Perocchio (Lega Nord): “Vi racconto chi sono e cosa fanno i Giovani Padani”

Perocchio-1Incontriamo Giacomo Perocchio nella sede della Lega Nord a Novi Ligure, in una via del centro. Intervistare un giovane padano è stimolante perché si è abituati alla figura stereotipata del leghista che cogliamo dalla televisione. Si aspettano slogan e semplificazioni, si aspettano attacchi al Sud e agli immigrati, si aspettano frasi fatte e riduttivismi. Perocchio invece ti spiazza, articolando i vari temi con riflessioni ponderate: si può non essere d’accordo, ma le sue osservazioni mettono in risalto problemi reali del nostro paese. Del resto ha 22 anni ed è già vice-coordinatore federale dei Giovani Padani, nonché segretario cittadino di Novi, ed è stato uno dei modernizzatori del partito dopo la crisi e gli scandali del 2012.

Giacomo Perocchio c un ragazzo pienamente leghista, per attaccamento ai temi e per la ripresa del sogno indipendentista e autonomista. E a 22 anni non è il futuro della Lega: è il suo presente. “Qui i giovani li valorizziamo per davvero” afferma. E proprio i Giovani Padani hanno svolto un ruolo fondamentale per la rinascita della Lega, partito che, solo fino a pochi anni fa, sembrava destinato a scomparire. E che oggi appare invece come il più vitale dei partiti del centrodestra.

 

Allora, chi è Giacomo Perocchio?
Sono segretario cittadino della Lega Nord di Novi Ligure dallo scorso dicembre, e sono vice-Coordinatore federale dei Giovani Padani e coordinatore nazionale del Movimento studentesco della Lega. Ho cominciato come coordinatore a livello locale del gruppo dei Giovani Padani di Novi Ligure.

 
A dispetto della tua età, hai già accumulato molta esperienza. Quando haiPerocchio-3 cominciato l’attività politica?
Ho cominciato nel 2007 a 15 anni, ora ne ho quasi 23. Certo sono giovane ma è passato un po’ di tempo da quando mi sono iscritto. Facevo il liceo classico e ho sentito fin da subito l’esigenza di impegnarmi in politica.

 

Che studi stai facendo?
Studio Medicina e Chirurgia a Genova. Sono al quarto anno e mi mancano due anni; sono in pari con gli esami e dovrei finire nel luglio 2017. Si vedrà poi per la specialistica. La porta dell’estero la lascio sempre aperta perché ho la fortuna di prepararmi ad una professione che non ha confini, e se imparo bene una lingua avrò la possibilità di andare ovunque. Ad esempio ho già seguito conferenze di medicina anche in America. Si tratta di imparare e ritornare o, magari, lavorare proprio all’estero. Questo si vedrà!

Pratichi qualche sport? Hai particolari hobbies?
Non me ne vogliano gli animalisti, ma io amo la caccia. Ho cominciato a praticarla fin da piccolo grazie a mio nonno, e a dispetto di quel che si possa pensare, io mi sento più ambientalista di chi invece lo sbandiera.
Inoltre, mi piace il calcio e sono un tifoso del Milan, ma non posso andare allo stadio perché sono sempre occupato in ospedale a Genova.

Se dovessi dirmi aspetti positivi e negativi di te?
Se decido di raggiungere un obbiettivo ce la faccio: sono testardo e metodico, e punto al risultato nel modo migliore possibile. Per quanto riguarda gli aspetti negativi, beh, avendo impegni su molti fronti rischio di avere poco tempo per fare ciò che mi piace: non posso andare lo stadio, devo sacrificare la vita con gli amici. Tra riunioni e studio ho poco tempo per me.

Perocchio-4Parliamo ora del tuo rapporto con la politica. Perché hai cominciato? E perché nella Lega Nord?
Da ragazzino, quando avevo 15-16 anni, ho cominciato ad informarmi sia in tv sia tramite web, nonostante all’epoca mancasse ancora Facebook. Ricordo che c’erano già, però, i siti e i forum dei giovani Padani che trattavano di cultura e storia. Da lì ho iniziato a informarmi sulla Lega Nord, e a Novi c’era una sede a cui mi sono avvicinato. Pensa che ora l’arruolamento funziona solo su Web.
Ho scelto la lega perché mi riconoscevo nelle idee del movimento, soprattutto l’idea principale che è l’autonomismo.

