CIA: “Con l’Imu agricola a rischio le attività anche in provincia di Alessandria”

Imu agricolaContinuano a fioccare le proteste dopo l’applicazione dei parametri per l’applicazione dell’IMU agricola e i criteri dei pagamenti, i cui effetti arrivano direttamente sui territori.

“Non condividiamo la scelta e la manovra del Governo: mette ancora più in difficoltà gli imprenditori già messi a dura prova – commenta Gian Piero Ameglio, presidente provinciale CIA AL -. Riteniamo profondamente ingiusta l’applicazione di questa tassa sul bene “terra”, strumento di lavoro per produrre il bene “cibo”, ricordo a tutti “necessario per la sopravvivenza dell’umanità”, consideriamo il tributo iniquo. Il rischio maggiore, anche in provincia di Alessandria, è la dismissione dei terreni ora coltivati da parte degli imprenditori, già in atto nelle zone collinari della provincia più marginali, montane e pedemontane da decenni, che saranno costretti, di questo passo, ad abbandonare l’attività per le troppe incombenze di natura fiscale e lasciare i terreni incolti. L’Imu sui terreni agricoli è un’ulteriore penalizzazione molto pesante, che andrà a inevitabilmente a pregiudicare la competitività delle imprese, già messe a dura prova dalle avversità atmosferiche e dal crollo dei prezzi degli ultimi anni. Ricordiamo che il ruolo dell’agricoltura, oltre che produttivo, è anche quello di tutela dell’ambiente, del paesaggio e della sicurezza idrogeologica dei territori. L’Imu, in agricoltura, non dovrebbe essere pagata in nessun modo. Ad ogni modo, gli imprenditori agricoli e i nostri associati rispettano le leggi e il sistema normativo, ma d’altra parte la CIA continuerà a battersi perché questa tassa sia abolita”.

“Il Governo ha ancora molto da lavorare su questo fronte – spiega Carlo Ricagni, direttoreAmeglio Ricagni provinciale CIA AL -: pensiamo che gli agricoltori professionali non debbano pagare in nessuna quota l’Imu agricola. La revisione degli ultimi giorni ha cercato di calmare le acque in tempesta anche per il termine troppo ravvicinato del 26 gennaio, ma il caos che si è creato è ancora da riordinare. La critica della CIA al pagamento dell’Imu a carico degli imprenditori non si ferma qui”.