“Questo è il bilancio del ritorno alla normalità”, dice il sindaco Rossa riferendosi al preventivo 2015, che sarà presentato e votato in consiglio comunale ad Alessandria lunedì 17 agosto. E ancora: “E’ il bilancio della svolta post dissesto, e anche del riformismo quotidiano. Con cui diciamo basta alla logica di spendere più di quel che si incassa, ma soprattutto prendiamo atto che nella nostra città, come in tutta la società italiana, esistono nuovi bisogni, che necessitano di nuove soluzioni. Per individuarle siamo pronti ad un ampio confronto con l’opposizione, anzi con le opposizioni”.
Alt: qui occorre precisazione. Ossia è lecito supporre che il confronto con le opposizioni (sempre che ci siano e ne abbiano voglia: ad oggi, a parte il battitore libero Locci, si vede davvero poco altro in giro) sia un progetto di medio periodo, per i prossimi venti mesi di mandato. Perchè, diciamocelo, approvare il bilancio dell’ente a Ferragosto non è che faccia pensare ad una gran voglia di discutere e confrontarsi: semmai il contrario. Un numero minimo di ‘precettati’ presenti, voto rapido e indolore (parte dell’opposizione, Locci compreso, ha già fatto sapere che non ci sarà, mentre altri consiglieri voteranno presumibilmente contro, ma garantendo con la loro presenza il numero legale), e tutti al mare, o dove si preferisce trascorrere qualche giorno di riposo.
Lunedì scorso, in una sala giunta dal clima torrido nonostante le piogge rinfrescanti, il sindaco Rossa e l’assessore Abonante hanno presentato un fiume di dati, numeri e progetti, che potete leggere a parte. Al loro fianco, a dare supporto spirituale e a creare spirito di squadra, anche gli altri assessori Cattaneo (Mauro, “sono l’unico ragioniere presente, ma pentito”), Gotta, Lombardi, e i super dirigenti Zaccone e Neri. Ma di riorganizzazione dell’ente non si è più parlato (probabilmente ne vedremo gli effetti a settembre), preferendo saggiamente puntare su ciò che ha effetto concreto sulla vita degli alessandrini: la riduzione del 3% della tassa rifiuti (“siamo passati dal 12esimo al 24esimo posto nella specifica classifica del Sole 24 Ore, quanto a oneri della Tari”), i 150 mila euro aggiuntivi messi a bilancio per il disagio abitativo, i tagli a spese telefoniche e ad altre varie ed eventuali del Palazzo. Ma anche il via ai piani di rifacimento delle strade, l’abbassamento delle tariffe degli asili nido, i nuovi progetti per Santa Maria di Castello e molto altro.
Come sempre però il diavolo sta nei dettagli, e nel non detto, o appena accennato. ATM è tecnicamente fallita (più di 35 milioni di euro di debiti, un milione di passivo di gestione all’anno, un parco mezzi da archeologia dei trasporti, 224 dipendenti), Amag Ambiente arranca nell’erogazione dei suoi servizi essenziali nonostante gli apprezzabili sforzi del nuovo management, del progetto Grande Amag si capisce sempre meno, soprattutto sul fronte del cui prodest (a chi giova).
Per non dire, naturalmente, della strategia da ‘mors tua vita mea” del premier Renzi nei confronti degli enti locali, ben evidenziata da Abonante, pur con qualche distinguo della sindaca renziana.
“Dobbiamo andare più veloci”, ha sottolineato Rita Rossa ad un certo punto: e questa è stata l’unica frase che ha in qualche modo evocato il fatto che, ad Alessandria, tra 20 mesi si voterà, e questa maggioranza dovrà a quel punto smettere di compilarsi le pagelle da sola, e accettare che a farlo siano gli alessandrini.