Fabbio: “Il bilancio 2015 di Palazzo Rosso chiude con un disavanzo di 20 milioni di euro”

Fabbio nuovadi Pier Carlo Lava

 
Per la rubrica “Il punto della situazione” abbiamo incontrato Piercarlo Fabbio, consigliere comunale del Pdl a Palazzo Rosso e coordinatore cittadino di Forza Italia, già sindaco di Alessandria dal 2007 al 2012.

 

Consigliere Fabbio, il sindaco Rossa e la maggioranza sostengono di avere raggiunto il pareggio di bilancio, ridotto i costi dell’ente, con il rientro nel patto di stabilità, l’avvio del Pisu. La sua opinione in merito?
Più che il pareggio hanno raggiunto l’equilibrio, visto che nel 2015 chiuderanno con un disavanzo reale di circa 20 milioni di euro. La strada per l’equilibrio strutturale del bilancio è ancora lunga e finora ha sfruttato favorevoli ma straordinarie condizioni d’entrata, senza diminuire di fatto la spesa, anzi irrigidendola pericolosamente. Il rientro nel patto di stabilità è invece avvenuto, ma i parametri sono assai diversi rispetto a quelli che a noi toccava gestire, e nel 2016 sarà addirittura affogato nel bilancio, senza essere più quello spauracchio esterno che ha messo in difficoltà gli enti locali italiani. ed Alessandria. L’avvio del PISU c’era già stato con la nostra amministrazione. Ora viviamo la fase realizzativa, ma idee e finanziamenti sono del passato.

 
A quando l’abbattimento e il recupero degli eco-mostri dei giardini, ilPiccadilly Bar ripristino del laghetto e la riapertura del Teatro?
La procedura scelta, cioè il bando in atto per trovare l’assegnatario del diritto di superficie, non garantisce l’abbattimento e la ricostruzione, perché non la obbliga. Potrebbe anche esserci una ristrutturazione minima. E in questo caso non avremmo risolto nulla. Sul versante invece dell’area sud dei giardini, compreso il laghetto, non comprendo come si possa essere arrivati a questo punto: pista di pattinaggio demolita e non sostituita; laghetto senz’acqua in stato comatoso; degrado diffuso. E dire che nell’agosto 2010 il laghetto era stato messo in ripristino con un lavoro congiunto di Amag e Amiu ed era all’onor del mondo. Tempi? Non saprei valutarli. Non ho visto nulla di specifico da parte della Giunta.

 
Invece per quanto riguarda il progetto di piazza S. Maria di Castello e La passerella ciclopedonale a che punto siamo?
Piazza Santa Maria di Castello può contare su due cose: un progetto di massima già verificato con la popolazione e dichiarato soddisfacente, e un finanziamento che deriva dall’amministrazione Calvo. Perché tanto tempo per il progetto esecutivo e l’inizio dei lavori sinceramente non so. Quest’Amministrazione è lenta e faticosa. Le opere non sono il suo forte, nonostante le siano state lasciate dalle Giunte precedenti. Basta concluderle. Per la passerella ciclopedonale sul cavalcaferrovia mi pare ci voglia ancora tempo. Il problema di quell’opera è la costruzione di un secondo ponte sulla ferrovia con l’obbligo di operare con un cantiere fra i binari. Mi pare difficile, anche se non impossibile.
Smog gas autoSmog da PM10: c’è chi sostiene che le auto sono responsabile nella misura del 70% e chi del 16%: due posizioni molto distanti. Possiamo dire che forse la verità sta nel mezzo e comunque che cosa si dovrebbe fare?
La letteratura dice 16, l’assessore motorista Claudio Lombardi dice 70. A chi si può credere? Non penso al secondo. Chiudere al traffico il centro non riduce lo smog, tanto è vero che i valori nei due giorni di chiusura al traffico sono sforati clamorosamente. Le soluzioni sono tante, ma riguardano aree vaste e decisioni comuni. Chi chiude il proprio orticello pensando solo ai buoni titoli sui giornali locali di servizio si fa autogoal.

 
Piano della mobilità: se ne parla da tempo ma al momento non è ancora stato realizzato: a suo avviso che cosa si dovrebbe fare?
Il piano è determinante, perché dirà in che direzione occorre andare e dovrebbe farci evitare le decisioni estemporanee di questi giorni. Ma un piano non è una realizzazione immediata. E più lo ritardiamo, più saremo in ritardo rispetto alla risoluzione dei problemi della mobilità urbana. Poi le soluzioni sono tante: dalla metropolitana leggera, ai parcheggi sotterranei, a quello di piazza Gobetti, al collegamento di nuovi assi commerciali, al superamento con la rete viaria delle servitù militari. Insomma è la città del domani da organizzare, perché quella di oggi è già superata.