“Se ha qualche minuto di tempo nel week end mi passi a trovare: mi piacerebbe chiarire alcuni concetti, alla luce anche dei siparietti visti in tv nei giorni scorsi”. Cesare Miraglia ha un’innata simpatia, e un modo così diretto di entrare in argomento che rende superfluo qualsiasi prologo: anche se prima o poi varrebbe forse la pena conoscerlo meglio sotto il profilo imprenditoriale, in cui mostra un dinamismo davvero controcorrente, in tempi di crisi come questi. Ma, c’è poco da fare, a tener banco alla fine è sempre la politica: per cui abbiamo accettato il suo invito e siamo andati a trovarli al Circolo Canottieri. Intercettandolo peraltro ‘al volo’, in procinto di partire per l’impegno calcistico amatoriale della squadra di cui è allenatore. E, come sempre, Miraglia non si è fatto pregare: nel suo mirino Renzi e il Pd, lo scenario nazionale, ma soprattutto la situazione di Palazzo Rosso, e alcune recenti esternazioni televisive a suo dire non proprio brillantissime di alcuni dirigenti comunali, “e anche del nostro amato sindaco, che forse dovrebbe smetterla di andare in tv a difendere certi personaggi, davvero squalificanti e indifendibili”.
Consigliere Miraglia, lei vuole partire dalla tv dica la verità, e dalle esternazioni alessandrine al programma di Retequattro della settimana scorsa…
No, si sbaglia: quello è un episodio triste e imbarazzante, e se me lo fa commentare non mi tiro indietro di certo. Ma io, per chiarire bene agli amici del Pd alessandrino chi sono e cosa vogliono i Moderati, partirei da più lontano: Roma, Piazza San Giovanni, novembre 2011: noi con il nostro leader Portas al fianco di Bersani, per dire no al populismo delle destre, italiane ed europee. Ma anche per evidenziare che il ragazzo toscano rischiava di cadere nello stesso populismo, di commettere gli stessi errori di Berlusconi. E non per niente Renzi era appena stato ad Arcore. Vorrei fosse chiaro che se oggi il centrosinistra governa il Paese è anche grazie all’appoggio fondamentale dei Moderati.
Però l’orologio della politica da allora è andato avanti Miraglia: di Bersani non parla più nessuno, e Renzi detta legge. Anzi, alcuni esponenti Pd di casa nostra, prima fieramente anti renziani, ci pare che da un po’ si siano messi in coda, sperando di farsi ‘caricare’, o di non essere scaricati. Voi Moderati no?
Ma sta scherzando vero? Noi abbiamo sempre detto, e ribadiamo, che in Italia è necessario andare al voto politico prima possibile, perché siano gli italiani a scegliere in che direzione vogliono andare. Ad oggi abbiamo un premier che nessuno ha votato ed eletto, e questo non è certo un bell’esempio di democrazia.
E ad Alessandria, i rapporti col Pd e con il sindaco Rossa sono migliorati?
Il Partito Democratico è un soggetto articolato, non posso darle una risposta secca, positiva o negativa. Certamente noi siamo sempre stati, e siamo, un movimento di centro sinistra, e siamo persone leali, corrette e trasparenti: manteniamo gli impegni presi, sia con gli elettori, che con gli alleati. E questo alla lunga paga sempre, credo. Certo, a Palazzo Rosso…..
Ecco, appunto: lì che succede? Can che abbaia non morde, dice qualcuno. Nel senso che nei mesi scorsi, anche su CorriereAl, lei non ha risparmiato critiche all’operato del sindaco e della giunta.
Però siete sempre lì: in fin dei conti non si è consumato nessuno ‘strappo’…
Siamo lì perché di fronte agli elettori, nel 2012, ci siamo impegnati con un programma e una coalizione di centro sinistra: e finché ne esistono le condizioni lì staremo. I ‘salti della quaglia’ li faccia pure qualcun altro. Però di fronte agli elettori si presero anche precisi impegni, in termini di difesa del valore delle imprese pubbliche, e dei posti di lavoro. E anche lì, in questi tre anni, i Moderati sono sempre stati al loro posto, al fianco dei lavoratori e dei sindacati.
Mentre col sindaco Rossa non sono mancate le occasioni di scontro: anche acceso e personale. Ora gli animi si sono rasserenati? Avete ripreso a dialogare?
(sorride, ndr) Stiamo sempre parlando di politica, non di questioni personali: e anche il dialogo, se e quando c’è, è politico. Personalmente ho incassato certe accuse di avere obiettivi personali sorridendo: sono un imprenditore, chi mi conosce sa che corro 7 giorni su 7 per gestire le mie attività, e che la politica è una passione grande, ma una passione. Non sono mai stato un politico di professione, e non lo sarò mai.
