Benzi: “Al centro delle politiche comunali di Quargnento i servizi per le famiglie”. Sul fronte discarica, piano di rientro con Aral

Benzi 2“Sono al terzo mandato, e mia moglie auspica che sia anche l’ultimo: ma già Renzi e Del Rio l’han fregata una volta…”. Luigi Benzi, rieletto sindaco di Quargnento lo scorso anno, è un ingegnere appena quarantenne, ma con un’esperienza amministrativa ormai più che decennale, e una passione civica che rimane immutata: “Si fanno i salti mortali, mi creda: lavoro impegnativo, famiglia che cresce…però è troppo bello renderti conto che quel che fai ha un senso per la tua piccola comunità, e la speranza è sempre quella di fare qualcosa di utile, giorno per giorno. Se guardo a quel che succede un po’ ovunque, nei centri grandi e medi, mi viene da pensare che forse la politica, per tornare davvero in mano a noi cittadini comuni, dovrebbe ripartire dal basso, e dai paesi”. Con Benzi, che fino ad inizio 2014 è stato anche nel cda di Aral (l’azienda per lo smaltimento dei rifiuti controllata dal comune di Alessandria, ma che ha nella sua compagine azionaria anche numerosi piccoli comuni), proviamo, a distanza di quasi due anni dall’ultima intervista, a capire cosa è cambiato, e se davvero ‘piccolo è bello’, considerato che i dati mostrano una tendenza, “soprattutto da parte delle coppie giovani”, a trasferirsi a vivere nei piccolissimi centri, dove la qualità di vita appare migliore, con servizi pubblici più efficienti e al contempo tasse meno onerose. E cerchiamo anche di capire qual è la situazione della discarica di località Calogna (“giuridicamente a Solero, ma al confine con Quargnento”), e quale sarà lo stesso futuro di Aral.
Sindaco Benzi, dal 2004, anno della sua prima elezione a sindaco, ad oggiQuargnento-municipio cosa è cambiato per un piccolo amministratore?
E’ diventato tutto più complicato, naturalmente, a partire dalle scarsità di risorse finanziarie. Se prima dallo Stato un piccolo comune riceveva comunque un quantum annuale (a Quargnento 273 mila euro nel 2003, per fare un esempio concreto), oggi non solo i trasferimenti centrali si sono azzerati, ma è lo Stato a prelevare risorse dalle tasche dei comuni in salute: penso all’Imu, che ormai viene incassato direttamente dalle tasche dei cittadini, senza passare dal comune: e una buona parte del gettito rimane a Roma. Ai comuni viene detto: se vuoi puoi aumentare le aliquote. Ma noi a Quargnento non ci stiamo a questa logica, e le aliquote le teniamo ai minimi di legge.

E come fate a far quadrare i conti?
Con una gestione oculata, rigorosa e controllata. Il bilancio di un comune va gestito come quello di un’azienda, c’è poco da fare. Noi abbiamo un bilancio che oscilla fra 1 milione 300 mila e un milione e 400 mila euro, e siamo riusciti a chiudere il 2014 con un avanzo di gestione straordinario di 593 mila euro, grazie naturalmente a quanto dovutoci da Aral per la discarica di località Calogna. Ma anche qui: meglio fare come le famiglie di una volta, e spendere le risorse non sulla carta, ma quando davvero li si ha in cassa….

Aral SoleroAral è in ritardo con i pagamenti?
Diciamo che negli ultimi mesi la situazione è molto migliorata: 400 mila euro ci sono stati versati a maggio, e altri 150 mila la settimana scorsa. Ed esiste un piano di rientro complessivo entro settembre 2018. Qui però, come comune, si apre un altro problema, che è quello legato al rispetto del patto di stabilità: in sostanza, insieme a colleghi sindaci come Bigotti di Borgoratto o Fontefrancesco di Lu Monferrato, stiamo chiedendo con forza, tramite Anci Piemonte, che i comuni con bilanci sani possano spendere, per fare investimenti per la loro comunità, le risorse che hanno in cassa. Oggi non è così, e non ci pare corretto penalizzare chi sa amministrare, e privare i cittadini di risorse pubbliche che sono loro, di quella specifica comunità. A darci manforte ci sono anche parlamentari competenti e sensibili al tema, come il senatore Fornaro, che non a caso in precedenza è stato sindaco di un piccolo comune, Castelletto d’Orba. Quindi speriamo che il governo Renzi prenda atto di questa situazione inaccettabile, e stabilisca al più presto nuove regole sul fronte del patto di stabilità. Più in generale, considerato che dal 2016 è preannunciata una nuova riorganizzazione del sistema fiscale legato agli enti locali, basato sulla local tax, l’auspicio è che finalmente si approdi comunque ad un quadro di regole certe e stabili, durature. Perché ogni cambiamento (e ce ne sono quasi tutti gli anni, ormai) significa per un piccolo comune spendere tempo e risorse in sistemi informativi, programmi gestionali, formazione degli addetti.

