Dovevano essere 270 mila, e alla fine sono stati quasi 900 mila gli euro erogati come contributo alle imprese (già esistenti, o di nuova apertura) delle zone di Borgo Rovereto e Borgo Cittadella, interessate dal Pisu. Acronimo, quello del Piano Integrato di Sviluppo Urbano, che ormai tutti gli alessandrini hanno imparato a conoscere, e che ha nel rilancio delle attività economiche solo uno dei suoi aspetti, ma certamente non marginale. “Non tanto per la cifra in sé, che pure non è trascurabile – sottolinea l’assessore alle Attività Produttive del comune di Alessandria Marica Barrera – ma per il segnale di reattività e di slancio verso il futuro che si sta tentando di dare a tutta la città”. Con l’assessore partiamo proprio da lì, dal Pisu, per poi allargare il campo di riflessione a tutto il mondo del commercio, a partire dal settore degli ambulanti, da cui nelle ultime settimane sono arrivati segnali importanti di dialogo, e di intesa. Ma non si può neppure ignorare che dal mondo degli esercenti tradizionali si levano anche segnali che, ormai, definire di malessere è decisamente riduttivo. Cosa succederà al commercio alessandrino nei prossimi due anni? E quale potrà e dovrà essere il ruolo di Palazzo Rosso?
Assessore Barrera, partiamo dal Pisu: quasi 900 mila euro di contributi sono qualcosa di più che un segnale simbolico…
Sì, è vero. Anche se sappiamo bene che si tratta di una goccia nel mare: non è che ci illudiamo di invertire la tendenza del commercio solo con questi aiuti. Però credo che ci sia un aspetto fortemente significativo, rappresentato dal numero di attività (complessivamente più di trenta, ndr), sia già esistenti che di imminente apertura, che hanno deciso di puntare su questo percorso, e comunque di investire anche di loro. Perché appunto non dimentichiamoci che il contributo copre il 50% di una serie di spese affrontate, il resto e a carico dei singoli imprenditori. Non solo: le richieste, anche da parte di esercenti di vie limitrofe al perimetro definito dal Pisu, sono state anche di più, e ci è spiaciuto non poterle soddisfare tutte. Ma questo significa che alessandrini che hanno voglia di fare e innovare, nonostante la crisi profondissima non solo della nostra città, ma di tutto il paese, ce ne sono ancora tanti.
Età media degli imprenditori, e tipologia?
I dati precisi non li abbiamo ancora, ma ovviamente l’età media è più bassa per le nuove imprese, e un tratto distintivo, nella trasversalità dei settori di attività, è la forte tendenza ad innovare, a cercare nuove strade anche per presentare i prodotti, e per interagire con la clientela.
Quando vedremo davvero dispiegato il nuovo volto commerciale del Borgo Rovereto e Cittadella?
Rispetto alla scadenza prevista per giugno immagino che si sarà una proroga, poiché certe migliorìe necessitano anche di determinati tempi tecnici per completare i lavori. Credo che le nuove attività saranno tutte a regime certamente per fine anno, o per l’alba del 2016. Ma nel frattempo naturalmente si terranno anche i percorsi formativi compresi nel bando, che serviranno per trasferire competenze e strumenti utili per l’avviamento e la gestione dei progetti di impresa.
Assessore, il Pisu cambierà davvero qualcosa per il commercio alessandrino, o rimarrà il restyling, anche commerciale, di alcune vie periferiche e null’altro?
Non possiamo ‘caricare’ sulle spalle del Pisu ambizioni eccessive, che andrebbero ben oltre le sue finalità. Le difficoltà del commercio, alessandrino e non solo, rimangono tutte, purtroppo. E del resto il comune non può, da solo, generare un rilancio dell’economia che dipende da una miriade di altri fattori.
E qui, assessore, si apre la questione delle questioni, ossia la sinergia con tutti i soggetti in campo, a partire dalle associazioni di categoria. Ascom e Confesercenti, qualche mese fa, chiesero le sue dimissioni. Richiesta respinta. Nel frattempo i rapporti sono migliorati?
