Baraldi e Gentili nuovi direttori generali di Azienda Ospedaliera e Asl: fa discutere l’esclusione di Giorgione

Sanità PiemontePer la sanità alessandrina sono due volti completamente nuovi, e saranno il tempo e le azioni a stabilire se questo sia un bene o un male.

Per ora quel che è certo è che la Regione Piemonte ha deciso di cambiare radicalmente i vertici della sanità provinciale, sostituendo gli attuali direttori generali dell’Azienda Ospedaliera (Nicola Giorgione) e dell’Asl (Paolo Marforio) rispettivamente con Giovanna Baraldi e Gilberto Gentili.

Ma chi sono i nuovi manager della nostra sanità?

Giovanna Baraldi (nuovo direttore generale Aso), bolognese, è medico diabetologo, eBaraldi Giovanna arriva dalla direzione generale dell’Aso di Cuneo. Ha insegnato all’università di Bologna, è stata responsabile per l’Agenas dei rapporti con le Regioni e coordinatore dei piani di rientro delle Regioni con disavanzo, collaborando con i Ministeri della Salute e dell’Economia.

 
Gentili GilbertoGilberto Gentili (nuovo direttore generale Asl), ha 58 anni, marchigiano, medico igienista. Attualmente direttore sanitario a Senigallia.

I due manager saranno ufficialmente in carica dal primo maggio, e di fatto da lunedì prossimo.

Certamente, all’ufficializzazione delle nomine, non poco stupore ha suscitato il fatto che Nicola Giorgione, apprezzato direttore generale in scadenza dell’Azienda Ospedaliera, non risulti ‘ricollocato’ in nessuna altra struttura piemontese. Per lui, fino all’ultimo, si era parlato di un possibile ‘passaggio’ all’Asl unica alessandrina. Ma i vertici regionali hanno deciso diversamente.

Secondo il presidente della Regione Chiamparino “si era detto che la politica non avrebbe influito sulla scelta degli idonei, e così è stato, tra l’altro applicando per la prima volta la legge Balduzzi sulla composizione delle commissioni giudicatrici. Vogliamo costruire una squadra compatta, con tutti i direttori che partono dai medesimi blocchi di partenza per arrivare a tagliare traguardi come l’uscita dal piano di rientro, il riordino della rete ospedaliera e la realizzazione della rete di assistenza territoriale. Potremo così vincere la sfida di far tornare la sanità piemontese un modello a livello nazionale e contrastare l’esodo verso altre regioni. Ogni direttore dovrà dimostrare capacità di leadership, e il primo esercizio di autonomia e indipendenza sarà la nomina dei direttori sanitari ed amministrativi delle rispettive aziende”.