PD: “Ecco la fotografia del trasporto su gomma e rotaia in provincia”

Autobus a spintaIl Pd ritiene il tema della mobilità urbana ed extraurbana di priorità provinciale e regionale.
La rilevanza del settore non dipende soltanto dalla sua dimensione economica, la qualità del trasporto pubblico locale si riflette infatti in misura significativa sulla competitività del tessuto produttivo e culturale della Provincia e della Regione.

Le inadeguatezze del TPL gravano, inoltre, sulle finanze pubbliche, sia in quanto il trasporto rappresenta per la Regione la seconda voce di spesa dopo la sanità, sia perché, con gli attuali meccanismi di allocazione delle risorse, le inefficienze delle aziende pubbliche di TPL ricadono sui bilanci degli Enti Locali di riferimento.

Il maggiore utilizzo dell’auto per gli spostamenti all’interno della nostra provincia, connesso all’inadeguatezza della rete di TPL e alla bassa qualità del servizio offerto, rappresenta per le famiglie un disagio e un extra costo, oltre ad un evidente peggioramento delle condizioni ambientali.

Tuttavia, in un contesto caratterizzato da un elevato fabbisogno di investimenti necessario per realizzare un recupero qualitativo dell’offerta, si rileva un elemento apparentemente contrastante rappresentato dal coefficiente di occupazione dei mezzi di trasporto pubblico locale che nella nostra provincia, in presenza di una rete sufficientemente capillare, assume ancora un valore estremamente basso. Questo aspetto contrasta con la percezione diffusa di una inadeguatezza di mezzi pubblici e delle corse, basti seguire il problema del servizio di trasporto degli alunni delle scuole superiori per rendersene conto.

Ciò che si rileva nel disallineamento percepito tra domanda e offerta di TPL, è la distribuzione della domanda che si concentra in determinate aree e fasce orarie.

Il Pd ritiene che occorrano adeguate politiche volte a superare questoAtm autobus disallineamento, impiegando ogni leva possibile. E’ evidente come un miglior rapporto domanda/offerta abbia ripercussioni significative non soltanto sulla qualità del servizio, ma anche sulla redditività delle nostre aziende, e sull’efficacia delle nostre scuole.

In questi anni, complice la congiuntura economica e il taglio delle risorse, i margini di redditività delle aziende di trasporto sono progressivamente peggiorati, anche tenendo conto del rapporto tra introiti reali e costi, che nel TPL sono percentualmente bassi e devono tendere ad un miglioramento:  Questa circostanza – in un settore caratterizzato da un livello molto elevato di contribuzione pubblica, in assenza di interventi incisivi, è destinata ad aggravarsi. Anche il processo di privatizzazione delle nostre partecipate, dal quale si attendeva una spinta all’efficienza delle gestioni e all’industrializzazione del settore, non ha prodotto i risultati sperati.

Il TPL in Provincia è attuato dalla Società Consortile Alessandrina Trasporti a r.l. (SCAT) è nata nel settembre 2009 per la partecipazione alla gara indetta dalla Provincia di Alessandria. La S.C.A.T. raggruppa le imprese: Gruppo Torinese Trasporti S.p.A. (GTT), Marletti Autolinee, Maestri Autoservizi, Società Trasporti Automobilistici Casalesi S.r.l. (STAC) Società Autolinee Alto Monferrato Ovadese (SAAMO), Consorzio Intercomunale Trasporti (CIT), Russo Giuseppe Autoservizi, Autolinee Val Borbera, Autolinee Acquesi, Arfea Aziende Riunite Filovie e Autolinee S.p.A.(ARFEA), Autolinee F.lli Mortara.

L’erogazione del nuovo servizio è iniziata il 14 settembre 2010 con l’impiego di circa 200 mezzi per la copertura di circa 8.200.000 Km all’anno. Il numero degli addetti, qui come nel settore del trasporto urbano,è importante e un recupero di efficienza va visto, oltre che per l’utenza, anche in un’ottica occupazionale.

La Provincia si trova ad essere titolare di funzioni potenzialmente confliggenti, svolgendo contemporaneamente il ruolo di decisore politico, regolatore del mercato, committente e/o controllore del servizio e, attraverso i suoi Comuni, azionista unico o di maggioranza delle imprese di gestione.
Perciò il PD ritiene utile l’istituzione della nuova Agenzia della Mobilità Piemontese (AMP), che integra l’Agenzia della Mobilità Metropolitana nella programmazione del trasporto pubblico dell’intera regione, soprattutto come strumento per risolvere i problemi di bilancio e le difficoltà nel servizio delle varie aziende, ma appare come troppo orientato verso le realtà di Torino e la sua area metropolitana vasta. Al punto che nel progetto complessivo si intravede una grande area torinese che si estende fino a Chivasso, Asti e Fossano.

