La città delle meraviglie [Il Superstite 220]

Arona Danilo nuovadi Danilo Arona

 

Parafrasando un recente e importante contributo culturale dell’amico Mario Mantelli La città delle dieci meraviglie, edito in proprio e ospitato da Ugo Boccassi in “Nuova Alexandria” (sul quale a breve scriveremo) -, vorrei oggi lanciare un pubblico appello a spogliarci tutti quanti della sindrome del Tafazzi di cui soffriamo da secoli per meditare su quante, e quali, meraviglie artistiche è in grado di esibire al mondo la Città Grigia.

Va da sé che il mio elenco è del tutto parziale e altrettanto discutibile perché spazia in tanti campi. Lo è ancora di più in quanto per la maggior parte di tratta di amiche e amici, ma in questo periodo ingrato e oscuro, citando i Beatles e il sommo Joe Cocker mai troppo rimpianto, cosa può scaldarti di più del piccolo aiuto di un sodale superstite?

Partiamo dalle ragazze, perché non se ne può fare a meno qui come al Polo Sud. Dalla classe e dalla stupefacente tecnica di Mara Tinto (gemella astrale più volte on the road per le nostre pianure in team con Tiziano Agnisetta o Alessandro Toselli, maghi delle tastiere); la grinta e la bellezza di Elisabetta Gagliardi per la quale abbiamo fatto un tifo da stadio a The Voice; l’anima soul e la magica espressività di Laura Tartuferi, spesso duettante con l’eccellente chitarra di Gege Picollo, e la ricerca misteriosa e sperimentale della possente Paola Favelli; lo spirito rock e la graffiante seduzione di Irina Khramtsova, alessandrina di adozione, front-girl dei travolgenti Appaloosa; le sofisticate armonie jazz (e dintorni) di Giorgia Barosso e Silvia Benzi; l’ironia all’apparenza d’antan, ma figlia di ogni epoca, di Fulvia Maldini.

Passando ai ragazzi (si fa per dire…), dando per scontati e acquisiti nella memoria collettiva antichi compagni di strada quali Bobo Vergagni, Rudi Bargioni e Vito Oliva, come non citare il talento e la mano funambolica di Marcello Chiaraluce, il respiro internazionale – che va ben oltre la mera cover – della Beggar’s Farm di Franco Taulino, il finissimo cantautorato – geniale, sottile e malinconico – di Dado Bargioni, le radici autenticamente blues di Gabriel Delta, la travolgente energia chitarristica di Cristiano Mussi e del mio coevo Giulio Traversa (sempre in tour in zone ben più calde della bassa alessandrina…), il titanico ritorno sul palco di Flavio Gemma e i Viridanse, la maturità tecnica del giovane Massimiliano Badano e il pop, molto chic e ancor più dance, del mio amico Fabio Tolu, che qualche volta mi ospita al suo fianco?

Appunto, come non citarli, e mi si perdoni qualche inevitabile lacuna… Ma è doveroso anche spaziare in altro territorio, ovvero quello degli alessandrini in libreria. E qui altre eccellenze. Glissiamo per ovvi motivi sul sommo Umberto Eco e le sorelle Cristina e Benedetta Parodi perché di competenza transnazionale (non suoni né blasfemo né ironico l’accostamento perché qui parlano le classifiche di vendita…), , per soffermarci invece su autori che camminano e lottano per le strade nebbiose di Alessandria. Dalle indagini del commissario Plazzi di Giulio Massobrio (Occhi chiusi e L’eredità dei Santi) al mondo noir e sotterraneo di Angelo Marenzana (Buchi neri nel cielo e L’uomo dei temporali), dalla genuina narrativa “territoriale” di Giorgio Bona (Il bosco dei baci spenti e Sangue di tutti noi) alle avvincenti storie thriller di Gianluca D’Aquino (Requiescat in pace e Il debito). Sarebbe poi impossibile non citare, quanto meno per natalità, l’amico Roberto Cotroneo, anche se vive e lavora altrove.

E salto nel mondo del cinema e del teatro, non potendo esimermi dal menzionare la stupendaGastini Marta Marta Gastini (nella foto), protagonista di una carriera internazionale che l’ha vista recitare accanto ad Anthony Hopkins e con registi come Pieraccioni, Argento e Mikael Hafstrom. Per chi voglia saggiare il suo straordinario talento, capace da solo di illuminare un intero film, si conceda la visione del disturbante Evil Things di Simone Gandolfo, disponibile in DVD e altri formati. Poi ne riparliamo. Poi, le nostre veraci tigri da palcoscenico teatrale, Laura Bombonato, Ombretta Zaglio, Donata Boggio Sola (con Giorgio Boccassi nella Coltelleria Einstein), Federica Sassaroli, Monica Massone, e i loro controcanti maschili, Massimo Bagliani e Massimo Poggio. In quanto “voci” splendide, ci sono pure le stupende readers Lia Tommi e Lilly Bollino.

Qui giunto, potrei citare ancora l’amico Mantelli al suono della frase: “Occhio, gente, questa è una selezione amicale ed emotiva, e non un catalogo”, ma sarei un pessimo Superstite se non vi ricordassi che esiste una Terra di Nessuno (o forse di troppi, ubicata dalle parti del cuore…) dove si aggirano supremi: il maestro Gianni Coscia, i Tre Martelli, Giorgio Penotti, Franco Russo, Gianni Naclerio, i cugini Rangone (Al e Franco), Claudio Damiani, Carlo Contese, Iccio Venezia, Claudio Gigli e il CSM Acoustic Trio. Per non dire delle grandi orchestre da ballo alessandrine capitanate da Paolo Stella, Ricky Show, Gigi Chiappin, Enrico Cremon e Miko Mission. Ma Riccardo Schiara da X Factor, potremmo forse dimenticarcelo? E, considerando l’atletica una forma d’arte, faremmo lo stesso con Valeria Straneo?

Così, mentre da qualche parte continuano a suonare, lassù in alto, Adriano Brocanello, Dino Crocco, Fred Ferrari e Bruno Rangone, provate a smentirmi: siamo una città meravigliosa.