Anas, Palazzo Rosso e l’impianto della discordia [Le pagelle di GZL]

Impianto Ortidi Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Al rimpallo di responsabilità tra due Enti (Anas e Comune di Alessandria) che non hanno definito a suo tempo chi dovrebbe (e dovrà) prendersi carico di un impianto idraulico utile a protezione dell’abitato Orti in caso di maltempo. Un articolo di cronaca ha portato alla luce un esempio di trasandatezza e noncuranza che il nostro territorio non si può permettere, perché si tratta di sicurezza idraulica. La vicenda: su La Stampa del 21 agosto pag. 41 a firma Piero Bottino, un articolo dal titolo: “Intervento della Polstrada fa fuggire i ladri – Tentano di rubare l’impianto idraulico sul canale. Ma chi è il proprietario? Rimpallo Comune e Anas”. L’articolo informava che una banda di ladri professionisti, dopo aver rubato un camion adatto per un furto eccezionale, aveva già imbragato l’impianto idraulico di pompaggio posto sul canale Carlo Alberto, zona tangenziale. Un impianto con due grosse e potenti pompe da 1200 cavalli ciascuna realizzato dall’ANAS nel 2007  a completamento della tangenziale, tratto San Michele – Marengo che ha anche lo scopo di fare da diga a protezione del quartiere Orti. Nell’articolo si legge che, quando piove, il ramo dismesso del canale si riempie, quindi è necessaria quest’opera di pompaggio per evitare l’allagamento degli Orti. Il costo di tale struttura pare sia stata di 1,2 milioni di euro. Ovviamente notato l’arrivo degli agenti i ladri sono scappati abbandonando il “corpo del reato”. Agli agenti è toccato il compito di informare il proprietario dell’impianto ma sorpresa; NON ESISTE UN PROPRIETARIO. Le motivazioni sono che quando l’Anas ha consegnato le chiavi dell’impianto al Comune, lo stesso le ha rifiutate perché era necessario aggiungere opere viarie e per mettere a norma il tutto era necessario che il Comune spendesse denaro che non aveva. Nell’articolo si legge che nonostante ciò, nei momenti di emergenza in questi anni, il Comune col permesso del Prefetto ha fatto partire le pompe. Mi chiedo: perché l’ANAS non ha completato l’opera prima di consegnarla? Senza un proprietario responsabile chi si occupa di manutenzione? Ciò che è venuto alla luce è grave. Grazie a La Stampa e a Piero Bottino che ha posto sotto i riflettori dell’opinione pubblica questa anomalia pare che nella prossima settimana ci sia un incontro tra i preposti, e forse saranno prese decisioni su competenze e responsabilità, e a a questo punto potrebbe essere la Regione a mettere a norma l’impianto, pagando il completamento delle opere viarie.
Voto: 2

2) Ad una settimana ‘amorfa’. Nella settimana appena trascorsa, in città non èRogi Silvano accaduto nulla che abbia stimolano la confezione delle tre pagelle. A livello nazionale brutti voti da dare ce ne sarebbero a iosa, ma le mie pagelle vertono su politica e fatti pubblici locali, al più allargati ai confini regionali. Eppure siamo ad agosto, mese ideale negli Enti pubblici per far ‘passare’ provvedimenti eclatanti, quando la gente è poco attenta: delibere, conferenze di servizi a buon esito finale e così via. Ad esempio, nella settimana di Ferragosto in comune ad Alessandria si è votato il Bilancio, per poi scoprire pochi giorni dopo un errore sfuggito a chi è ben pagato per non commetterne, e mi pongo il dubbio se chi controlla lo fa poi realmente. Potrò sbagliarmi, ma ho l’impressione che i conti del nostro Comune siano talmente “incasinati” che ci vorrebbe un premio Nobel in economia pubblica per raddrizzarli. A questo punto però mi voglio concedere una leggerezza: in mancanza di un premio Nobel che non potremmo permetterci basterebbe forse ingaggiare il contabile della sitcom Camera Caffè, il mitico Silvano Rogi: un po’ imbranato e vittima dei colleghi, ma molto bravo e attento nei conti e nei bilanci della sua azienda. Mi diverte pensare Silvano Rogi a Palazzo Rosso, a capo dei nostri plurilaureati! Comunque da oggi, vedrete, torneranno tutti in pista, e i fatti da commentare non mancheranno di sicuro.
Voto: 2

Alessandria stemma3) Alla Sig.ra Renza, una alessandrina che abita alle porte della città. In questi giorni, mentre me la chiacchieravo di fronte alla mia edicola, una signora a me sconosciuta si ferma e nel salutarmi mi chiede se sono Graziella, e come mai non intervengo più a RVS (Radio Voce Spazio di San Michele – la radio di Don Ivo). Chiedo come fa a conoscermi, e dice che mi ha riconosciuto dalla voce. Rispondo che nel periodo estivo sono sempre fuori da Alessandria, e che la mia presenza in quel momento è una ‘toccata e fuga’. La signora si presenta e inizia a parlare di Alessandria e di come la città ha subito ogni tipo di degrado. Mentre parla gli occhi si fanno lucidi e all’improvviso noto lacrime che scendono sulle guance. Si asciuga le lacrime, scusandosi. Chiedo se soffre di qualche allergia, ma la risposta è sorprendente: “quando parlo della mia Alessandria, e di come è ridotta, mi viene da piangere” .
Questo incontro inaspettato con questa concittadina fino a poco prima sconosciuta mi fa comprendere che forse in questa città c’è chi è arrabbiato e impreca, chi è arreso e rassegnato, ma anche chi soffre e dal dispiacere si commuove per come è malamente diventata Alessandria. La cosa mi ha impressionata, e fatto pensare. Realizzo che Alessandria è molto amata, c’è chi urla, chi si rassegna e chi piange perché vuol bene alla sua città, una povera città con una colpa sola: avere da anni una classe politica, dirigenziale ed istituzionale indegna. Sì! Sono indegni ed inadeguati ed è inutile che si offendano se hanno portato gli amministrati ad indignarsi, rassegnarsi o piangere.
Voto: 10