Coscia: “Timidi segnali di ripresa, ma occorre prudenza. La Camera di Commercio è al fianco delle imprese, nonostante i tagli”

coscia 3Decisamente presto per parlare di ripresa in termini euforici, però alcuni timidi segnali positivi sembrano esserci, in termini sia numerici che di percezione e prospettiva. Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria e imprenditore agricolo, guarda al 2016 con moderato ottimismo, e ribadisce l’intenzione dell’ente camerale di giocare un ruolo da protagonista sul territorio alessandrino, “perché siamo sani e solidi, nonostante il pesantissimo ridimensionamento in corso da anni in termini di risorse: e non intendiamo rinunciare a sostenere le nostre imprese, in tutte le direzioni necessarie”. Quest’anno, peraltro, la riforma delle Camere di Commercio (finora a metà del guado, come quella delle Province) dovrebbe completarsi, e ciò comporterà probabilmente una forte riorganizzazione, e anche l’attuazione di processi aggregativi (“in che direzione lo vedremo, ci sono ancora diversi punti interrogativi, e un confronto apertissimo”).

 

Presidente Coscia, partiamo dai numeri, che spesso sono più chiari diRipresa  tante parole: cosa dicono i dati?
I numeri raccontano, a casa nostra, una situazione stabile, anche se non necessariamente statica. Sono tutti numeri riferiti al terzo trimestre 2015, ossia al 30 settembre scorso: quando appunto le nostre imprese erano 44.554, con 493 aperture e 423 cessazioni. Un saldo, dunque, lievemente positivo, mentre la produzione industriale rispetto ad un anno prima era a -0,8%, Tutti dati leggermente più bassi rispetto alla media nazionale.

 

ExportPerò c’è un dato che, per Alessandria e provincia, continua ad essere un punto di forza, e sono le esportazioni…
Esattamente: il nostro export ha ricominciato a crescere, e segna addirittura un +10,5% rispetto ad un anno prima: 2,8 miliardi di euro al 30 giugno 2015, contro 2,5 miliardi del giugno 2014. A trainarci sono diversi settori, con particolare ‘spolvero’ per il mercato orafo, da cui arrivano peraltro segnali incoraggianti anche in questo inizio 2016: ci sono paesi, a partire da Cina e Medio Oriente, dove la qualità dei nostri prodotti sta conquistando sempre più spazio.

Fin qui il bicchiere mezzo pieno Presidente: ma ci sono anche ombre?
Purtroppo sì: i fallimenti nel corso del 2015 sono aumentati del 4,9%, ad esempio, e a fine novembre erano 129, contro i 13 dell’anno precedente. E poi c’è l’occupazione: è vero che il ricorso alla cassa integrazione è calato del 17% nei primi 10 mesi del 2015, ma la disoccupazione rimane alta, 13,4%: e quella giovanile (ossia fino a 24 anni di età) è da record, purtroppo negativo: 42,7%.

L’agricoltura come va?
(riflette, ndr) Stabile, al ribasso, soprattutto se guardiamo ai prezzi riconosciuti aiAgricoltura uomo nei campi produttori: che però sono regolati da meccanismi di mercato a livello internazionale oramai, quindi possiamo scordarci di riuscire a modificarli in maniera significativa. Semmai bisognerebbe che il Governo (e questo vale un po’ per tutti i comparti d’impresa) riuscisse a ridurre i costi di tipo fiscale, previdenziali e affini, che stanno davvero pesando in maniera abnorme su tutte le attività imprenditoriali. In agricoltura, comunque, ci si aspetta molto anche dai nuovi Piani di Sviluppo Rurale regionali, e in ogni caso la soluzione è una sola: il cooperativismo tra imprese. Sviluppare sinergie, cercare di crescere tutti insieme, facendo squadra.

Expo2015_Stat_4aprExpo 2015: un bilancio positivo?
Per noi come Camera di Commercio certamente: abbiamo trasferito là una serie di iniziative, premi e promozioni: a partire dal Premio Marengo Doc e dagli incontri con i buyers stranieri, con serate di altissimo profilo come quelle con lo chef Ribaldone, per promuovere cibi, vini e prelibatezze dell’alessandrino. Expo ci lascia la consapevolezza del valore del made in Italy, sul fronte enograstronomico: siamo il primo paese del mondo per qualità del cibo, del buon bere, del turismo. Sta a noi rendercene conto, e valorizzarci. Sul piano locale, il portale www.monferratoexpo2015.com è stato il frutto, importante, di una collaborazione e sinergia che ha coinvolto tanti soggetti pubblici e privati, delle province di Alessandria e Asti, che per la prima volta hanno finalmente remato tutti nella stessa direzione. Il portale rimane, ed evolve: e verranno spero altre forme di sinergia e collaborazione.
Dal punto di vista normativo a che punto è la riforma delle Camere diCamera di Commercio Alessandria Commercio?
Procede: siamo in attesa dei famosi decreti attuativi, che non tarderanno ad arrivare. La nostra Camera è la terza del Piemonte per numero di iscritti (dopo Torino e Cuneo, ndr), ma la seconda quanto a patrimonializzazione. Ed è un esempio di gestione oculata e virtuosa, riconosciuta da tutto il sistema. Certo, i tagli costanti di risorse li abbiamo sentiti, eccome. Si pensi che nel 2014 abbiamo messo a disposizione del territorio, sostenendo iniziative e progetti di impresa, circa 4 milioni e mezzo di euro, e nel 2016 ne riusciremo a investire soltanto 1,5. Ma, pur in questo contesto, non rinunciamo al nostro ruolo.

In sintesi, quali le direzioni fondamentali in cui potrete continuare a muovervi?
Diverse: a partire dall’assistenza alle imprese sul fronte dell’accesso al credito, attraverso i Confidi. Poi supporto burocratico, ma soprattutto non rinunceremo alla promozione del territorio, nei suoi tanti filoni e aspetti, C’è poi la questione internazionalizzazione, quanto mai rilevante per una provincia con forte propensione all’export: soprattutto le aziende medio piccole hanno assoluta necessità di supporto, che forniamo in sinergia i diversi organismi che fanno parte della nostra filiera, e sono fortemente orientati e specializzati in questa direzione. E ancora la formazione, sempre più richiesta ed utilizzata, e la stretta collaborazione con Università e Politecnico: cito, a titolo di esempio, l’importanza dei laboratori della società Prometeo, che si trovano agli Orti nei locali del Politecnico, e che sono uno strumento di ricerca fondamentale nell’ambito del mercato orafo di oggi, e di domani.

Spending reviewLe attuali 110 Camere di Commercio, alla fine del percorso di riforma, non saranno più di 60: Alessandria con chi andrà?
Non lo sappiamo ancora, è prematuro: stiamo senz’altro dialogando con tutte le altre realtà piemontesi, consapevoli da un lato della necessità di affrontare le nuove sfide, in termini di aggregazione, come un’opportunità. Dall’altro naturalmente orgogliosi della nostra identità, e della qualità della nostra Camera: che ha affrontato con serietà la spending review negli anni scorsi, e che oggi è senz’altro una delle realtà più sane e in buona salute di tutto il nostro comparto.

Ettore Grassano