Giovedì in seconda commissione l’assessore ai Trasporti della Regione Balocco ha illustrato quelli che dovrebbero essere i nuovi investimenti per la logistica piemontese.
Una comunicazione farsa: nessun numero relativo agli investimenti, nessuna proposta precisa, una semplice riproposizione di vecchi progetti sulle grandi opere inutili come il TAV in Valsusa ed il Terzo Valico in provincia di Alessandria.
Balocco non ha spiegato perché le linee attuali sarebbero poche competitive. Servono i numeri dei costi attuali di trasporto e il piano di ammortamento dei costi delle infrastrutture che si vorrebbero fare perché “renderebbero il trasporto merci su ferrovia più competitivo”.
Chiediamo i costi attuali e le analisi costi/benefici per tutte le opere. Non crediamo alla crescita esponenziale del traffico merci in un mercato saturo come quello europeo. Al massimo sarà stabile o in decrescita.
Nessun dato certo nemmeno sul traffico merci, e in particolare, sulla famosa saturazione prevista sulla linea Torino – Lione alla base di tutte le bugie sulla necessità del TAV.
E’ inaccettabile spendere soldi pubblici senza un piano di rientro degli investimenti e benifici per la collettività. Altrimenti se tali opere sono così fondamentali perché non affidarle in toto ai privati? Evidentemente non avranno alcun ritorno economico all’altezza dell’investimento.
Nel frattempo sono necessari tanti e piccoli interventi utili al territorio nell’ottica di migliorare l’intero sistema logistico.
Ad esempio al Cim (Centro Intermodale Merci) di Novara occorre accordarsi al più presto con RFI sulle aree interportuali. RFI deve investire sull’area del Boschetto per il CIM 2 e bisogna recuperare le aree dismesse limitrofe in quanto il CIM 2 non è realizzabile nelle aree a Nord di Pernate poiché aumenterebbe ulteriormente il rischio idrogeologico dell’area ARS (Area a Rischio Significativo) del Terdoppio.
Inoltre la Regione Piemonte sta letteralmente “perdendo il treno” dell’ampliamento del porto di Vado-Savona che ha come naturali sbocchi Mondovì (CN) e Alessandria. Con piccoli interventi sulla linea ferroviaria esistente il basso Piemonte, e in special modo l’alessandrino, potrebbe intercettare il flusso commerciale di 1 mln di container che il Gruppo Maersk movimenterà a Vado dal 2017.
Gruppo regionale M5S Piemonte