“Non sopporto quando i politici cercano di ingannare i cittadini. Soprattutto quando cercano di farmi passare per bugiardo, mentendo e sapendo di mentire!” Il consigliere comunale Emanuele Locci rilancia la vicenda dell’avvocato a cui la giunta Rossa affidò, nel 2014, un incarico legale per rappresentare l’ente, proprio nella causa ‘avverso’ agli avvocati del comune.
Una decina di giorni fa Locci evidenziò la questione, sottolineando, tra gli altri aspetti (“non il principale, peraltro”), il costo della prestazione di circa 30 mila euro.
Immediata arrivò la smentita da Palazzo Rosso, che diceva tra l’altro “Per l’incarico è stato previsto un impegno di spesa di 3.000 € e, al momento, non è stato liquidato alcun compenso al professionista”.
Ora Locci riapre la partita, e lo fa esibendo un documento ufficiale protocollato dal comune lo scorso 8 luglio, da cui estrapoliamo la tabella pubblicata.
“Diffondo la parcella dell’avvocato – dichiara il consigliere Locci, presidente della commissione Controllo di Gestione di Palazzo Rosso – (Prot.n. 0045066/2015 del Comune di Alessandria), sottolineando che al professionista andrebbero pagati circa 29 mila euro ma che il costo per il Comune sarà di quasi 35 mila euro perchè va versata anche la ritenuta d’acconto. Non è bello quando i politici che governano una città anziché rispondere nel merito delle questioni con trasparenza provano a bloccare le notizie e gettano fumo negli occhi dei cittadini, falsificando la realtà, come ha fatto in questo caso chi amministra Alessandria. Carta canta e questa è la realtà. Ora l’amministrazione dirà che non ha mentito perché è tecnicamente vero che quei soldi non sono usciti in quanto non ha ancora pagato la parcella. Ma è chiaro il tentativo di nascondere la realtà. Rimane in sospeso la questione più importante per cui spero di ricevere risposta nel prossimo consiglio comunale: quali sono i criteri con cui è stato scelto questo legale? Il fatto di essere marito di una dirigente del PD e di avere lo studio nello stesso ufficio di un assessore non lo rendevano incompatibile all’incarico? Speriamo che almeno su questo mi rispondano con trasparenza.”
La prima replica non si fa attendere, ed è di Giorgio Abonante, assessore al Bilancio, che scrive sul suo profilo facebook: “Le parcelle pro forma per l’amministrazione contano zero. Questo in allegato (cliccarci sopra per ingrandire, ndr) l’unico atto di potenziale spesa a beneficio dell’avvocato Abrile sulla vicenda ancora oggetto dell’aggressione immotivata dell’opposizione. Basta bugie”. Tutta da leggere la successione dei commenti.
Seguiranno altre puntate?