Chi controlla i controllori?

Spettabile redazione,

dallo scorso 7 Marzo seguo una vicenda che interessa il negozio in Via Giuseppe Mazzini angolo Via Cesare Ferrufini PLANET PC, sulla cui insegna è scritto “informatica e non”. Osservando il negozio, ho capito il senso del “non”. Sono rimasta inorridita nel vedere in vetrina un coniglio, criceti, pappagalli, tartarughe. Mi sono avvicinata alla vetrina e il coniglio si agitava, forse impaurito, girando continuamente su se stesso, cercando ovviamente la sua libertà; sono entrata e ho visto conigli, criceti, topi, maiali, pesci, pappagalli e uno scoiattolo. A prescindere dal fatto che ripudio la vendita di animali, vivi o morti che siano, perché ritengo che la vita e la morte di esseri senzienti non si debba vendere e acquistare, sono consapevole che vendere animali sia legale ma tale vendita è soggetta a regole. Il Comune di Alessandria è dotato di un Regolamento Tutela Animali che ho letto, soffermandomi sull’art. 21– Esposizione di animali.

  1. E’ fatto divieto agli esercizi commerciali fissi di vendita di animali da compagnia di esporre animali nelle vetrine o all’esterno del punto vendita.
  2. Gli animali detenuti all’interno dell’esercizio commerciale per il tempo ritenuto necessario non potranno rimanere esposti al pubblico per più di due ore al giorno ad esclusione dei volatili in gabbie o voliere che ne garantiscano il benessere e dovranno essere sempre riparati dal sole, dalle intemperie e protetti da rumori molesti o troppo forti oltre ad essere provvisti regolarmente a seconda della specie di acqua e di cibo sotto la responsabilità di un veterinario che certifica che sono trattati in modo adeguato. Nell’esporli, dovranno essere rispettati i naturali istinti etologici degli animali evitando accuratamente di affiancare potenziali prede e predatori.
  3. La vendita degli animali negli esercizi commerciali in possesso delle regolari autorizzazioni previste deve avvenire nel rispetto delle disposizioni stabilite all’articolo 9, al fine di evitare situazioni di stress o di sovraffollamento e deve osservare le disposizioni relative alle dimensioni minime delle gabbie dei volatili e degli acquari e quelle inerenti la detenzione degli animali stessi fissate dal presente.

Ho segnalato al Comune l’infrazione del suddetto regolamento e l’Assessore Maria Teresa Gotta mi ha risposto: “la ringrazio per la segnalazione che recepisco con preoccupazione”. Non mi è parsa molto preoccupata ma dovrebbe esserlo, se non per il benessere degli animali, per il fatto che il Comune non fa applicare una norma comunale.

Dopo la visita del 7 Marzo, sono tornata  in quel negozio e ho visto che purtroppo gli animali erano ancora esposti, e soprattutto lungo tutto l’arco della giornata. In vetrina erano presenti pesci rossi, tartarughe, gechi, salamandra, camaleonte, serpente e all’interno due conigli, due scoiattoli, svariati criceti e volatili. Ho scritto nuovamente al Comune, e stavolta anche all’ASL che mi ha rassicurata di “prendere contatti con i competenti uffici comunali, per effettuare un sopralluogo congiunto con la finalità di esaminare le eventuali criticità sanitarie, di benessere animale e verificare il rispetto del vigente  Regolamento Comunale”.

L’Ufficio Tutela Animali del Comune mi ha risposto: “Prendiamo atto della sua comunicazione e la inoltriamo alla polizia municipale organo competente a verificare il rispetto del regolamento tutela animali del comune di alessandria e rimaniamo pertanto in attesa di un loro riscontro. L’esercizio commerciale suddetto è già stato oggetto di esposti e di verifiche a suo tempo da parte della polizia municipale.”

Dalla mia ultima segnalazione sono trascorse oltre due settimane e la situazione del negozio è invariata. A questo punto che cosa dovrei pensare? Sarà stato fatto il controllo dall’ASL? Sarà stata fatta la comunicazione dall’Ufficio Tutela Animali alla Polizia Municipale? Sarà stato effettuato il controllo da parte della Polizia Municipale? Certamente, se fosse stato effettuato un controllo, il solo fatto di sapere leggere avrebbe portato inevitabilmente a imporre al negozio il divieto di esporre gli animali. Non c’è neppure bisogno di interpretare: basta leggere. Se si provasse a lasciare un’automobile in divieto di sosta, certamente l’operato della Polizia Municipale si farebbe sentire tempestivamente (e giustamente!) richiamando l’automobilista alla lettura e all’osservanza del Codice della Strada.

Ammesso che, secondo l’avvenuto (spero!) controllo dell’ASL, quegli animali siano in buona salute, sempre che si possano definire così gli animali ingabbiati o imprigionati in scatole d’acqua, quelle disgraziate creature sono in vetrina da troppo tempo e ciò è inaccettabile per il semplice fatto che è vietato.

Le gabbie sono bare a quadretti e bisogna fare in modo che in quelle bare gli animali vivi stiano il tempo indispensabile che la legge ammette, finché verrà il giorno in cui esse saranno considerate dalla stessa legge una forma di violenza. Chi è dotato di una discreta dose di empatia verso la vita animale, lo capisce anche senza l’intervento della legge.

E’ doveroso segnalare l’infrazione di un regolamento comunale da parte di un privato ed  è doveroso da parte del Comune intervenire sull’infrazione: se il Comune viene meno a questo dovere, allora ci si chiede che senso abbia deliberare i regolamenti.

Invito la cittadinanza a visitare quel negozio come ho fatto io, per rendersi conto della palese violazione del regolamento e percepire l’umiliazione che gli animali in vetrina sono costretti a subire, come se ci fosse bisogno di un simile negozio ad Alessandria, città che vive da tempo una situazione critica nel commercio e, come dice la recente classifica, http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2015-04-17/e-nardella-fi-sindaco-piu-amato-cittadini-decaro-ba-e-gori-bg-subito-dopo-224556.shtml?uuid=ABsPf8QD, che si trova amministrata dal Sindaco meno gradito d’Italia. La discutibile qualità del suo operato si vede anche nel modo in cui ha distrutto il lavoro fatto dai precedenti Assessori che si occupavano del benessere animale di cui è sempre bene ricordare che il Sindaco, anche il peggiore d’Italia, è il diretto responsabile.

Cordiali saluti.

Paola Re – Tortona