A che punto è la riforma dei piccoli comuni, di cui tanto si è discusso negli anni scorsi?
In realtà noi abbiamo già tante convenzioni in corso, con comuni limitrofi, su specifici settori e progetti. E anche qualche nostro dipendente è già ‘in condivisione’: complessivamente i dipendenti del comune di Quargnento sono 7, contro i 9 di quando divenni sindaco, 11 anni fa. In più il segretario comunale ha oggi con noi un impegno di sole 5 ore settimanali, contro le 18 del passato. Si cerca insomma di ottimizzare e razionalizzare: anche se questo avviene spesso a scapito degli amministratori, che sono chiamati ad un impegno sempre più gravoso.

 

Quali sono gli asset strategici di un piccolo comune come Quargnento?Ragazzi -a- scuola Ossia, su quali servizi puntate per soddisfare davvero i bisogni dei cittadini?
Su tutto ciò che ruota attorno alla famiglia, dai bambini agli anziani. Siamo particolarmente fieri della nostra filiera educativa: dall’asilo nido in convenzione con Castelletto Monferrato e Quattordio, fino alla scuola media, che è a Solero, ma in convenzione con noi. E con il fiore all’occhiello, me lo lasci dire, della sezione Primavera del nostro asilo (anche questo in convenzione con Solero, ma sede a Quargnento), che è indirizzata ai bambini dai 2 ai 3 anni, con 10 posti disponibili, tutti occupati. Si tratta di un progetto sperimentale che i giovani genitori stanno apprezzando particolarmente. E poi ci sono le borse di studio del ‘Lascito Guasta’: 4 erogate lo scorso anno, e 5 quest’anno, tra superiori e università. Tutte rigorosamente a ragazzi e ragazze residenti a Quargnento sin dalla nascita, per premiare l’appartenenza al nostro territorio, e aiutare il percorso formativo dei nostri giovani, peraltro come da volontà testamentarie.

A proposito sindaco Benzi: Quargnento è caratterizzato in questi anni, in controtendenza, dal segno + sul fronte demografico. Come fate ad essere così ‘attrattivi”?
Abbiamo in effetti circa 1450 abitanti, ma il dato più significativo è che sono in costante crescita le giovani coppie che scelgono di venire a vivere a Quargnento: credo che questo dipenda da diversi fattori, che si possono sintetizzare come qualità della vita. Che vuol dire poter vivere in una piccola comunità vivace e solidale, e anche appunto poter contare su tasse ai minimi di legge, e su una serie di servizi pubblici di ottimo livello, a costi contenuti.
AralTorniamo alla discarica di località Calogna sindaco Benzi: certamente fonte di benefit finanziari, di cui ci ha accennato. Ma i cittadini di Quargnento hanno accettato ‘di buon grado’ i disagi connessi?
Preciso che la discarica Aral di Località Calogna è giuridicamente sul territorio di Solero, e insiste su Quargnento solo per un lembo di rotatoria. Naturalmente però l’impatto ambientale, in termini sia di traffico che di tipo estetico, c’è eccome, tanto che fin dall’inizio dell’iter di approvazione c’è stato ampio accordo con Solero sul fatto di dover gestire il percorso in maniera congiunta. I cittadini di Quargnento sono sempre stati e sono informati di tutto, all’insegna della massima trasparenza: abbiamo organizzato credo 10 assemblee pubbliche in 8 anni, e della discarica parliamo in maniera costante sul nostro giornale comunale, e sul sito Internet dell’ente che raccoglie tutto l’archivio delle pubblicazioni e dei comunicati.