 
Autonomismo fiscale o l’idea della Padania?
Il sogno affascinante, certo, è l’autonomia della Padania. Poi però c’è una condivisione di tutti gli altri ideali della Lega. La battaglia indipendentista ora è in secondo piano, capiamo che ci sono altre esigenze e Salvini si sta prendendo la fiducia di gruppi che sono stati molto lontani da noi. Da Bolzano a Caltanisetta i problemi sono gli stessi: disoccupazione, moneta e immigrazione. Molti paesi hanno i nostri problemi ma noi non sappiamo mai risolverli.

 
Ritorniamo sulle ragioni che ti hanno spinto a far parte della Lega…
Principalmente l’idea-fine dell’indipendentismo. Poi il nostro è un movimento fatto da giovani, con attività ludiche e politiche. Sappiamo stare in mezzo ai giovani e creare amicizie. Si sta insieme e si esce anche non solo per la politica. Si comincia a lavorare e vivere insieme.

Chi sono i Giovani Padani? Che attività svolgete?Perocchio-2
Molto semplicemente i Giovani Padani sono l’organizzazione giovanile interna alla Lega Nord. La giovanile ha dato un’impronta importante alla Lega, l’ha fornita di giovani preparati, competenti e intraprendenti. Però certo la figura del politico di professione a me va stretta, noi non siamo una giovanile che cresce politici di professione: noi cerchiamo di far crescere attitudini e specializzazioni. Ma è importante che ognuno cresca nel lavoro che vuole fare.
La giovanile alla Lega ha portato rinnovamento dopo gli scandali del 2012. Anche la base ha dato un grande impulso. Abbiamo pulito il partito davvero, e non credo ci siano altri esempi di un rinnovamento come il nostro. Questo spiega la rinascita della Lega. Maroni e il segretario Matteo Salvini, ex Giovane Padano, hanno fatto un lavoro straordinario. Molti dirigenti attuali hanno un passato da Giovani Padani. Noi non ci limitiamo a vantarci di avere una giovanile, noi i giovani li candiamo e li mandiamo avanti davvero. Chi se lo merita, ovviamente.

 
Quali valori condividono i Giovani Padani? Quali valori politici ti animano?
Secondo me l’idea fondamentale è quella dell’amore per la propria terra e l’autonomismo: questo è certamente il collante. Poi ovviamente ciò che ci tiene uniti è un sentimento di amicizia che nasce dalla collaborazione. Qui da noi non si è mai visto come in altre giovanili il tentativo di farsi le scarpe, e di scambiarsi poltrone come avviene nei partiti. Cerchiamo di non copiare mai i brutti esempi, perchè se siamo uniti siamo forti e possiamo avere ottimi risultati.

Salvini MatteoChe cosa pensi del segretario della Lega Matteo Salvini?
Salvini, prima che segretario, è un amico. Ho contatti con lui da quando ho cominciato, a 15 anni. È una delle poche persone su cui potrei mettere la mano sul fuoco per quanto riguarda onestà e bontà delle idee. Credo che abbia fatto un lavoro grandissimo perché la Lega stava morendo e lui l’ha resuscitata ripartendo dalla base. Ha reso la Lega moderna, senza cambiare la linea, rendendola solo più vicina alla gente e coerente con i problemi del paese. E’ stato premiato alle Europee lo scorso anno, e i sondaggi ci danno in crescita costante. Certamente Matteo sta anche sfruttando bene i social network e le televisioni.

