Sofferenze e inganni [Il Flessibile]

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di Dario B. Caruso.

Questa settimana abbiamo assistito in tivù all’ennesima pantomima che da anni due volte all’anno ci viene somministrata da Mamma Rai: il Palio di Siena.
Le immagini della Città sono suggestive: le contrade e le attività di preparazione e allestimento, Piazza del Campo vista dall’alto gremita di turisti. Poi le telecamere lentamente si insinuano nei particolari e descrivono pubblico stipato, prima festante e sorridente, poi sempre più sudato e nervoso.

Sì, perché il Palio di Siena è una rappresentazione, è un dramma, talvolta uno psicodramma. Ci sono tutte le componenti che possiamo trovare in una serie come Beautiful o in reality come l’Isola dei Famosi.
Provo a spiegarmi.

Il Mossiere
Questo gentleman dall’aria inappuntabile che parla un italiano scevro da accenti dialettali cura la regìa, è lui che dà i tempi e i modi di ingresso, procede alla chiama che può ripetersi qualora Cavalli e Cavalieri non rispettino l’ordine stabilito. In questo caso invita ad uscire dal canapo fino alla prossima chiama.
Questa operazione talvolta – quest’anno è avvenuto – viene ripetuta decine e decine di volte; come conseguenza il precoce invecchiamento del pubblico non autoctono, compresso e desideroso di una .

palio_flexI Cavalieri
Sono gli attori, tipetti appena usciti dalle taverne del porto di Marsiglia, piccoli, dallo sguardo torvo, con indumenti a righe ed il berrettino sulle ventitrè.
Ogni occhiata che si lanciano sembrano dirsi “ci vediamo al molo 12 per fare l’affare…se non vieni ti faccio ammazzare” oppure “a Barcellona ho conosciuto una che te la dà per poco… dille che ti mando io” o altre frasi di malaffare che ciascuno potrà immaginare e che il copione prevede.
Trattano i Cavalli come fossero motociclette.

I Cavalli
Sono gli oggetti di scena, quelli che abbelliscono l’ambiente, le installazioni che decorano e su cui in realtà ruota tutto il sistema.
Senza uno straccio di sella, solo le nerbate e le puntute ossa iliache dei cavalieri piantate nella schiena.
I più vengono cresciuti per disputare il Palio di Siena, mai una puntata a San Siro o ad Ascot.

I Contradaioli
Le comparse risultano indispensabili per qualsiasi produzione del genere.
Pianti, lacrime e disperazione dei vinti si mescolano a pianti, lacrime e gioia dei vincitori e al sudore delle migliaia di persone che dal centro della Piazza non hanno visto altro che qualche criniera svolazzare e boati della folla apparentemente senza spiegazione.

Confesso che anche quest’ultima edizione l’ho vista tutta, senza perdere un battito di ciglia, con il timore che il tg2 troncasse il collegamento.
Non riuscivo a staccare l’attenzione.
I due telecronisti, francamente scarsi, consumavano le frasi come un rosario laico, senza uno sprazzo di vitalità, anch’essi stanchi della ripetitività.

Così il Palio della Madonna di Provenzano è stato assegnato alla Torre.
Ma come per Beautiful attendiamo la prossima puntata.
Il 16 agosto.
Tra le sofferenze e gli inganni.