Ad oggi, qual è la situazione? Si parla di prossimo esaurimento…e poi?
Cerchiamo di essere chiari: ad essere prossima all’esaurimento è la quarta vasca, ma il progetto complessivo ne prevede 8. In realtà, il ritmo attuale è tornato ad essere quello previsto originariamente, di 6/7 camion al giorno. E così procedendo credo che ci sia ancora spazio fino ad agosto-settembre. Nel frattempo è in fase autorizzativa la realizzazione del terzo lotto, che corrisponde alle vasche 6 e 7. Se tutto procede come previsto, la discarica di località Calogna dovrebbe essere in grado di soddisfare le esigenze di Aral per i prossimi 6 o 7 anni ancora.

Parliamo proprio di Aral, ingegnere: Quargnento è tra i comuni cheSolero discarica 2 hanno deciso di aderire alla ricapitalizzazione societaria. Ora cosa accadrà?
Aral prima della ricapitalizzazione decisa nei mesi scorsi aveva come soci 32 comuni, e Alessandria con il suo 72,92% già comandava, è evidente. Due comuni, ossia Piovera e Valenza, hanno rinunciato ad acquistare anche una sola quota di capitale sociale, e ad oggi sono fuori dall’azionariato. Quargnento, come Solero, Bosco Marengo e Frugarolo, ha scelto di mantenere la stessa percentuale, ossia lo 0,67%, mentre altri comuni dovrebbero avere quote minori. Il tavolo di confronto con Alessandria è aperto: noi abbiamo manifestato interesse per una parte del 21% di quote ‘inoptate’, ossia non ancora acquistate. Ma per statuto Alessandria ne può acquistare la parte largamente maggioritaria, e di fatto il suo potere decisionale rispetto ai soci di minoranza potrebbe diventare assoluto. Noi ed altri questa condizione preferiremmo evitarla, e ancora speriamo che ci siano spazi per un accordo che consenta una qualche forma di controllo democratico e ‘plurale’ dell’azienda.

Che, sul mercato, potrebbe prossimamente dire la sua, nonostante i tanti debiti?
Aral è un’azienda che, è vero, ha una trentina di milioni di euro di debiti, ma ha anche un patrimonio impiantistico e autorizzativo che vale almeno 22-23 milioni, ed è attrezzata per ‘trattare’ 238 mila tonnellate di rifiuti all’anno: anche se, precisiamolo, questo non significa che vadano tutti in discarica. Del futuro di Aral ufficialmente con noi, soci di piccola minoranza, nessuno ha ancora mai parlato, ma certamente non è illogico pensare che si possa andare verso una gara, con ricerca di un partner di minoranza. Se però sarà davvero così, e in che tempi, lo verificheremo credo nei prossimi mesi.

Benzi LuigiChiudiamo con una riflessione politica sindaco Benzi: lei oggi è iscritto a qualche partito?
Assolutamente no, e la nostra è una lista civica assolutamente trasversale. Personalmente sono stato iscritto al Pdl nel 2010 e nel 2011, ma oggi davvero preferisco stare alla finestra, certamente anche deluso dalla politica tradizionale, e da un centro destra che non riesce a rinnovarsi, e inventa di continuo sigle che sembrano solo tentativi dei soliti noti di riciclarsi. Apprezzo la trasparenza con cui i 5 Stelle cercano di abbattere la distanza che c’è tra il Palazzo e noi comuni cittadini, e trovo che anche alcune istanze della Lega siano interessanti. Quanto a Renzi, certamente ci sta provando, ma per ora mi pare che retorica e propaganda superino di gran lunga i risultati concreti. La nuova legge elettorale, poi, mi sembra un grande errore: conduce sempre più verso una classe politica di nominati, lontana da un’idea di rappresentanza popolare.

Ma insomma, se si andasse alle urne domani Luigi Benzi per chi voterebbe?
(sorride, ndr) Ah….quindi lei crede che ci faranno ancora votare? Bene, sono contento!

Ettore Grassano