 

Dici che non hai dubbi sull’onestà di Salvini, ma è stato spesso criticato perEuroparlamento saltare le sedute all’Euro Parlamento.
(Mostra una tabella sul cellulare, ndr) Guarda, in realtà nel riassunto delle mozioni e della produttività la sua risultava pari a quelle della Kyenge, Moretti e Picierno messe insieme. Come attività in aula magari non c’è, ma è molto produttivo. Io sono andato a Strasburgo, non ho mai visto più di 30, 40 deputati. La produttività è più importante della presenza.
Bossi Umberto

Meglio la leadership di Salvini o quella di Bossi?
Io credo che il Bossi prima della malattia, che purtroppo non ho visto per questioni anagrafiche, sia inarrivabile per tutti. Ha creato la Lega, ha dato coscienza ad un popolo facendo emergere la questione settentrionale ed eliminando le differenze tra le varie Leghe del Nord. Certo poi, sia per via di cattivi consiglieri sia per la malattia, è successo quel che tutti sappiamo. Ma Bossi è un mito, il padre fondatore, se siamo qui è grazie a lui. Però penso che Salvini sia il miglior segretario che potessimo avere, io l’ho sostenuto e votato convintamente: bisogna mantenere quanto di buono c’è stato nel passato, ma rifare il futuro. Nonostante l’affetto per Bossi, bisogna guardare avanti.

 

Come si pongono i Giovani Padani nei rapporti con la Lega Nord?
Noi siamo un’organizzazione interna della Lega, ma spesso siamo autonomi nelle questioni spinose: possiamo alzare la voce insomma, farci ascoltare. Certo le cose si concordano, ma abbiamo autonomia nella gestione di manifestazioni ed eventi, abbiamo i nostri liberi dibattiti. Possiamo intraprendere battaglie da soli, ma spesso la Lega è in accordo con noi e viceversa. Ora il coordinamento è serrato, perché il coordinatore federale della Lega viene proprio dai Giovani Padani.

 

Esiste uno scontro generazionale tra i Giovani Padani e la Lega Nord? A volte venite mal visti dal partito?
Lo scontro non c’è. Ci sono discussioni. Forse prima nelle riunioni e nei direttivi poteva emergere, perché in passato qualcuno vedeva nei Giovani Padani un partito nel partito, una corrente quasi. Ma non è vero, e infatti siamo stati i promotori della rinascita della Lega. Non si può parlare di scontro generazionale perché ora la maggior parte dei coordinatori sono ex Giovani Padani.

Cosa avete fatto, invece, sul territorio qui a Novi Ligure?
Abbiamo un gruppo che nell’ultimo anno è cresciuto, siamo una quindicina. Certo non siamo al governo della città. Qui abbiamo una sezione storica, abbiamo un gruppo molto forte. Le ultime elezioni sono andate male, anche per le grandi divisioni del centro-destra che ha espresso 6 candidati. Come attività, invece, abbiamo questa sezione di partito che è sempre aperta e disponibile per i militanti. Non posso non sottolineare che Forza Italia ha due senatori di Novi e ha dovuto chiudere la propria sede, mentre noi, che di sedi ne abbiamo due in provincia, siamo sempre aperti con auto-finanziamento tramite tesseramento, gadget, lotterie come alla festa di Capriata.

E il finanziamento pubblico?
Dal 2012 Maroni ci ha rinunciato, e ora non so se stanno arrivando le ultime tranche: diMolinari Maroni sicuro non a noi. Certo il finanziamento pubblico è qualcosa di impopolare, l’opinione pubblica ora è contraria ma d’altro canto per fare politica le risorse pubbliche sono necessarie. So che non è il momento per dirlo, ma appoggiarsi solo a finanziamenti privati può essere molto limitativo e pericoloso.

I Giovani Padani hanno una buona rappresentanza nelle istituzioni?
Questa tornata alle amministrative ha visto l’effetto Renzi e il grande risultato del Pd, poi c’è stata la riduzione dei consiglieri e con la frammentazione del centro-destra a Novi è stata dura. Però ricordo quando nel 2010 avevamo dato 5.000 preferenze a Riccardo Molinari in Consiglio Regionale, sostenuto ufficialmente dal Movimento Giovanile. Con un gruppo di ragazzi siamo riusciti a portarlo in Regione. È stato un grande risultato: aveva solo 25 anni ma era già bravo e molto preparato. Poi abbiamo avuto il nostro coordinatore provinciale dei giovani, Riccardo Solerio, di Casale, abbiamo avuto vari amministratori e assessori nei comuni più piccoli. Io sono stato consigliere comunale a Merana, ad esempio, e poi mi sono dimesso perché ero capo lista a Novi, ho fatto un buon risultato ma per il problema delle liste disgiunte non sono stato eletto.
Devo ammetterlo: nelle amministrative il rappresentante giovanile della lista Lega Nord si piazza sempre molto bene nelle preferenze.