Perché l’altra sera, vedendo il sindaco in tv su Retequattro, e qualche dirigente che si autoincensava in un servizio girato a Palazzo Rosso, lei ha perso la pazienza, al punto da chiederci questo incontro?
Ho semplicemente reagito come gran parte degli alessandrini, che non ne possono più di vedere il sindaco in tv, e per di più a certe trasmissioni apertamente di destra. Ma, soprattutto, come è possibile perdere ancora tempo a difendere personaggi indifendibili?
Con chi ce l’ha Miraglia? Con il ragioniere capo Zaccone, che ha pure due lauree, come ha ricordato in tv?
(sorride, ndr) Vorrei ricordare che, appena vinte le elezioni del 2012, i Moderati chiesero al sindaco di tirare una linea di netta separazione col passato: invece si è preferito affidare i ruoli più delicati della macchina comunale ad alcuni personaggi (non solo quello che lei ha citato, peraltro: che pure fu sia assessore che ragioniere capo con Fabbio, e ho detto tutto) che sono lì a fare il bello e il cattivo tempo da decenni. E ora vorrebbero pure il merito di aver rilanciato il comune dopo il dissesto? Un po’ troppo, no? E prima, ai tempi di Fabbio, dov’erano costoro? Il dissesto pesa ancora troppo sulle spalle degli alessandrini per tollerare esternazioni così ‘disinvolte”.
Però, consigliere Miraglia, all’epoca a specifica domanda il sindaco Rossa ci fece capire di avere le mani legate: con un ente in dissesto, quelli erano i dirigenti in organico, punto. Al più si potevano mescolare un po’ le carte, ma non cambiare il mazzo…
Le rispondo con un francesismo: balle! Ho fatto anch’io l’amministratore, in comune e in Provincia: gli strumenti per cambiare ci sono sempre. E a maggior ragione ci sarebbero oggi, che siamo ormai nuovamente rientrati all’interno del patto di stabilità. Invece il sindaco va in tv a difendere certi personaggi…
E la grande Amag Miraglia? Arriverà un socio, e chi sarà?
Noi abbiamo sempre difeso le partecipate del comune, che sono un patrimonio di servizi, e di occupazione. La grande Amag è un progetto coerente, se la si intende come uno strumento per razionalizzare e rendere più forte il sistema partecipate. Ma quando ci si trova di fronte a progetti come il teleriscaldamento, in cui non si capisce quale sarebbe il ruolo di Amag, mentre è chiaro solamente che perderebbe clienti sul fronte gas, allora noi non ci stiamo. Ma posso farle anche altri esempi: la delibera su Manutencoop, di cui si già parlato a lungo, e su cui è lecito avere dubbi e perplessità. Oppure il progetto di aprire una nuova farmacia Farm.Al davanti alla stazione Fs, con ovvie conseguenze per diverse farmacie private del nostro territorio. Ecco, questi sono tutti segnali di un decisionismo che non ci convince, lontano dai cittadini, e che rischia di distruggere valore per Alessandria, anziché crearne. Ma non sfuggo alla seconda parte della sua domanda: è evidente che c’è l’intenzione di vendere almeno una parte di Amag a imprenditori non alessandrini: magari, chissà, alla stessa Egea che si è candidata a realizzare il teleriscaldamento. Noi però siamo contrari: non capiamo perché le aziende pubbliche alessandrine non possano rimanere in mani locali, e guidate da manager di casa nostra.
I Moderati sono tra i promotori di Partecipazione Democratica: è un cartello pre-elettorale? State già pensando ad un vostro candidato sindaco per il 2017?
No, nessun candidato sindaco all’orizzonte. Non è quello lo spirito che ci ha spinti a valutare con interesse il progetto di Partecipazione Democratica: semplicemente, insieme ad altri ‘pezzi’ del centro sinistra, ci siamo resi conto che c’erano e ci sono alcuni temi concreti su cui valeva e vale la pena farci sentire, soprattutto quando alcuni amministratori locali del Pd sembrano aver smarrito la strada rispetto ai programmi del centro sinistra con cui siamo stati eletti.
Intanto, il 31 maggio, si vota per le comunali a Valenza. Lì appoggiate il candidato sindaco Barbero, senza se e senza ma?
Certamente, è un ottimo candidato e l’obiettivo è riconquistare il governo della città dell’oro, dopo cinque anni deludenti del centro-destra. I presupposti per farcela ci sono tutti: e i Moderati faranno appieno la loro parte.
Ettore Grassano