A sinistra nel PD…o del PD? [Controvento]

Landini nuovadi Ettore Grassano

 

Prima domanda: c’è spazio, in Italia, non tanto per un altro partito (conseguenza peraltro inevitabile, se la risposta fosse sì), quanto per un progetto politico alternativo al Pd, e orientato a sinistra?

Seconda domanda: è ancora definibile democrazia un regime in cui un Partito della Nazione (ma che gaffe fu dichiararlo: infatti ora lo realizzano senza più definirlo tale) pretende di rappresentare al suo interno gli interessi di tutti, ossia prima di tutto industriali e finanza, ma anche travet pubblici e pensionati, sfigati a tutele crescenti (ossia oggi pochissime, chiaro: ma domani…) e via dicendo, inglobando pure i sindacati?

Naturalmente, da come abbiamo posto le domande, le nostre (personali) risposte le intuite. Sì, ci sarebbe spazio, eccome, per un progetto serio a sinistra del Pd di Renzi. Ecchediamine, del resto: qualcuno negli anni Settanta si sarebbe mai posto in questo paese la domanda se poteva esistere spazio politico a sinistra della Democrazia Cristiana? Nessuno ovviamente, a parire dagli stessi democristiani. Ecco, tanto per dirvi come ci siamo ridotti nel frattempo. Con tutto che, nella Dc, va detto, esisteva un filone di cultura sociale e di tutela degli ultimi che oggi a qualcuno potrebbe persino apparire una vena rivoluzionaria.

Landini, dunque, sarà un successo, e lancerà un movimento/partito dirompenteAlexis Tsipras and Pablo Iglesias quanto Podemos, o Syriza? No, questo è davvero un altro paio di maniche, allo stato dei fatti. Per tante ragioni evidenti e meno evidenti, quale possa essere lo spazio di consenso elettorale per un soggetto politico a sinistra del Pd lo si capirà solo nel tempo, anche in relazione a come evolveranno le condizioni reali di vita degli italiani: per quanto sia seducente, e apprezzabile e verissimo, lo slogan di Landini “La politica non è proprietà privata” oggi in Italia scorre via come acqua fresca. Nel senso che agli italiani andrebbe benissimo che la politica fosse un giochino nelle mani di 10-15 personaggi (di cui i front man politici sono solo l’espressione visibile, a parte Berlusconi che ad un certo punto se non altro ci ha ‘messo la faccia’), se ciò garantisse loro il mantenimento di un certo tenore di vita e benessere percepito.
Quello che oggi ancora tanti di noi possono permettersi, diciamocelo chiaramente, sia pur sempre più grazie a rendite, e sempre meno per proventi lavorativi.

Landini per ora però punta sugli altri: ossia su quella minoranza rumorosa che non ce la fa più (o che dichiara di non farcela, anche se poi in qualche modo si arrangiano pure loro), e che oggi non ha una ‘casa’ politica, e oscilla tra l’indignazione da corteo o da web, Grillo e l’astensione.

Che il welfare state, come i diritti dei lavoratori, sia oggetto di un profondo ridimensionamento è evidente. Ma è solo l’inizio di un percorso. Quanto gli italiani ‘berranno’ tutto ciò come una modernizzazione necessaria e inevitabile lo vedremo, e sarà quella la vera cartina di tornasole dello spazio politico per Landini, e per chi vorrà affiancarlo nel suo percorso.

Per ora, è vero, nella sinistra italiana i ‘cuor di leone’ non abbondano, e sono più coloro che stanno ‘coperti’ ai margini del renzismo che quelli che smaniano per battere altre strade.

Però attenzione, perché al di là della tattica qualcosa in maniera carsica pare si stia muovendo, e l’umore che serpeggia nei partecipanti ad iniziative come quella di ieri ad Alessandria (Asinistra nel Pd, organizzata dall’ottimo senatore Fornaro, persona seria e determinata) è assai poco ‘filorenziano’. Diciamo per nulla.

Del resto chi nel Pd si dichiara in dissenso con il telegenico premier nel Pd su tutte le questioni di sostanza (jobs act, legge elettorale, riforme istituzionali) fino ad oggi ha avuto il peso del due di picche quando briscola è fiori. Essendo in più, e comunque, responsabile delle scelte finali del suo partito, che non è roba da poco per chi rivendica una diversità di visione politica, e non solo disaccordi di piccolo cabotaggio.

Insomma, al netto di eventuali calcoli politici personali, ci pare che in quell’area politica il momento della verità si stia avvicinando, e rimane naturalmente da verificare se e come tra Landini e area Tsipras e la sinistra Pd si potrà sviluppare un dialogo, e con quale risposta da parte dell’elettorato.

Quanto ai cittadini, soprattutto quelli più giovani, e ai loro diritti presenti e futuri...lì ci sa proprio che se le generazioni under quaranta li vogliono riconquistare (perchè in gran parte già persi o a perdere) dovranno rimboccarsi le maniche e mettersi a lottare davvero: non solo la sera sul loro profilo facebook però, ma nella vita quotidiana. Adelante companeros (o anche no, come volete), adelante…