Pieno sostegno delle segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL allo sciopero dei lavoratori del settore edile del Gruppo Gavio di tutta la Regione Piemonte e della provincia di Pavia indetto dalle rappresentanze di categoria FILEAL, FILCA E FENEAL per giovedì 23 luglio. E’ previsto a Tortona dalle ore 8:30 un raduno al casello autostradale, con corteo che terminerà nei pressi del municipio della città.
A ribadirlo nell’incontro di ieri presso la Camera del Lavoro di Alessandria c’erano i padroni di casa, ossia Tonino Paparatto, segretario Generale della CGIL di Alessandria, Massimo Cogliandro, segretario generale di FILLEA-CGIL e Anna Poggio, della segreteria della CGIL, ma anche Aldo Gregori, segretario provinciale della UIL, Tiziana Del Bello, segretario provinciale della FENEAL-UIL, Pierluigi Lupo, di FILCA-CISL e Tonio Anselmo, membro della segreteria CISL.
Lo sciopero è stato indetto in seguito alla convocazione dei membri del sindacato presso i vertici del Gruppo Gavio, la settimana scorsa. I rappresentanti della società hanno informato che qualora il testo di legge sugli appalti – da poco licenziato in Senato e in discussione alla Camera – completasse l’iter senza modifiche, il Gruppo sarebbe costretto a licenziare 2044 dipendenti, che salirebbero a 3.500 considerando l’indotto.
Il settore più colpito sarebbe proprio quello degli edili, che paventano una ricaduta occupazionale disastrosa, poiché, secondo i dati presentati da Massimo Cogliandro, gli esuberi nel settore sarebbero 830.
“Noi come sindacato edile, siamo preoccupati,” afferma Cogliandro “non abbiamo esitato a metterci dalla parte dei lavoratori. Abbiamo promosso una raccolta firme per rivedere la legge sugli appalti. Sia chiaro che noi non abbiamo attaccato il disegno di legge, su cui il nostro giudizio è positivo. Si riducono infatti i costi e i rischi di corruzione e le gare d’appalto andrebbero al ribasso. Chiediamo però che vengano modifiche alcune parti, a difesa dei lavoratori.”
“Con le nuove norme” continua il segretario generale di FILLEA “tutto viene messo a gara ma non è specificata la clausola sociale di salvaguardia che protegge i diritti acquisiti dei lavoratori.”
Oltre alla clausola di salvaguardia i sindacati chiedono tempistiche più ristrette per le gare d’appalto. Tutto ciò per proteggere i lavoratori da un possibile massacro dal punto di vista occupazionale. All’unisono i sindacati ritengono che il disegno debba essere rivisto per dare garanzie occupazionali ai lavoratori del Gruppo Gavio, che nella provincia di Alessandria, e nel tortonese, sono numerosissimi. Un loro esubero di massa arrecherebbe danni sociali incalcolabili.
A chi, come il senatore piemontese del PD Esposito, ‘ispiratore’ del disegno di legge in questione, imputa ai sindacati di fare il gioco del Gruppo Gavio e di venire strumentalizzati, i sindacati rispondono compatti. Tiziana Del Bello, FENEAL, sostiene: “se il progetto diventasse legge allo stato attuale, gli esuberi sarebbero un dato di fatto. Noi non subiamo nessun ricatto da parte del Gruppo Gavio. Con le nuovi disposizioni di gara e senza una clausola sociale il Gruppo avrebbe degli esuberi perché non avrebbe appalti in cui impiegare i lavoratori. Noi rimaniamo dalla parte di chi lavora, senza fare il gioco di nessuno.” Aggiunge infine Pierluigi Lupo, del FILCA: “Noi dobbiamo salvaguardare i lavoratori, ma dobbiamo anche capire che il Gruppo è una realtà forte nella nostra realtà e che deve essere salvaguardata.”
I sindacati hanno constatato come l’unica azione possibile sia uno sciopero del settore edile, con la solidarietà delle altre categorie. Il prossimo passo, invece, sarà fare appello a forze sociali e istituzioni per salvaguardare la realtà occupazionale dell’alessandrino.
Giovanni Prati