IMMIGRAZIONE: A LAMPEDUSA IN NOTTATA ALTRI 310 CLANDESTINIImmigrazione ed Europa: cosa pensano i Giovani Padani di questi temi?
L’immigrazione è un tema delicato che bisogna saper affrontare. Non è bello farsi dare dei razzisti, noi non lo siamo e lo dimostrano anche i nostri esponenti di colore, o di altre nazionalità. La società è multietnica e globale e noi questo lo sappiamo bene, ma non vogliamo accettare modelli sbagliati d’integrazione che purtroppo dilagano. Ben vengano ragazzi che lavorano, o chi è nato in Italia e ci vive da tempo. Noi ci arrabbiamo per chi viene qui e si comporta in modo sbagliato.

E per l’Europa?
L’Europa è una delle battaglie principali: noi siamo contro le lobby di Bruxelles e la moneta unica che ci è stata imposta. L’UE ha tentato di unire economie completamente diverse e ora siamo di fronte ad un fallimento. Anche noi abbiamo le nostre colpe, per una certa parte del paese abituata all’assistenzialismo e al clientelismo. Certo però l’Europa ha cercato di omologare il tutto senza capire che il nostro modello è molto peculiare. Noi per colpa dell’Europa stiamo collassando in molti campi: industria, commercio, agricoltura e pesca. Sinceramente ci sentiamo europei, ma vogliamo un’Europa di popoli e territori, non un’istituzione che fa tagli dall’alto. Dobbiamo chiederci: a cosa serve l’Europa?

Ma secondo te di chi è la colpa del collasso dell’Italia?
Secondo me è andata avanti per troppo tempo a spendere soldi pubblici a fondo perduto in unItalia-affonda sistema assistenziale per l’apparato pubblico e burocratico. A ciò si aggiunga una tassazione altissima, dove un giovane non può cominciare a fare impresa. Ci sono state politiche sbagliate dal dopo-guerra ad oggi e una mentalità sbagliata in una determinata parte del paese. Le colpe sono di politici bipartisan che vengono sempre votati nonostante propinino politiche evidentemente deleterie.

Che idea hai per il futuro del tuo territorio, Novi Ligure?
Novi è una città che sta soffrendo la crisi, una città coi negozi che chiudono, con la crisi dell’Ilva. Questi però sono problemi che un amministratore locale non può risolvere, ci vuole un’ azione nazionale. Poi però c’è l’amministrazione quotidiana della città: dovremmo ripartire dal decoro urbano, dalle attrattive per i giovani e dallo svago.
A me piacerebbe viaggiare molto, ma anche un giorno trovare il lavoro qui a Novi. Però un futuro qui lo si può immaginare solo se a livello nazionale facciamo ripartire l’economia e l’occupazione. Il futuro va immaginato a livello nazionale, per rilanciare i territori. Spero che chi governerà l’Italia nei prosssimi risollevi le sorti del paese. E spero che questo processo lo guidi la Lega.

Che cosa prospetti invece per il tuo futuro?
Vorrei finire gli studi e fare il medico, specializzarmi magari in cardiochirurgia, fare ricerca in questo campo, che offre ampi spazi. Per quanto riguarda la politica, il mio impegno in Lega ci sarà sempre fino a quando dovrò scegliere tra politica e carriera: io non sono un fan della politica di professione: prima scuola e lavoro. Certo la Lega ormai è come una famiglia. ma l’impegno non mancherà mai e dove potrò essere utile darò il mio contributo senza particolari ambizioni. A volte è più soddisfacente creare un gruppo di giovani che, magari, fare il parlamentare.

Giovanni Prati