Commedia Community: Cristina, Enzo e un teatro arancione

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di Andrea Antonuccio.

“E’ cominciato tutto nel 2012, con l’Orange Festival… sai com’è, l’abbiamo chiamato così perché il teatro è arancione!”. Enzo Ventriglia lo racconta così, l’inizio dei suoi ‘rapporti’ con il Teatro della Juta, struttura ricavata dalla ristrutturazione dall’antica Industria Juta di Arquata Scrivia.

Insieme alla moglie Cristina Storaro, Enzo è l’anima di Commedia Community, l’associazione culturale che si occupa di animare e promuovere il teatro arquatese insieme alla Compagnia del Barchì (di Arquata anch’essi) e agli Stregatti di Alessandria.

Partiamo subito dal perché, dalle motivazioni che hanno portato Enzo (d’ora in poi “E”) e Cristina (d’ora in poi “C”) ad impegnarsi con il mondo del teatro. Non proprio una cosa di tutti i giorni…

Juta_esternoRagazzi miei, ma perché prendersi cura di un teatro? Ad Arquata, oltretutto…
E: Io sono nato e vissuto qui ad Arquata, queste sono le mie radici.
C: Io ce l’ho nel Dna, ormai… vengo dall’esperienza dell’ex-Teatro Regionale Alessandrino, prima ho lavorato alla Scuola di Cinema Nuct di Roma e con l’associazione Commedia Community, che ho contribuito a fondare, ho organizzato corsi per filmaker e ho collaborato in diverse produzioni. Potrei fare altro?

Bene. Allora che cos’è il teatro, per voi?
C
: Il teatro è una forma di espressione del proprio io, è un’arte che non morirà mai. Anche se oggi è in qualche modo assediata da film, tivù, contenuti digitali on demand…
E: Sì, ma credo che il teatro non soccomberà di fronte a questi attacchi, perché è dentro di noi, fa proprio parte della nostra natura. Uomini e carne sul palcoscenico hanno ancora senso, secondo me!

Orange_festivalUn sogno nel cassetto?
E: Vorremmo crescere ancora, creando nei locali attigui alla sala del teatro un laboratorio polifunzionale. E poi, molto altro ancora…

Per esempio?
C: Be’, ci piacerebbe allargare la nostra attività e provare a gestire quei teatri nella zona del novese che per qualche motivo non sono più attivi, ma hanno delle belle potenzialità.

Torniamo al Teatro della Juta. Che tipo di risposta avete avuto dal territorio? Il pubblico vi segue?
C
: Siamo soddisfatti. Certo, all’inizio non è stato facile, ma direi che, dopo il primo periodo di rodaggio, il pubblico ci sta dando fiducia. Questo ci spinge a credere ancora di più nel progetto, e a rafforzarlo. Anche se…

Anche se…?
E
: Vorremmo che gli arquatesi frequentassero di più il loro teatro. Sembrerà strano, ma il pubblico della Juta arriva prevalentemente da fuori Arquata. Il nostro obiettivo è conquistare chi abita a due passi dal Teatro, ma per qualche motivo non viene a trovarci.

Juta_internoChi manca all’appello?
C
: Manca la nostra generazione, quella che va dai 30 ai 45 anni. Con Enzo ci chiediamo spesso: ma questi che fanno il sabato sera? Possibile che se ne stiano davanti alla televisione a guardare ‘Ballando con le stelle’?.

Meglio andare a teatro che stare in poltrona davanti alla tivù, insomma. Provate a convincere i ‘pantofolari’ incalliti, dai…
E
: A teatro si vede sempre qualcosa di nuovo e di non omologato. Si conosce gente nuova, specialmente in un teatro piccolo come quello della Juta, che ha 96 posti a sedere. Il teatro è l’opposto del format, del già visto, del ripetuto… Ogni sera è diverso!
C: Da noi ci si può incontrare, parlare, discutere degli spettacoli con gli stessi attori e i registi. È un’esperienza che la tivù non può dare.

Stiamo sui gusti del pubblico, allora. Che cosa piace di più ai vostri spettatori?
E
: Certamente la commedia, il varietà e, da quest’anno, i classici. È ancora poco apprezzata la sperimentazione teatrale. Forse il pubblico non è pronto… anche perché mancano i trenta-quarantenni, che potrebbero essere più interessati a quel tipo di teatro.

storaro_ventriglia2Le istituzioni, locali e non, aiutano il vostro lavoro?
C: Direi proprio di sì. Il Comune di Arquata ci ha sempre aiutato, anche se come si può ben immaginare non ci sono risorse finanziarie. In più, da due anni collaboriamo bene con Piemonte Live e abbiamo il sostegno dalla Fondazione Crt, che ha supportato l’ultimo Orange Festival.
E: Io alle istituzioni lancio un appello. Oggi abbiamo urgente bisogno di interventi tecnici sugli impianti del teatro. Spero che si possano realizzare presto!

Enzo e Cristina, marito e moglie uniti anche nel lavoro. Un problema, o un’opportunità?
C
: Un’opportunità, senza dubbio. Non abbiamo mai avuto problemi da questo punto di vista, anche perché per certe cose siamo intercambiabili, mentre per altre ognuno ha il proprio ruolo.
E: Concordo. In teatro Cristina si occupa della comunicazione e, in parte, della programmazione. Io mi occupo prevalentemente degli aspetti tecnici. Così si lavora veramente bene!