Occorre inoltre tenere conto delle difficoltà e comunque ragionare di una sinergia con la provincia di Asti come prevede lo schema regionale.
L’Agenzia divenendo intestataria di tutti i contratti della gomma (subentrando agli attuali committenti), ed in prospettiva di quelli del ferro (anche prima dell’assegnazione tramite gara del servizio ferroviario), ha la missione di riportare ordine nelle funzioni delle province ( programmazione e regolazione) e consentire una normalizzazione dei contratti di servizio e una razionalizzazione delle corse riorganizzando il TPL su quadranti: Area metropolitana, Quadrante nord (province di Novara, Vercelli, Biella Verbano Cusio Ossola), Quadrante est (provincia di Asti e Alessandria) e Quadrante sud con la provincia di
Cuneo: a tal fine riteniamo indispensabili tutti i confronti e i miglioramenti possibili.

Atm mezzi 1Un ragionamento a parte va fatto per il trasporto urbano, presente nei principali centri della provincia e che desta una particolare preoccupazione per quanto riguarda il capoluogo: l’ Atm di Alessandria, azienda che per dimensioni (la più grande in provincia) e collegamenti extraurbani richiede un intervento, indispensabile per la crisi della medesima per la dissennata gestione fino a qualche anno fa, che ha provocato gravi disservizi e debiti; i sacrifici e i risparmi dell’ultimo periodo non sembrano sufficienti a riequilibrare la situazione, che a nostro avviso deve essere affrontata rilanciando il servizio anche attraverso il suo ridisegno, operando sugli squilibri organizzativi interni e sfruttando le teoriche possibilità e sinergie che un affidamento tramite la nuova Agenzia Regionale può offrire.

Simile ragionamento, pur in presenza di situazioni meno complicate, può essere esteso alle altre realtà di trasporto urbano in provincia.
Per quanto riguarda il sistema ferroviario, l’AMP provvederà a definire i capitolati e indire i bandi delle prossime gare, e sarà il soggetto che in qualità di committente invierà le lettere alla Comunità Europea, sia per l’affidamento diretto del sistema ferroviario metropolitano del nodo di Torino (come ipotizzato dalla recente lettera di intenti tra GTT e Trenitalia per la costituzione della Newco a cui verrà affidata la gestione), sia per quelle relative alle gare per il lotto nord (SFR1) e al lotto sud (SFR2).

La situazione attuale del trasporto ferroviario è decisamente complicata,Treno Nucleare il nodo e i centri Alessandrini pur continuando ad essere utilizzati con intensità (e non potrebbe essere diversamente visto il numero elevato di linee), hanno perso nel corso degli anni i principali collegamenti nazionali e interregionali; la regionalizzazione del trasporto locale non ha certo migliorato il servizio, ma ha creato confusioni tariffarie e riduzione di servizi in aree di confine fra regioni, sparizione di numerosi collegamenti su distanze medio lunghe, in particolare verso le altre regioni.

Se permangono diversi collegamenti per Torino e i proseguimenti diretti della linea per Genova (ma anche qua la vicenda del rinnovo dei contratti per gli Intercity preoccupa), per le altre destinazioni occorre quasi sempre cambiare treno: alcuni interessanti collegamenti diretti con Milano sono stati fatti di recente da Trenord, ma andare a Bologna, Ventimiglia, La Spezia o oltre è un vero
problema.

Un ulteriore questione da recuperare è quella delle (numerose, anche in provincia) linee ferroviarie chiuse durante la gestione regionale di Cota: Alessandria-Alba, Asti-Casale-Mortara, con il paradosso della Alessandria Ovada, aperta per i merci ma chiusa per i treni viaggiatori.

La costituzione della nuova società (Trenitalia/GTT) che gestirà verosimilmente il servizio ferroviario nel nodo di Torino allargandolo ad Asti e parte del cuneese e la proposta così formulata delle tre zone, se da un lato potrebbe risultare utile e positiva per il servizio riguardante una vasta area piemontese, dall’altro rischia di marginalizzare le zone degli altri due lotti, in particolare quello dell’Alessandrino che, come abbiamo visto, necessita di forza e sinergia.

É quindi importante che le operazioni che riguardano un recupero del trasporto viaggiatori su ferro riguardino “tutto ” il Piemonte e si tenga conto della realtà di “confine”, ma proprio per questo estremamente importante anche da un punto di vista delle infrastrutture, del nostro territorio: andrà inoltre affrontato il tema della sinergia con gli altri mezzi di trasporto pubblico. Vanno anche evitate le iniziative locali, la lotta tra campanili, che ben lungi dal portare vantaggi rischiano di indebolire le rivendicazioni complessive.

Il PD ritiene dunque improcrastinabile procedere nel percorso di trasformazione del TPL in settore, aumentandone produttività ed efficienza, e in tal senso assumono particolare rilievo i contratti di servizio, strumenti di regolazione dei rapporti tra Amministrazione e impresa e chiediamo che queste valutazioni possano servire anche ad una attenzione maggiore per il nostro territorio, particolare come estensione e dislocazione, ma assolutamente strategico nel panorama dei trasporti regionali.
Coordinamento Provinciale PD Alessandria