazione con le Università di Torino e Genova, un master in endoscopia nasale dedicato agli specializzandi, e attualmente qui in staff ad Alessandria, oltre ad un pool di bravissime colleghe, abbiamo anche uno specializzando dell’Università di Palermo”.

Ettore Grassano