Falleti: “Nessun rapporto societario tra me e Abrile: e Locci ha già ritirato l’esposto alla Procura”. Ma il consigliere rilancia: “Non mi hanno risposto!”

FalletiE’ stato ritirato l’esposto presentato alla Procura della Repubblica dal consigliere comunale alessandrino Emanuele Locci, relativamente all’assegnazione dell’incarico all’avvocato Gianni Abrile per il patrocinio legale di fronte al Tribunale di Alessandria – sezione lavoro.

Lo ha annunciato durante il consiglio comunale di giovedì l’assessore al personale, Claudio Falleti (nella foto), in risposta all’interpellanza del consigliere Locci sull’argomento:
“Sarebbe stato sufficiente effettuare fin da principio una verifica, ma il consigliere Locci ha preferito rivolgersi alla Procura con un esposto, salvo poi ritirarlo spontaneamente dopo aver verificato l’inesistenza di qualunque rapporto societario in essere tra me e l’avvocato Abrile. E’ stata fatta una strumentalizzazione negativa di questa vicenda, fra frasi dubitative ed allusioni, ponendo, in questi giorni, all’attenzione dell’opinione pubblica tanti interrogativi, volti ad indirizzare una risposta implicita che faceva presupporre un’assegnazione illecita. La procedura, invece, si è svolta in totale trasparenza e regolarità, con i pareri positivi dei dirigenti competenti compreso il responsabile dell’anticorruzione. Io e l’avvocato Abrile non siamo soci, un aspetto verificabile nell’albo degli avvocati e presso la Camera di Commercio dove le partite IVA sono differenti e non v’è alcuna associazione professionale come lo stesso Locci ha constatato.
Relativamente all’assegnazione dell’incarico da parte della Giunta, la professionalità del legale non è in discussione, essendo stato tra l’altro, nel lontano 2004, patrocinatore e vincitore di una causa, ripresa anche dai media nazionali, relativa al licenziamento di quattro dipendenti di Trenitalia”.

Immediata la replica di Emanuele Locci: “In merito al comunicato stampaLocci Emanuele 1 diffuso dall’amministrazione sul tema dell’incarico legale affidato all’abogado Abrile ci tengo a precisare alcune cose. Durante il Consiglio Comunale non è stata data risposta puntuale a nessuno dei quesiti posti dalla mia interpellanza e, in particolare, con quali criteri si è scelto il legale (era la miglior scelta possibile per una causa di un valore di 500 mila euro?) e quali spiegazioni davano sull’eticità della scelta di un legale marito di una dirigente PD e che ha l’ufficio nello stesso studio dell’assessore Falleti membro della Giunta che lo ha incaricato. Si è preferito dare risalto al fatto irrilevante che – per cortesia istituzionale – ho preferito richiedere l’archiviazione di un esposto tendente a verificare aspetti politici dietro rassicurazione di ricevere risposte in aula, che purtroppo non sono arrivate, e che comunque per gli aspetti economici sarà all’esame della Corte dei Conti, autorità più competente al caso, oltre che immagino dell’Ordine degli Avvocati.
In merito al conflitto di interessi rimangono tutti i dubbi precedenti in quanto, come si evince da una sentenza del Consiglio Nazionale Forense, “l’obbligo di astensione di cui all’art. 37 cdf (ora, 24 ncdf) con riferimento agli avvocati che, pur non essendo partecipi di una stessa società o associazione professionale, esercitino tuttavia negli stessi locali, obbedisce all’esigenza di proteggere il bene giuridico non solo dell’indipendenza effettiva dell’avvocato, ma anche dell’apparenza di essa, sicché a nulla rileva l’assenza di concretezza e attualità del conflitto di interessi, in quanto l’assunzione di un tale patrocinio, quand’anche non abbia prodotto effetti pregiudizievoli agli interessi degli assistiti, determina comunque una situazione di pericolo per il rapporto fiduciario con il cliente, suscitando stato di disagio e comprensibile diffidenza, che si ripercuote negativamente sull’immagine stessa della professione.”