(ci guarda, sorride e riflette, ndr) Da allora ci sono stati certamente altri incontri, e noi stiamo lavorando con grande serietà per fare la nostra parte. Glielo dico chiaramente: accettando un assessorato così delicato, e decidendo di lavorare davvero e con il massimo impegno, sapevo che sarei potuta diventare il facile bersaglio di tante insoddisfazioni. Parliamo di un settore in enorme difficoltà, lo so bene. Ma con la coscienza sono davvero a posto: non dico che non siano mai stati commessi errori, ma c’è sempre stato un percorso condiviso col sindaco e con la maggioranza, con i commercianti, e là dove hanno voluto anche con le loro associazioni. Certo, io non sono una che dice sempre sì, né dentro la giunta, né all’esterno: credo che il dialogo preveda anche confronto e dissenso, altrimenti che dialogo è? Proprio per questo, se si ritiene che le mie deleghe possano essere causa di scontento o malessere, sono pronta a discuterne, mica mi sottraggo.
Il dialogo in qualche caso ha anche funzionato assessore: abbiamo letto e scritto di importanti passi in avanti sul fronte del commercio ambulante…
Quello è un esempio di situazione intricatissima, sul piano sia normativo che reale, in cui mi pare che sia stata trovata un’intesa in cui tutti hanno fatto la loro parte, positivamente. Ho coinvolto naturalmente anche l’assessore Abonante, poiché stiamo parlando di rimodulazione di introiti legati all’occupazione di suolo pubblico, e siamo riusciti da un lato a ridurre in maniera drastica l’entità delle sanzioni per chi non è in regola con il pregresso (riducendo l’ammenda a circa il 10% annuo), e dall’altro a rimodulare le modalità di calcolo del plateatico, in maniera tale che si tenga conto del fatto che ci sono giornate, nel corso dell’anno, in cui per maltempo o altre avversità i commercianti ambulanti, in effetti, non hanno modo di lavorare. Non solo: per ragioni di equità le nuove regole saranno applicate a tutti i mercati ambulanti del comune di Alessandria, e non solo a quello di piazza Garibaldi.
Intanto vi apprestate al lancio della seconda edizione della Primavera Alessandrina?
Certamente: si parte la sera del 10 aprile, con uno spettacolo teatrale. Sabato 11 avremo l’inaugurazione ufficiale, con un programma molto ricco di iniziative che renderemo noto a breve, e che punterà sulla massima valorizzazione del commercio, ma sarà sviluppato anche in sinergia con gli assessori alla Cultura, e al Sistema Educativo. Abbiamo chiesto un coinvolgimento di Amag Ambiente, con l’acquisto di nuovi cestini dell’immondizia per il centro. Un piccolo segnale naturalmente, in attesa che si completi il rifacimento delle strade. Ma anche un modo per far capire che Alessandria guarda avanti, e lo fa con un percorso di squadra, condiviso. Nell’ambito della Primavera ci saranno novità interessanti, ma non gliele anticipo per non bruciarle.
C’è un’altra questione di cui ci siamo occupati di recente assessore, quella dei parcheggiatori abusivi di Piazzale Berlinguer, davanti all’ospedale. Vero che la piazza è proprietà dell’Azienda Ospedaliera: ma i vigili non potrebbero essere un po’ più ‘insistenti’ con questi personaggi?
Il problema è di competenza non solo nostra, ma di tutte le forze dell’ordine. E purtroppo si sta manifestando anche altrove, ad esempio nel piazzale dell’Aci. Esistono leggi, nazionali e non cittadine, e a quelle ci dobbiamo attenere. Puoi fermare queste persone, identificarle, verificare se sono o meno in regola, nel caso multarle. Ma se poi si ripresentano lì il giorno dopo, o cambiano parcheggio, il problema ricomincia. In più il comando dei Vigili ha oggi davvero risorse di organico limitate, e il nostro comune è tra i più vasti del Piemonte: se ci limitassimo al presidio costante di alcuni piazzali cittadini, lasceremmo scoperte una ampia serie di altre attività, a partire dalle chiamate di emergenza.
Ettore Grassano